Raimondo Vianello e il grande amore con Sandra Mondaini: una coppia unita anche nella morte
Quella di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini è stato un amore senza tempo, che nemmeno la morte è riuscito a separare.
La loro storia d’amore ha fatto sognare tutti. Erano quel tipo di coppia innamorati, sempre pronti a prendersi in giro e divertirsi insieme. Sandra Mondaini e Raimondo Vianello si sono conosciuti nel 1958, mentre lui era fidanzato con una ballerina e lei invece con un produttore. Per un anno non hanno avuto alcun rapporto fino a quando “una sera al ristorante – secondo quanto raccontò la stessa Mondaini – mi guarda e mi dice: “Lo sai che mi sono innamorato di te?””.
Subito dopo i due si lasciano con i rispettivi fidanzati e decidono di mettersi insieme. Dopo tre anni di fidanzamento Raimondo però non si decideva a fissare la data del matrimonio, quindi Sandra scappò “a Milano dalla mia mamma. Subito Raimondo mi telefonò annunciando che ci saremmo sposati il 28 maggio”. Era il 28 maggio del 1962 quando i due si giurarono amore e fedeltà di fronte a Dio, iniziando un viaggio sentimentale e professionale che sarebbe duranto cinquant’anni. Collaborare anche in una sit com, dal titolo Casa Vianello, in cui interpretavano una coppia che litigava sempre, ormai stanca di vivere insieme, ma che continuava ad amarsi nonostante tutto.
Nel 1978 Raimondo venne colpito da un cancro al rene, poi fu lei a scoprire di avere un tumore, prima ai polmoni e poi al seno. Hanno lottato contro le malattie sempre fianco a fianco. Mentre l’uno soffriva, l’antra lo sosteneva e viceversa, senza mai abbandonarsi e superando ogni ostacolo. Il loro segreto, anche nei momenti più tristi, era quello di ridere, come ha sempre ricordato Sandra: “Non abbiamo mai smesso di ridere, è il segreto per stare bene insieme: noi ridevamo delle stesse cose”.
E forse, è proprio perché non potevano più ridere insieme che i due sono andati via a pochi mesi di distanza l’uno dall’altra. Raimondo morì il 15 aprile del 2010 e fu per Sandra un dolore insuperabile. Diceva che lo chiamava in Paradiso per raccontargli le sue giornate e quando le chiamate non le bastarono più, decise dopo cinque mesi di raggiungerlo e ridere di nuovo insieme.