Pericle Il Nero: recensione del film con Riccardo Scamarcio

Unico film italiano in concorso a Cannes 2016, nella sezione Un Certain Regard della Selezione Ufficiale del Festival, Pericle Il Nero (QUI il trailer ufficiale) arriva sul grande schermo dopo varie vicissitudini ed una gestazione lunga circa due anni e mezzo. Tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Ferrandino, l’ultimo film di Stefano Mordini (Provincia Meccanica, Acciaio) vede Riccardo Scamarcio nei panni di protagonista e coproduttore della pellicola per conto della sua Buena Onda, della quale è titolare insieme a Valeria Golino.
Pericle Il Nero è un noir esistenzialista, in cui la presentazione iniziale del protagonista funge quasi da pretesto per addentrarsi nei meandri della solitudine di un uomo che sta dedicando i suoi migliori anni a servire la camorra, smarrendo gradualmente se stesso e le proprie priorità affettive. Un film che parte dal microcosmo di Pericle per allargarsi sottilmente al macrocosmo della miseria che si cela dietro ai meccanismi della malavita, un ambiente composto da persone che usano altre persone per raggiungere un fine materiale non sufficiente a garantire loro una vita piena ed appagante.
Pericle Scalzone, detto “il nero”, di lavoro fa letteralmente il “culo alla gente” per conto del boss camorrista Don Luigi (Gigio Morra), emigrato insieme a lui in Belgio. Una pratica tesa a punire i debitori e i detrattori oltraggiandoli attraverso la più oscena delle umiliazioni, ostentazione di un potere che può scegliere diversi modi per uccidere.
Pericle esegue le spedizioni punitive assegnate con fredda e rassegnata precisione, quasi estraniandosi da un corpo che agisce ormai a comando, obbedendo passivamente ad un destino di cui non intravede alternativa. Occasionalmente, Pericle tenta di sentirsi ancora parte di una vita normale approcciando Anna (Valentina Acca) la figlia di Don Luigi che però, come il resto del mondo, continua ad ignorarlo.
Un giorno, il ragazzo commette un grave errore e non può fare altro che fuggire per evitare la conseguente condanna a morte. Comincerà così una fuga concitata che lo porterà faccia a faccia con la propria disperata solitudine e con il desiderio di essere altro e di ricominciare una nuova vita. L’incontro con Anastasia rappresenterà l’inizio di un’importante evoluzione personale per Pericle, mediata dalla fiducia che la donna, per la prima volta, concederà ad un uomo abituato ad essere considerato niente. Uno sfuggente e tacito atto d’amore che porterà l’uomo ad affrontare definitivamente gli interrogativi del proprio passato e a desiderare di ricostruirsi, faticosamente, una nuova identità.

Pericle Il Nero: un orfano in cerca di famiglia

pericle il nero

Pericle Il Nero porta al cinema un personaggio letterario dal grande potenziale iconico: un uomo solo al mondo, alle prese con il costante lavorio di una mente che – per placare il dolore di una vita vissuta all’insegna della quotidiana violazione di se stesso e di una solitudine tanto profonda da sembrare inesorabile- non riesce a trovare altra soluzione se non quella di ricorrere al conforto apparente delle sostanze stupefacenti, palliativo per lenire temporaneamente una ferita che solo l’amore potrebbe guarire.
Pericle è un orfano in cerca di famiglia, capace di mostrare quel paradosso fra violenza e sentimentalismo che abbiamo visto in personaggi cinematografici del calibro di Drive di Nicolas Winding Refn, e che Riccardo Scamarcio porta in scena ottimamente. Peccato per l’evidente carenza nella guida di quell’auriga (il regista) che avrebbe dovuto dare una direzione più decisa e pregnante alla storia e alle azioni di quest’uomo che, invece, soprattutto nella seconda parte del film, diventano  talmente concitate e caotiche da far rischiare allo spettatore di perdere il filo della narrazione.
Un film che cattura solo per il magnetismo che scaturisce dal suo personaggio principale ma carente per tutto ciò che concerne la cornice narrativa in cui collocarne le vicende, con il risultato di una carrellata asettica (fatta eccezione per Anastasia) di personaggi che si incontrano-scontrano con lui, e di una parte finale caratterizzata dal susseguirsi frenetico di semi-monologhi che dovrebbero chiarire le idee allo spettatore ma che, invece, lasciano  la sensazione di un film che non sapeva esattamente come far tornare tutti conti all’interno dell’economia dei suoi 105 minuti di durata.
Pericle Il Nero arriverà nelle sale cinematografiche il 12 maggio distribuito da BIM; nel cast anche Maria Luisa Santella e Lucia Ragni.

Leggi qui l’intervista al cast

Regia - 2
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 2.5

2.9