L’amico del cuore: recensione del film con Casey Affleck e Dakota Johnson
La recensione de L'amico del cuore, il film di Gabriela Cowperthwaite con protagonisti Casey Affleck, Dakota Johnson e Jason Segel, disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video dal 18 marzo.
Tratto da The Friend, l’articolo autobiografico scritto da Matthew Teague e pubblicato su Esquire, L’amico del cuore di Gabriela Cowperthwaite (regista premiata nel 2013 per il documentario Blackfish) porta sullo schermo la vicenda del giornalista e di sua moglie Nicole, una coppia in equilibrio precario costretta a fare i conti con la malattia di lei e che troverà nel loro migliore amico, Dane, la mano in grado di sostenerli durante il cammino.
Interpretato da Casey Affleck, Dakota Johnson e Jason Segel, il film sceneggiato da Brad Ingelsby è disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video dal 18 Marzo.
L’amico del cuore: una vita insieme
Nicole e Matt sono molto innamorati. Lei è un’attrice di musical e lui è un giornalista. La coppia si è da poco trasferita a New Orleans per volere di lei e lui la cosa se la fa andare bene, anche se la realtà del giornale locale gli sta decisamente molto stretta. Nel teatro dove lei si esibisce lavora l’altro lui, Dane, imbranato sognatore in costante ricerca dell’amore.
Un triangolo curioso che, nonostante i tanti eventi e le tante peripezie della vita, nel corso degli anni si solidificherà sempre di più fino a diventare un’amicizia inscindibile, unica sicurezza a cui appigliarsi nei momenti più dolorosi e difficili.
Quando a Nicole viene diagnosticato il cancro sarà solo grazie all’enorme supporto di Dane che la famiglia Teague (i due hanno avuto nel frattempo due figlie) non crollerà su se stessa e, paradossalmente, sarà grazie alla sua dedizione cieca che Dane stesso troverà il modo di rialzarsi e trovare quel coraggio che gli è sempre mancato per mettersi in gioco.
Una coppia di tre persone
In L’amico del cuore il duo Cowperthwaite / Ingelsby scommette sulla propria capacità di riuscire a tessere una rete in grado di ripercorrere tutti i momenti più importanti della vita di una coppia di tre persone, raccontando la storia della loro amicizia senza cadere nella retorica o nel sentimentalismo spicciolo e restituendone la forza e l’essenzialità.
Nel farlo pensa ad una narrazione composta da frammenti sparsi avanti e indietro nel tempo, tenendo come coordinata comune il giorno della diagnosi di Nicole, data spartiacque che segnerà il prima e il dopo della vita di tutti. Visivamente la regista riesce a dare un’impronta comune a tutta la vicenda, catturandola in un formato da cartolina, in modo da sfruttare le atmosfere che suggerisce la casa e gli scorci della natura selvaggia americana, pur riservandosi uno spazio per muoversi con la camera, molto legata ai tre protagonisti.
Affleck propone una prova attoriale delicata, ma allo stesso tempo molto forte, lavorando con il corpo, gli occhi e i silenzi, come sta diventando suo costume dalla straordinaria in Manchester by the sea. Ne segue lo spirito Dakota Johnson, molto posata e molto attenta a non caricare mai troppo la sua Nicole, consapevole di essere il termometro emozionale della pellicola. Sugli scudi va Jason Segel, che, al netto di qualcosina fuori scala, riesce ad esprimersi in pieno, rendendo molto bene il suo ruolo, metafora della resistenza e dello spirito dell’amicizia dei tre personaggi.
La rivoluzione di Nicole
“Credevo stessi scrivendo di Nicole“, dice Dane a Matt, in una soleggiata mattina fuori casa della coppia, “Anche io”, gli risponde lui, prima di rientrare.
Al netto dell’intreccio principale, che ruota principalmente intorno alla malattia di Nicole e alla cura che hanno di lei i suoi due uomini, L’amico del cuore brilla per l’organicità nella narrazione dell’amicizia. L’importanza catalizzante del percorso di malattia è tale perché permette a tale sentimento di salvare, in un certo senso, tutti quanti.
In questa idea viene premiata la scelta di raccontare la vicenda in questo modo, andando a comporre un disegno che si completa perfettamente nell’ultima scena, suggerendo anche una traduzione filmica ben pensata. L’articolo di Matt non è solo una ricostruzione di eventi, ma è anche un racconto intimo dell’elaborazione di un lutto, che diventa man mano anche la celebrazione di un’amicizia e il poter vedere l’intera vita di questo rapporto e, soprattutto, il cambiamento che significa in Dane, diventa la formula per trovare la sincerità nella storia e nel comunicarla allo spettatore.
L’amico del cuore assume così la forma di una fotografia dai toni caldi di un’amicizia vera, in grado di salvare la vita anche a coloro che devono abbandonarla.