Luck: recensione della serie TV con Dustin Hoffman
Una serie lenta, sul mondo delle scommesse, capace però di regalare diverse soddisfazioni.
Arriva in Italia, dal 25 maggio 2021, su Sky e NOW, dopo dieci anni dalla messa in onda su HBO, Luck, serie tv composta da 9 episodi, ideata da David Milch, che ha per protagonista Dustin Hoffman, il cui primo episodio è stato girato da Michael Mann. Sembra strano pensare che una serie con un protagonista di questo calibro e con un cast di tutto rispetto arrivi da noi solo dieci anni dopo anche perché all’epoca se ne era parlato molto – è stato cancellato a causa della morte accidentale di tre cavalli utilizzati per le riprese.
Luck: Chester torna e la vendetta ha inizio
La serie ruota intorno alle vicende di un gruppo di personaggi vicini al mondo delle corse dei cavalli e al gioco d’azzardo. Il centro di tutto è Chester “Ace” (“Asso”) Bernstein, interpretato da Hoffman che esce di prigione, dopo aver scontato una pena di tre anni, per un crimine che non ha commesso. Sa chi sono i colpevoli, i suoi ex soci che l’hanno incastrato e, libero, ha un solo pensiero: vendicarsi; decide di usare tutti i trucchi e le “armi” che le corse dei cavalli, di cui è un grande conoscitore, gli mettono a disposizione. Bernstein decide di lavorare per rimettere i puntini sulle i e restituire ciò che aveva subito, il suo progetto è lento e inesorabile, non compie passi falsi. HBO sceglie spesso questa strada, gioca con gli spettatori che spesso possono non sopportare la lentezza implacabile con cui gli avvenimenti vengono narrati. C’è una certezza, Dustin Hoffman è il “cavallo vincente” della serie: oltre ad essere abilissimo giustiziere, è anche impaziente di riprendere gli affari e l’attore è in grado di rappresentare entrambe le anime. Milch porta lo spettatore non solo a guardare le corse, ma anche e soprattutto dove è difficile entrare, nelle stalle e nei paddock, lì dove le legalità e l’illegalità convivono; ed è questo uno dei limiti forse della serie perché si scrive una storia che può essere sconosciuta a chi non ne fa parte.
Ad attendere Bernstein all’uscita della prigione c’è Gus (Dennis Farina), amico di sempre. Conosciamo subito l’ippodromo di Santa Anita, nella stalla di Escalante (John Ortiz), c’è un piccolo allenatore messicano che sta istruendo un nuovo fantino, Goosy (Jeffrey Woody Copland), il cui manager soprannominato Porky Pig (Richard Kind) è in crisi. C’è poi Walter Smith (Nick Nolte) che combatte contro il sistema marcio degli squali che girano intorno ai suoi amati cavalli.
Ci sono poi gli scommettitori, personaggi scritti benissimo da Milch che è capace di restituire la povertà morale e la straordinaria umanità di questi protagonisti che sono alla ricerca di qualcosa che stravolga le loro vite.
Non si tratta di uomini estremamente seducenti e seduttivi, sono uomini alla deriva, dei poveri cristi, sottomessi ad un fato, maestro dello scherno, e la regia di Mann sa entrare nelle loro vite, nelle loro disperazioni che all’inizio sono solo piccoli semi e poi di episodio in episodio fioriscono facendoci conoscere le vere personalità di tutti i personaggi.
Luck: come dice il titolo si tratta di fortuna
Lungo gli otto episodi, lo spettatore partecipa al suo progetto di mettere in atto la vendetta contro Michael (Michael Gambon), artefice della sua caduta. Luck mostra il sangue che scorre, ma presenta anche il gruppo di personaggi che ruota attorno al mondo del gioco d’azzardo, un universo fatto di uomini che partecipano alle gare dell’ippodromo, ognuno con i suoi mostri da combattere. Si mette in scena un percorso alla scoperta dei lati più oscuri di questo universo che raccoglie una varietà umana attorno all’idea di una vittoria ottenuta scontrandosi con la dea bendata. La dea bendata, la Fortuna, elemento centrale fin dalla sigla della serie, in cui ci sono immagini e simboli che rimandano a Lei e sullo sfondo c’è una Los Angeles piena di luci e scintillio, un luna park che ammalia e di cui si diventa vittime.
Sperano i vari personaggi della serie, ed è proprio la speranza, l’ultima dea utile per chi non ha più nulla a cui aggrapparsi. Luck mostra una serie di personaggi che cercano di invertire il corso delle cose in modo da vincere e riguadagnare un posto, un ruolo nella società, tentando di scalare quella piccola piramide di cui abitano gli scalini più bassi. C’è possibilità di avere la meglio in un luogo in cui tutto sembra essere già deciso? Probabilmente no. L’unico che ha il potere di piegare gli eventi e di avere ciò che vuole è Chester.
Luck: una serie con cast ottimo e una buona scrittura
Luck si conferma una serie interessante che però può risultare ostica per chi non ama il ritmo lento e il mondo delle scommesse. La scrittura è perfetta, il cast è ottimo, forse c’è una freddezza che a tratti allontana lo spettatore.