Billie Eilish. The World’s a Little Blurry: recensione del documentario

La recensione di Billie Eilish. The World’s a Little Blurry, il film documentario di R. J. Cutler, disponibile dal 26 febbraio 2021 su AppleTV+.

Una maglietta nera oversize, lo street style che nasconde il corpo. Le sopracciglia folte, gli occhi grandi, i capelli bicolore, nero-verdi. Un’immagine forte, potente, figlia del nostro tempo, sostenuta da una ragazzina un po’ imbronciata. L’estremismo dell’adolescente esplode sul palco. Una ragazza prodigio, la storia di una giovanissima con un sogno, vivere di musica. Racconta questo Billie Eilish. The World’s a Little Blurry, documentario di R. J. Cutler, disponibile dal 26 febbraio 2021 su Apple TV+, girato dal 2018 all’inizio del 2020.

Billie Eilish. The World’s a Little Blurry: la vita privata di un’adolescente superstar

Billie Eilish. The World’s a Little Blurry_Cinematographe.it

Il documentario racconta la storia della nascita e crescita della cantante e autrice arrivata con la sua musica in tutto il mondo: nel dicembre 2019 Eilish ha ricevuto riconoscimenti importanti come Global Artist of the Year, Top Album of the Year e Songwriter of the Year con il fratello FINNEAS durante la prima edizione dei Apple Music Awards. Nel documentario la Eilish c’è totalmente per consegnare allo spettatore una visione intima di lei, della cantante, di una ragazza talentuosa con i propri sogni, i propri desideri, le proprie paure, c’è lei con fragilità, dolori, amori impossibili. Non ha avuto una vita “normale”, a soli 17 anni non è andata mai a scuola, l’ha frequentata da privatista, a soli 17 anni ha passato quasi tutte le sue giornate sul palco eppure il documentario la segue anche mentre sta con la sua famiglia, mentre compone con il fratello-produttore Finneas. Lo dice chiaramente, lei è ciò che è grazie alla sua famiglia, grazie all’amore per l’arte: scrive, canta, disegna i suoi video, pensa ai look. Il documentario racconta cosa è successo a Eilish dalle ultime settimane di registrazione del debutto When We All Fall Asleep, Where Do We Go fino ai Grammy del 2020, dove ha vinto nelle quattro categorie principali. The World’s a Little Blurry osserva come farebbe un amico, un fratello la vita di Billie entrando nelle zone d’ombra e lo spettatore prova gratitudine per partecipare a questo viaggio.

Billie Eilish. The World’s a Little Blurry: il soldato dolente della musica

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“La musica è così. La ami perché la ami, tutto qui. Non c’è una ragione per quell’amore, la ami e basta.”

La musica per Billie è tutto, è ciò che la fa sentire meno sola, è ciò che la smuove. Lì, tra le note, tra le parole cantate, c’è lei. I giovani la amano perché è sincera, dicono che se si ascoltano bene, profondamente le sue hit si può sentire che è sul punto di piangere; sì perché cantare una canzone che parla di te ti fa capire che partecipi al mondo, che quelle storie sono anche di altri. Per lei essere sul palco è necessario ed è per questo che per un anno la Eilish si è esibita con una caviglia slogata: la musica trascina, il pubblico si muove con te, non sei più tu, sei ciò che hai costruito e il dolore non lo senti.

La amano tutti, i suoi fan la idolatrano come un mito, un’eroina pagana non meno potente di quelle che stanno sull’Olimpo, ma la apprezzano anche le star – Alicia Keys, Julia Roberts, Dave Grohl -; la amano perché è diretta e sincera, perché si mostra per quel che è. Fa tenerezza la Billie fan totale di Justin Bieber che si esalta quando scopre che anche lui la apprezza e vorrebbe duettare con lei (il remix del singolo Bad Guy). Da cotta adolescenziale a compagno di lavoro.

Billie Eilish. The World’s a Little Blurry: le fragilità di una ragazza come tante

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“Ti sto solo parlando del mio essere un essere umano”

Billie si mostra per ciò che è, una ragazzina che subisce lo stress del tour, una ragazza con un amore lontano per cui soffre. Racconta della periostite, del collo “strappato”, della sindrome di Tourette. Dovrebbe fermarsi, rallentare ma è impossibile per lei.

Il documentario mostra la sua fragilità, parla del corpo, quello di una star della musica messa sotto i raggi x dal pubblico e dagli hater, un corpo al centro dello spettacolo che dichiara e si dichiara e può diventare vittima dello sguardo – nota è la violenza dei commenti sessisti e aggressivi sul suo aspetto fisico per alcune foto fatte dai paparazzi e sbattute i prima pagina nonostante la cantate abbia sempre detto che il suo look è figlio anche del suo rapporto con il suo corpo. Lei dice: “sarà stato fatto a pezzi mille volte”, fatto a pezzi dai fan voraci, da chi la critica e la giudica, dalle performance durante le quali non si tira mai indietro ma si dà completamente. Al centro dei suoi discorsi c’è il body shaming, la depressione e l’ansia; è importante che un personaggio così conosciuto parli della fragilità, è importante che racconti quanto, a volte, il corpo per i giovani possa essere spesso prigione, nemico, quanto sia doloroso vivere. Billie racconta, sempre attraverso i disegni, di quando da ragazzina si tagliava.

“Mi ferivo a sangue perché pensavo di meritarlo”

“Sono una nullità”, “l’emblema del nulla”, “qualunque cosa accada sarò sempre a pezzi” sono queste le frasi scritte da lei sul suo diario per buttare fuori il male che aveva dentro. Poi però il documentario sembra dirci che le ferite si rimarginano, il dolore viene introiettato, digerito. Si cambia verso, arriva una notizia meravigliosa: le sei nomination ai Grammy (“è come la mattina di Natale”).

Billie Eilish. The World’s a Little Blurry: un bel documentario tra palchi, premi e famiglia

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Tra palco e realtà, tra amore per la musica e crescita, tra dolore e sacrificio Billie Eilish. The World’s a Little Blurry è un bel documentario che porta al centro una delle stelle più famose di oggi per narrarla non solo dal punto di vista creativo ma anche personale, denudandola con rispetto e delicatezza, dimostrando che non sempre i bambini e le bambine prodigio sono dannati e pericolosi. Da ora in poi non si guarderà a Billie Eilish con gli stessi occhi.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.7

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