12 anni schiavo: la storia vera di Solomon Northup che ha ispirato il film con Chiwetel Ejiofor
La struggente storia vera di Solomon Northup, il protagonista del film premio Oscar 12 anni schiavo.
12 anni schiavo è un film del 2013 diretto da Steve McQueen, ispirato all’autobiografia di Solomon Northup e interpretato da Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti e Brad Pitt. Il film ha vinto l’Oscar nel 2014 come Miglior film, per la sua storia struggente e appassionante. La storia, come detto prima non è frutto di fantasia, ma ispirata alla vita di Solomon Nortup, un musicista ridotto in schiavitù a seguito di un rapimento.
La storia di Solomon Nortup
Nato come uomo libero tra il 1807 e il 1808, Solomon era un afro americano di Minerva, una città collocata vicino New York, figlio di uno schiavo liberato. Solomon era un contadino, falegname e violinista. Il 25 dicembre del 1829 aveva sposato una cuoca mulatta con cui ebbe tre figli.
Quando aveva 33 anni fu rapito dai trafficanti di schiavi che lo adescarono offrendogli un falso contratto di lavoro come musicista. Il rapimento avvenne ufficialmente mentre erano a New York, drogato prima con la belladonna e portato verso il suo mondo in schiavitù. Fu ceduto a un mercante di schiavi, picchiato ripetutamente per impedirgli di dire che in realtà era un uomo libero.
La riduzione in schiavitù di Solomon
L’uomo fu poi portato a New Orleans, dove venne registrato con il falso nome di Platt Hamilton. Arrivato a New Orleans, Solomon si ammalò di vaiolo e rischiò di morire. Fortunatamente si salvò, ma sul suo corpo rimasero varie cicatrici. Fu venduto a William Ford, descritto dallo stesso Solomon come “un uomo gentile, nobile, schietto e cristiano”.
Successivamente Solomon fu dato a John M. Tibaut, che molto spesso lo puniva perché lo schiavo non seguiva le sue direttive. Un giorno, durante l’ennesima punizione, Solomon si ribellò e cercò di vendicarsi. Dopo questi avvenimenti lo schiavo fu ceduto ancora una volta, fino a quando un giorno non conobbe un carpentiere di nome Samuel Bass a cui raccontò tutta la sua storia. Bass accettò la sua richiesta di aiuto e si attivò per salvarlo da una condizione disumana. Solomon fu finalmente liberato dopo 11 anni, 8 mesi e 26 giorni di prigionia.
Riacquistò lo status di uomo libero e raccontò la sua storia rilasciando varie interviste. Fu pubblicata nel 1853 la sua autobiografia, e divenne successivamente sostenitore del movimento abolizionista e tenne varie conferenze sulla schiavitù. L’uomo è poi scomparso in circostanze sconosciute. Non ci sono infatti prove della sua esistenza dopo il 1857.