Thunder Force: recensione della commedia Netflix con Octavia Spencer
Melissa McCarthy e Octavia Spencer sono le due eroine di Thunder Force, la nuova commedia action targata Netflix.
Arriva su Netflix Thunder Force, la commedia supereroistica con Melissa McCarthy e Octavia Spencer. È la quinta collaborazione tra Ben Falcone, regista e sceneggiatore del film, e la moglie (McCarthy). Il genere, quanto la commedia, ben si intrecciano con il palinsesto della piattaforma, che sempre più va a delineare la propria figura. Detto ciò, il film poggia su delle ottime idee, purtroppo non elaborate in modo uniforme. Commedia e fantascienza si fanno lo sgambetto a vicenda, inciampando su stilemi e stereotipi di genere che poco si amalgamano alla totalità del prodotto. Confusionario e impacciato, Thunder Force vive di piccoli momenti, i più riusciti, senza mai andare oltre.
Thunder Force: la battaglia di Lidya e Emily contro i Miscredenti
Nel 1983 un raggio cosmico colpisce la Terra, mutando il dna di alcune persone. Il problema è che la mutazione si è attivata soltanto in soggetti predisposti alla sociopatia, portando così ad un incremento della criminalità; armata ora di superpoteri. I genitori di Emily Stanton (Octavia Spencer), genetisti specializzati nella ricerca sulla mutazione, vengono uccici, e così la giovane è costretta a vivere con la donna. A scuola fa la conoscenza di Lydia (Melissa McCarthy), con cui stringe una profonda amicizia. Negli anni il legame tra le due si fa sempre più solido, finché contrasti e differenze non le portano a separarsi. Emily ha una missione nella vita, sconfiggere i Miscredenti, e per farlo si chiuderà nei libri e nello studio, fino a diventare il dirigente di una grossa azienda. Lydia, invece, è una donna preda delle sue emozioni, e quindi considerata dall’ex amica un peso. Ormai adulte, Lidya va alla ricerca di Emily nel suo laboratorio, qui le verrà iniettato per sbaglio il siero della superforza. A quel punto Emily prende la seconda formula, quella dell’invisibilità, e insieme formano la Thunder Force, un team privato contro i criminali della città.
Melissa McCarthy regge sulle proprie spalle l’intero film
Non è mai semplice coniugare la commedia con il sci-fi e il mondo dei supereroi. Basti pensare al Pixels di Chris Columbus, che per colori e outfit si presenta molto simile a Thunder Force. Il film di Falcone, come altri del suo genere, si poggia sulla contrapposizione del classico supereroe e la persona comune. L’unione tra le due cose dovrebbe portare alla comicità e all’immedesimazione con il personaggio. Uno standard già visto al cinema come in televisione. Il problema risiede propri qui, nell’intraprendere una strada battuta molte volte. Thunder Force sa di già visto, nella forma quanto nel contenuto. La sceneggiatura non sembra andare alla ricerca di un qualche elemento di novità, un qualcosa che riesca ad alzare l’asticella del prodotto. Le basi per qualcosa di divertente c’erano tutte, ma ciò che manca sono i tempi comici. Le grandi doti di Octavia Spencer vanno qui a perdersi, e l’attrice sembra un pesce fuor d’acqua. Melissa McCarthy fa del suo meglio per reggere sulle proprie spalle l’intero film, ma non è abbastanza. Sue le scene più divertenti, al limite del grottesco; il pollo crudo rimarrà il momento più alto di Thunder Force.
Thunder Force: ottimi effetti speciali per una storia bidimensionale
Anche il resto del cast sembra essere vincolato da una sceneggiatura debole. A Pom Klementieff va il personaggio più sacrificato, e la sua Laser non convince fino in fondo. Il “The King” di Bobby Canavale, Allie di Melissa Leo e il “The Crab” di Jason Bateman rasentano lo stereotipo dei cattivi. Nessuna profondità o ambiguità permea le figure di Thunder Force, che si ferma alla superficie, a personaggi bidimensionali. Ciò a cui invece è stato puntato molto sono gli effetti speciali, ben realizzati e convincenti. I fasci di energia lanciati da Laser sono davvero spettacolari, realistici nel loro catturare l’aria circostante. Ma, al di là di questo, il film manca di sinergia, dove ogni elemento viaggia singolarmente senza mai intrecciarsi. La chimica tra le attrici non esplode mai, come se mancasse un vero coinvolgimento all’interno del film. Più convincenti le giovani controparti delle protagoniste, a cui va il merito di un’ottima intesa. Ben Falcone aveva un’ottima mano da giocare, ma è andato all-in troppo presto, perdendo la partita.
Thunder Force è disponibile su Netflix dal 9 aprile.