Gianfranco D’Angelo e la storica imitazione di Raffaella Carrà ormai destinata a strappare più lacrime che risate [VIDEO]
Senza mai scadere nel volgare, Gianfranco D'Angelo seppe portare sul palco una irresistibile versione di Raffaella Carrà.
Gianfranco D’Angelo, scomparso all’età di 85 anni, ha vissuto una carriera davvero piena. Tanti i successi ottenuti dal comico durante il suo percorso artistico, costellato da innumerevoli alti. Tra i meriti più grandi che gli esperti del piccolo schermo gli riconoscono quello di essere stato un professionista lungimirante, capace di indicare la via a tanti colleghi. È stato così per le imitazioni di personaggi famosi, dei quali è stato un vero e proprio antesignano.
Gianfranco D’Angelo: la caricatura di Raffaella Caffà
In una delle rappresentazione meglio riuscite, tanto nota quanto esilarante, ha indossato i panni della mitica Raffaella Carrà, lungo l’appuntamento fisso dell’iconico Drive In. Lo show, ideato e scritto da Antonio Ricci, è stato trasmesso con cadenza settimanale in prima serata, dal 1983 al 1988, su Italia 1.
Riscosse enorme fortuna all’epoca, assurgendo, pure per merito di Gianfranco D’Angelo, a fenomeno di costume, contribuendo all’affermazione di numerose celebrità dello spettacolo italiano. In uno dei programmi-simbolo del piccolo schermo degli Anni Ottanta.
Del nutrito cast, ebbero occasione di affermarsi o consolidare la loro popolarità nomi del calibro di Enzo Braschi, Massimo Boldi, Giorgio Faletti, Guido Nicheli, Francesco Salvi, Teo Teocoli, Zuzzurro e Gaspare. Tra le protagoniste femminili comparivano, tra le altre, Carmen Russo, Lory Del Santo ed Eva Grimaldi.
Volto familiare già da un decennio, Gianfranco D’Angelo, che insieme a Ezio Greggio condurrà le prime edizioni di Striscia la Notizia, portò in scena al Drive In una versione tutta da ridere della mitica Raffaella Carrà. Ne colse e ne esasperò la gestualità garbata, il modo di parlare e la risata con testa lievemente buttata indietro, senza mai scadere nel volgare.
La stessa Carrà, dotata di un’autoironia più unica che rara, lo desiderò al proprio fianco nel corso della prima puntata di un suo programma in Rai. Lo sketch su chi fosse la vera Carrà culminò in una doppia imitazione di Pippo Baudo. Oggi, nel riguardare quei momenti, trasale una incontenibile tristezza.