Il “porca puttena” di Lino Banfi? Da virale a volgare, almeno secondo il Moige
Il "porca puttena" di Lino Banfi è stato denunciato dal Moige!
Lo spot di Tim con Lino Banfi è “sgradito a famiglie e minori” secondo il Moige
La celebre battuta di Lino Banfi “porca puttena”, che il comico pugliese ha reso un cult grazie all’interpretazione di mister Oronzo Canà ne L’allenatore nel pallone, è ora divenuta un problema per la salvaguardia dei minori. Anche se sembra l’inizio di una barzelletta, il Moige (Movimento Italiano Genitori) sembra fare sul serio e presenta una denuncia all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori.
Per capire meglio la situazione occorre fare un passo indietro, agli Europei di calcio disputatati lo scorso giugno. Al Campionato d’Europa Ciro Immobile e Lorenzo Insigne hanno festeggiato i loro gol esultando al grido di “porca puttena”. È stata una richiesta di Banfi in persona che, poco prima della partita contro la Turchia, ha sentito al telefono Giorgio Chiellini e ha mandato un video da far vedere negli spogliatori ai ragazzi azzurri (è un fan sfegatato).
Scherzando ma non troppo avevo chiesto a Ciro di esultare dicendo “porca puttena”, ma non pensavo lo facesse davvero! Per me è stato come ricevere un Oscar.
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Parte da qui la decisione di TIM di utilizzare l’immagine del comico e del suo “porca puttena” come testimonial del nuovo spot di TIM Vision con l’offerta per la serie A. Nella pubblicità si vede Lino Banfi, nei panni del mister Oronzo Canà che grida la sua frase cult dopo essersi accorto che la parabola è rotta e che non può vedere la partita (una palese frecciatina a SKY).
Lo spot è stato oggetto di tantissime segnalazioni da parte delle famiglie e così il Moige ha deciso di fare causa. Ecco ciò che si legge nella dichiarazione:
È proprio questa espressione, ovvero ciò che rende sgradito lo spot alle famiglie e ai minori, ad aver richiamato l’attenzione del Moige: sembra infatti che, affinché lo spettatore a casa non si annoi, sia necessario ravvivare l’interesse con qualcosa che possa scandalizzare o almeno catturare il pubblico. Una soluzione antiquata e alla lunga controproducente per le aziende, associate a riferimenti trash nell’immaginario dei clienti, che consigliamo fortemente di non reiterare. In una TV già subissata da contenuti volgari e inadatti ai minori, non si sente davvero bisogno di un ulteriore dose di cattivo gusto e volgarità: e non è possibile derubricare un’esclamazione del genere trasformandola in un motto di spirito o in una forma ironica, giocando magari sul personaggio, amatissimo, di Oronzo Canà. “Le parole sono importanti”, diceva Nanni Moretti, e in questo caso le parole scelte per lo spot di TimVision appaiono chiarissime e assolutamente non fraintendibili.