Love, Victor: recensione del pilot della serie TV con Michael Cimino
Spin-off del film Tuo, Simon del 2018, Love, Victor è la nuova serie coming out disponibile dal 23 febbraio nella sezione Star di Disney+.
Love, Victor inizia dove Tuo, Simon finisce. Nel film del 2018 la storia seguiva il diciassettenne omosessuale Simon (Nick Robinson) alle prese con gli amici, la famiglia, la scuola e l’amore segreto per un ragazzo. In Love, Victor Simon è ormai una celebrità sui social, reso famoso e amato da tutti per quel bacio scambiato con Bram sulla ruota panoramica davanti a tutta la scuola. In questa serie si approfondiscono, pertanto, le tematiche già affrontate nel film, in modo molto più dilatato nel tempo e in contesto più sfaccettato.
Love, Victor: la trama della serie TV Star, su Disney+ dal 23 febbraio 2021
Victor (Michael Cimino) è un adolescente latino-americano appena trasferito con la famiglia dal Texas a Creekwood, città apparentemente molto più aperta della precedente. La storia si incentra sul suo viaggio alla scoperta di se stesso, mentre affronta alcune difficoltà a casa all’interno di un ambiente famigliare meno comprensivo di quello di Simon. Victor si adatta a una nuova città ed esplora il proprio orientamento sessuale, ma quando tutto sembra troppo, si mette in contatto con Simon perché lo aiuti ad affrontare gli alti e bassi del liceo.
Durante il primo episodio, infatti, Victor scrive a Simon – la cui storia è ormai virale – aprendosi con lui come non ha mai fatto con nessun altro. Gli confida di essere anche lui gay ma di non avere il coraggio di dirlo ai propri genitori, molto cattolici ed economicamente non molto stabili. L’episodio prende forma proprio dal messaggio privato che Victor scrive a Simon e che, inizialmente, esprime tutta l’ammirazione che prova per il ragazzo proprio per aver avuto il coraggio di fare coming out in modo così eclatante.
Pian piano Victor sembra vedere le differenze rispetto la sua vita precedente solo in modo positivo: in questa nuova città tutti elogiano Simon e sembrano accettare tranquillamente l’omosessualità. Con il proseguire della puntata, però, vari incontri e situazioni fanno vacillare Victor e ne incrinano la sicurezza. Quelle stesse differenze, ora, confondono sempre di più il ragazzo perché mettono in evidenza una situazione completamente diversa rispetto a quella di Simon.
La grande religiosità della sua famiglia rende l’argomento omosessualità quasi un tabù e se da un lato sappiamo che Victor è consapevole di essere gay, dall’altro lo vediamo sempre più confuso. Sarà questa confusione che lo porterà a conoscere Mia (Rachel Naomi Hilson), la ragazza più popolare della scuola, e ad uscirci insieme. La scelta sembra essere quella di mentire a se stesso così come a tutti gli altri. La ricerca della sua identità diventa allora irta di ostacoli e Victor è come diviso in due: da un lato c’è Mia, con la quale si instaura da subito un feeling particolare, dall’altro c’è Benji (George Sear) un suo compagno di classe per il quale prova una forte attrazione.
Love, Victor: un viaggio alla scoperta di se stesso
In questo primo episodio di Love, Victor quello che emerge è la necessità degli autori di approfondire il percorso interiore del protagonista e il suo destreggiarsi in una realtà poco accomodante. Michael Cimino è davvero convincente nel rappresentare Victor e le sue insicurezze, il suo modo di affacciarsi in punta di piedi a un mondo nuovo. Quelle portate in scena sono le difficoltà di un ragazzo omosessuale che deve fare i conti con le aspettative che gli altri hanno di lui, in primis la sua famiglia. A fare da contorno troviamo una serie di personaggi meno stereotipati rispetto al film, che riescono a rendere la complessità dell’età adolescenziale e dei cambiamenti che essa comporta.
Se le premesse sembrano non brillare per originalità, sul piatto ci sono elementi che lasciano ben sperare in un’evoluzione ben strutturata della storia. Il punto di forza di Love, Victor è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi che, forti di un minutaggio molto diverso rispetto al film Tuo, Simon, potranno essere analizzati nelle loro specificità. Soprattutto per quanto riguarda gli amici di Victor questo è fondamentale per riuscire a renderli meno forzati e più veri: Felix (Anthony Turpel), ad esempio, è il vicino di casa e amico che tutti vorremmo nella nostra vita.
Isaac Aptaker ed Elizabeth Berger, autori della serie, hanno fatto sì che l’immedesimazione con il protagonista Victor venisse spontanea e questo anche grazie al bravissimo Michael Cimino. È lui che rende semplicemente adorabile il suo personaggio, così naturale nell’interpretazione da portarci a empatizzare con lui e con le sue emozioni. Non solo, la serie propone un’interessante analisi del rapporto generazionale in un contesto multiculturale e conservatore. Le dinamiche di Victor con i suoi genitori vengono viste da ambedue le prospettive senza scadere nel banale di un’adolescenza particolarmente edulcorata.
Love, Victor quindi si inserisce senza difficoltà in quel filone di serialità teen senza però mostrarsi troppo accomodante. L’intento è chiaramente quello di parlare di questioni importanti come l’accettazione di sé, l’omosessualità, il rapporto genitori-figli ma senza quella patina di perfezione che renderebbe il prodotto falsato.
È proprio la chiusura di questa prima puntata a incuriosire e renderla meno scontata di quanto ci aspettassimo. Se in un primo momento Victor mostra il proprio entusiasmo a Simon per come ha gestito il suo coming out, il messaggio termina con una sorta di twist che ribalta tutto e ci fa capire che la vita non è semplice e perfetta per tutti. Che la popolarità di Simon e della sua omosessualità possono essere viste come una difficoltà per gli altri ragazzi che si trovano ad affrontare la stessa situazione. Come Victor.
“And I just want to say… screw you. Screw you for having the world’s most perfect, accepting parents, the world’s most supportive friends. Because for some of us, it’s not that easy.”