Dune (2021): la distopica colonna sonora di Hans Zimmer
La colonna sonora di Dune, il film di Denis Villeneuve.
La colonna sonora di Dune, firmata Hans Zimmer, è disponibile su YouTube grazie al canale WaterTower Music. Ne approfittiamo per ripercorrere i diversi snodi del processo creativo che ha condotto il grande compositore tedesco alla conquista del sound perfetto per il lungometraggio oggi campione d’incassi e il modo in cui la colonna sonora dialoga con alcune scene del film in corrispondenza a tre nuclei tematici fondamentali.
Denis Villeneuve e Hans Zimmer: un incontro felice
Quando Denis Villeneuve, in fase di preparazione di Dune, si è interrogato sulla persona a cui affidare la composizione della colonna sonora, i dubbi al riguardo sono stati pochi. La scelta è, infatti, ricaduta subito su Hans Zimmer, compositore, producer e tastierista originario di Francoforte dalla carriera impossibile da sintetizzare in una manciata di film: per evitare la deriva compilativa, basti ricordare La sottile linea rossa, Il gladiatore, Inception, Blade Runner 2049 (diretto dallo stesso Villeneuve).
Zimmer è fin da piccolo appassionato di letteratura fantascientifica e Dune, il romanzo di Frank Herbert che prima Lynch e poi Villeneuve hanno adattato al grande schermo, è stato il libro che più ha amato nell’adolescenza. Il regista canadese ha compreso in un attimo che nessuno più di lui sarebbe stato in grado di tradurre in motivi musicali i nodi tematici su cui il libro si sostiene: la sorellanza misterica e manipolatoria delle iniziate e la potenza del femminile; la ricerca del sacro; l’urgenza di spiritualità.
L’anima di Dune: femminile e spirituale
“Appena ho deciso di fare questo film, Hans Zimmer è stata la prima persona a cui ho pensato“, ha dichiarato Villeneuve, specificando di aver incontrato il compositore tedesco a Montréal e di aver avuto in quell’occasione la conferma della sua disponibilità a ‘musicare’ il mondo di Dune, suo libro preferito di quando era adolescente: “Mi ha consegnato la sua copia e mi ha detto di portarlo con me nel deserto e, lì, di respirare l’anima di Dune“.
L’anima di Dune (o Arrakis), pianeta di sabbie, tempeste e creature gigantesche, unico luogo nel quale è possibile reperire la Spezia, polvere preziosissima che permetta di distorcere lo Spazio e di viaggiare tra le stelle, ha, per Zimmer, qualità femminili, dunque sì misteriose, ma soprattutto spirituali.
Per questa ragione, ha cercato di realizzare partiture in cui le voci femminili, sottili e sublimi, nel trascinare il loro sibilo ‘ultraterreno’, risultassero dominanti. Il Bene Gesserit, una sorellanza riservata alle iniziate, dal carattere esoterico vagamente inquietante, instaurata per attuare manipolazioni genetiche e politiche, ha così trovato un suo statuto narrativo nel sound minimalista, eppure incisivo, per alcuni critici persino fin troppo sovrastante, che il grande compositore francofortese ha, infine, raggiunto.
Bene Gesserit: la traccia traduce in note il mistero del femminile ‘stregonesco’
Prendiamo ad esempio la traccia intitolata Bene Gesserit: Lady Jessica (Rebecca Ferguson), madre di Paul Atreides (Timothée Chalamet) comprende che i sogni ricorrenti che inquietano il figlio possiedono un contenuto divinatorio. Il suo modo di essere madre è controverso: scopriamo che appartiene al Bene Gesserit, un’organizzazione femminile assimilabile a una congrega di streghe che ha affrontato un duro addestramento per ottenere poteri magici di carattere manipolatorio.
Per questo Zimmer ha costruito il brano a partire da un esordio dominato da un vociare femminile indistinto ed ‘elettrico’, che ricorda il caos di un sabba demoniaco, stemperato nel silenzio, infine riesploso in un’impressione di indecifrabile solennità.
Il sogno di Paul: voci femminili e suoni metallici per comunicare l’urgenza di superamento di una visione esclusivamente razionale del reale nella colonna sonora di Dune
“Denis e ci siamo trovati d’accordo sul ruolo di guida che assumono i personaggi femminili nella storia; di conseguenza, la colonna sonora è costruita principalmente su voci femminili”, ha dichiarato Zimmer, confermando come la potenza del femminile sia il nucleo concettuale del romanzo, al quale si è aggrappato per trovare il suono perfetto.
La traccia d’apertura del film, Paul’s Dream, ricorre a vocalità femminili disordinate e a sonorità metalliche per evocare le interferenze del mondo onirico sulla realtà e alla confusione tra i due piani: il protagonista sogna, infatti, di incontrare nel deserto una ragazza dalla pelle scura e occhi opalescenti di colore azzurro. Il film, che coincide con il primo capitolo della saga, si chiude con il loro incontro, convalida nella realtà della natura profetica del sogno di Paul.
Ripples in the Sand: il gorgheggio femminile che ricorda l’epos misticheggiante della tradizione araba
Zimmer ha, inoltre, lavorato sulla ricerca di note in grado di comunicare un senso alto di “spiritualità, una qualità santificata, che elevi l’anima e produca lo stesso effetto della musica sacra”.
Del resto, i Fremen, la popolazione nomade che abita Dune-Arrakis, è in attesa di un leader politico e spirituale che svolga la sua funzione messianica di redentore.
Per nutrire il processo creativo, Zimmer ha, in tal senso, cercato ispirazione anche nella letteratura araba a trasmissione orale, nel patrimonio di canti epici trasmessi di generazione in generazione attraverso il canto o la recitazione: sovrapposizione compiuta tra l’universale del linguaggio musicale che, come nella traccia Ripples in the Sand, attraverso il prolungato gorgheggio di una vocalità femminile, sfiora la vertigine mistica, e il particolare del gesto letterario, per sua natura legato a un luogo, a un tempo, a una lingua.
L’intera soundtrack di Dune è disponibile all’ascolto su YouTube.