Chi è Elyas M’Barek? Tutto ciò che sappiamo sull’affascinante attore austriaco di Conta su di me
In carriera ha già offerto molteplici interpretazioni intense
Elyas M’Barek ha commosso il Giffoni Film Festival, interpretando, in Conta su di me (2017), Lenny, un viziato figlio trentenne di un affermato cardiologo. Vive senza nessuna regola, come gli pare e piace, fino al giorno in cui, stanco dei suoi modi volti unicamente al divertimento e allo spreco di denaro, il padre gli taglia i fondi.
Per riavere indietro la sua vita, dovrà prendersi cura del 15enne David, che, sin da quando è nato, soffre, invece, di una grave malformazione cardiaca. Dapprima riluttante all’idea, Lenny si lascerà conquistare dall’adolescente, apprendendo cosa sia il senso di responsabilità. Ecco tutto ciò che sappiamo sull’attore che lo ha rappresentato.
Elyas M’Barek: la carriera artistica
Elyas M’Barek nasce il 29 maggio 1982 a Monaco di Baviera, da madre austriaca e padre tunisino. Nel 2001 muove i primi passi sul set, nella commedia Ragazze pom pom al top di Dennis Gansel. Per il telefilm Kebab for Breakfast (2006) impersona Cem Öztürk, un giovane turco. Accanto al collega Arnel Taci recita pure nella serie televisiva Abschnitt 40. Appare, poi, nel film L’onda, nel ruolo di Sinan, uno studente che abbraccia il fascismo.
Elyas M’Barek fa parte del cast della pellicola drammatica Heiter bis Wolkig (2012), insieme a Max Riemelt, Jessica Schwartz e Anna Fischer. Quindi, porta in scena un vampiro in Shadowhunters – Città di ossa (2013), diretto da Harald Zwart. Si tratta della trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo fantasy, il primo della saga, ideata da Cassandra Clare e ambientata a New York.
Nel 2013 è Zeki Müller, il volto principale di Fuck you, prof!: visto da tre milioni di persone in 17 giorni, si consacra come la produzione tedesca di maggior successo dell’anno. Inoltre, è scritturato nel lungometraggio d’avventura The Physician, un trionfo al botteghino. E veste i panni di Niklas ne La vita che volevamo (2020) di Ulrike Kofler, titolo austriaco proposto per l’Oscar al miglior film straniero.