Scuola di sopravvivenza: Missione Safari – recensione del film interattivo Netflix
La sopravvivenza di una riserva naturale nel Corno d'Africa è nelle nostre mani, nella nuova avventura interattiva dedicata all'imprevedibile avventuriero Bear Grylls.
Lo spunto di partenza è piuttosto stimolante: come rendere avvincente un documentario, genere osservativo e “passivo” per eccellenza, soprattutto se declinato nella sua accezione naturalista? Forse dando allo spettatore la possibilità di scegliere, di volta in volta, il percorso e le soluzioni da intraprendere, offrendogli anche la possibilità di commettere errori grossolani. Nasce così Scuola di sopravvivenza: Missione Safari, costola di quel Scuola di sopravvivenza – in originale You vs. the Wild – già presente su Netflix (1 stagione, 8 episodi) dal 2019.
L’accento va posto tutto su quel You: come in un videogame noi vestiamo i panni del protagonista, siamo parte integrante del gioco e sarà grazie a noi che gli animali saranno – si spera – messi in salvo. Una sorta di evoluzione di Black Mirror: Bandersnatch e di Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs. il reverendo, esperimenti sempre interattivi ma meno aperti al coinvolgimento e all’azione attiva degli utenti. Una possibilità suggestiva, dunque, inevitabilmente non in tutto e per tutto efficace o esente da problematiche di vario tipo ma sicuramente replicabile in futuro.
Scuola di sopravvivenza: Bear Grylls e l’operazione di salvataggio
L’avatar della nostra missione è Bear Grylls, e a questo punto una domanda può nascere spontanea: chi è costui? Un avventuriero, un survivalista; un personaggio televisivo divenuto celebre nel 2010 grazie alla sua (presunta) incoscienza e alla sua capacità di sbrogliare le situazioni più pericolose utilizzando la propria astuzia e il proprio senso logico. In Missione Safari il suo (e il nostro) compito è molteplice: siamo in una riserva naturale del Corno d’Africa, e a causa di un guasto alla stazione idroelettrica due animali sono fuggiti, mettendo a rischio loro stessi e il prossimo.
Si tratta di un leone e di un babbuino, rispettivamente scappati a nord e a sud del parco. Possiamo decidere noi da dove iniziare, chi e cosa mettere in sicurezza. Nonostante questo, fin dalle prime battute appare chiaro che per quanto le scelte binarie o ternarie sembrino aprirsi a infinite possibilità, è impossibile mettere Grylls in un vero pericolo mortale. Di solito c’è un modo giusto e uno sbagliato di agire, e quello giusto è sempre il più interessante dal punto di vista visivo, mentre l’altro taglia rapidamente l’esperienza.
Mai opporsi alla forza della Natura
Tralasciando le solite irrisolvibili domande sulla veridicità degli eventi (anche se qui appare piuttosto evidente che tutto sia frutto di una costruzione a tavolino, complici anche alcune scelte di montaggio telefonate e prevedibili), Missione Safari è un prodotto principalmente per famiglie e preadolescenti, con un invito gli adulti a lasciarsi andare ma responsabilmente, senza perdere mai di vista il focus della sopravvivenza. Tra boa constrictor e sanguisughe, ghepardi e bracconieri (il pericolo principale è sempre portato dall’incuria dell’essere umano), Bear Grylls dispensa qua e là piccoli consigli e messaggi ambientalisti, da seguire con attenzione in quanto sovente utili per le scelte successive (che in tutto sono una quindicina).
Scopriamo quindi come e quando l’acqua può definirsi davvero potabile, come costruire una rudimentale zattera di salvataggio e quanto una boma possa salvarci la vita. Più di ogni altra cosa, quindi, Scuola di sopravvivenza (sia la serie che il film, che ha una durata approssimativa di 60 minuti) è un inno al rispetto essenziale della natura, dei suoi tempi e delle sue regole. Qui, nello specifico, veniamo istruiti e sensibilizzati sull’uso e sul riciclo della plastica, perché «La spazzatura di un uomo è il tesoro di un altro». Così aiutiamo Bear a fare l’eroe, e non veniamo mai “puniti” per le nostre sviste; mal che vada, possiamo tornare indietro e selezionare un’altra alternativa, facendo tesoro dell’errore commesso.