Il paziente inglese: la storia vera di Laszlo Almàsy, l’uomo che ispirò il film con Ralph Fiennes
La vera storia di Làszlò Almàsy, il conte protagonista del film con Ralph Fiennes, Il paziente inglese.
Il paziente inglese è un film del 1996 diretto da Anthony Minghella e interpretato dall’attore Ralph Fiennes. Il paziente inglese – vincitore di 9 premi Oscar nel 1997, 2 Golden Globe e 6 BAFTA – è tratto dall’omonimo romanzo scritto dal canadese Michael Ondaatje. La pellicola è ambientata alla fine della seconda guerra mondiale, durante la quale un uomo gravemente ferito viene condotto in un monastero in Toscana. L’uomo viene chiamato dall’inferiera Hana “il paziente inglese”. Nel monastero un giorno arriva anche una spia di nome Caravaggio, che sta collaborando con i partigiani e che conosce la storia del paziente inglese, con cui ha dei conti in sospeso.
Scopriamo con il susseguirsi dei minuti, che il paziente è il conte Làszlò de Almàsy, un nobile di origine ungherese incaricato dal governo britannico di disegnare una mappa del deserto del Sahara. Il personaggio del conte è liberamente ispirato a una figura realmente esistita, la cui storia ha affascinato i lettori e i cineasti di tutto il mondo.
Il paziente inglese: chi era Làszlò Almàsy?
Làszlò nacque nell’impero Austro-Ungarico in una famiglia dell’aristocrazia ungherese. Prima della Prima Guerra Mondiale studiò a Eastbourne con un insegnante privato. Durante la Grande Guerra combattè nelle file dell’esercito austro-ungarico, fino a quando non tornò a Eastbourne a fine battaglia. Intraprese studi di aeronautica e divenne membro del club di aviatori, ottenendo poi il titolo non ufficiale di conte.
Nei primi anni Venti si dedicò all’automobilismo. Si recò poi in Egitto e in Sudan, dedicandosi a una spedizione nel Sahara, continuando poi con una serie di viaggi nel deserto alla ricerca di una leggendaria città di Zerzura. Questi suoi viaggi contribuirono alla realizzazione della prima mappa dettagliata del Sahara e alla scoperta della montagna più alta del deserto.
Almàsy divenne così un esploratore a tutti gli effetti, chiamato nel mondo come il Padre delle sabbie. Durante gli anni Trenta, il conte rimase in Nordafrica, partecipando a delle spedizioni archeologicche e lavorando come istruttore di volo. Tornò nella sua patria solo durante la Seconda Guerra Mondiale, mettendosi al servizio dell’Asse, anche se non provava alcuna simpatia per il nazismo. Dopo la fine della guerra, rientrò a Budapest e si adoperò per salvare molte famiglie di ebrei dalla deportazione nei lager nazisti.
Alla fine della guerra fu arrestato e portato in una prigione sovietica, dalla quale però fuggì. Tornò successivamente in Egitto per lavorare con il re Farouk I. Nel 1959 si ammalò gravemente e morì in un ospedale di Salisburgo. La sua leggendaria figura è poi diventata protagonista del libro Il paziente inglese. Almàsy, così come il suo corrispondente reale, è un uomo sicuro di sé, che si dedica completamente ai siti archeologici e alla mappatura del deserto. Nel libro ha una relazione con Katharine Clifton, a differenza dell’Almàsy della vita vera, che invece era omosessuale.