Roma FF16 – Crazy for Football – Matti per il calcio: recensione del film di Volfango De Biasi
Un film che bilancia molto bene l'ironia e il dramma, regalando un forte messaggio di speranza al pubblico.
Crazy for Football – Matti per il calcio è il nuovo lungometraggio diretto e scritto interamente da Volfango De Biasi (Come tu mi vuoi, L’agenzia dei bugiardi) a partire dal soggetto. La realizzazione è la trasposizione filmica di finzione del suo documentario Crazy for Football che già aveva raccontato questa incredibile e commovente storia. Parliamo dello psichiatra Santo Rullo (che nel film è interpretato da Sergio Castellitto, con il nome di Saverio Lulli) che ha deciso, nella realtà, di collaborare con altri colleghi per partecipare, con i suoi pazienti, ai mondiali di calcio per pazienti psichiatrici, organizzata in Giappone. Le differenze con la vera storia non mancano, ma tutte le scelte adottate sono funzionali per rendere ancora più intenso e sognante la pellicola, che trova, in sede di sceneggiatura, alcuni momenti fin troppo forzati.
Crazy for Football – Matti per il calcio è un lungometraggio in uscita il 1° novembre 2021 in prima serata su Rai 1 e presentato in anteprima assoluta alla 16esima edizione de La Festa del Cinema di Roma, nella sezione Riflessi. L’opera è frutto di una co-produzione tra Rai Fiction e Mad Entertainment e con il supporto della Federazione Italiana Giuoco Calcio e della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.
Crazy for Football – Matti per il calcio: il cuore nel pallone
Lo psichiatra Saverio Lulli (Sergio Castellitto) è un appassionato di calcio e cura amorevolmente il suo gruppo di pazienti coinvolgendoli anche in partite vere e proprie. Il suo sogno più grande è quello di organizzare, con il supporto di altre nazioni, un mondiale di calcio per malati psichiatrici volto da un lato a migliorare le loro condizioni di salute, dall’altro a trasmettere un importante messaggio di solidarietà nei confronti di persone che vivono spesso ai margini della società. Con il contributo fondamentale dell’ex calciatore e allenatore Zaccardi (Max Tortora), la sua preziosa assistente (Antonia Truppo) e sua figlia (Angela Fontana), il protagonista costruisce la squadra ed inizia l’avventura calcistica.
Grazie ad una sceneggiatura leggera, ironica, ma anche molto riflessiva, fin da subito il pubblico comprende come questo lungometraggio oscilla tra la commedia e il dramma, quest’ultimo elemento mai palesato fino in fondo, ma presente sotto la veste di tematiche ben specifiche come il ruolo dei malati psichiatrici nella società, la loro difficoltà nelle interazioni e la loro voglia di perseguire una normalità che gli appartiene e che dovrebbero conquistare con orgoglio. La partita al centro della storia, sotto questa luce, diventa un vero e proprio riscatto per tutti i vari personaggi, un modo per dimostrare il loro valore di esseri umani che purtroppo viene perso molto spesso nella vita di tutti i giorni. Tale bilanciamento è davvero ben calibrato anche perché si alternano momenti irriverenti ad altri più seriosi.
Ecco che quindi il personaggio dell’allenatore Zaccardi fa da perfetto cuscinetto tra questi due lati di Crazy for Football – Matti per il calcio e spesso interrompe le sequenze più drammatiche per mettere di nuovo il buonumore. Il protagonista, invece, fa esattamente il contrario in modo parallelo: il suo compito è proprio quello, spesso, di far tornare il pubblico a pensare e riflettere. In generale si avverte che il copione è scritto di cuore e pancia e ciò a scapito di qualche piccola leggerezza di troppo che vedremo a breve. Detto questo, la sceneggiatura è perfetta per il tipo di film che rappresenta e anzi, il lavoro in particolare sui personaggi e dialoghi è davvero mirabile e studiato in maniera intelligente.
La regia non risulta essere significativa, ma comunque riesce a mettere bene in scena con semplicità e attenzione, una storia emotivamente intensa e ricca di spunti. Forse le partite di calcio potevano effettivamente essere rappresentate con maggiori dettagli del campo, ma lo scopo di De Biasi non è propriamente quello di parlare di calcio o meglio, usarlo come mezzo per fare un discorso più profondo. Non ci sono sequenze particolarmente impattanti per il pubblico, ma nel complesso la macchina da presa inquadra bene anche le vite dei pazienti, con una sequenza in particolare che è molto toccante.
Crazy for Football – Matti per il calcio: tante emozioni e qualche passo indietro
Crazy for Football – Matti per il calcio, nonostante sul piano narrativo presenta una storia coerente e, soprattutto, lineare, non mancano alcuni passaggi che risultano eccessivamente forzati e anche fin troppo riempitivi. Ad esempio, la storyline amorosa della figlia del protagonista con uno dei calciatori della squadra, per quanto fornisca degli elementi di discussione interessanti, è completamente inutile ai sensi della risoluzione della trama. Anche una maggiore attenzione nei confronti dei vari giocatori del team sarebbe servita perché, se genericamente sono tratteggiati bene, non tutti sono sviluppati efficacemente a livello di background. Con alcuni manca proprio il legante emozionale vero e proprio, mentre con altri c’è stato un lavoro più dettagliato di scrittura e ciò si nota realmente perché tali personaggi rimangono dentro e mandano avanti la pellicola.
Il lungometraggio si avvale, inoltre, di un cast davvero d’eccezione composto in primis da Sergio Castellitto, seguito a ruota da Max Tortora, Massimo Ghini (nel ruolo di De Metris, il capo di Saverio Lulli), Antonia Truppo, Angela Fontana e molti altri. Si vede perfettamente che il gruppo di interpreti è realmente affiatato sul set e che il copione ha lavorato bene nella costruzione delle relazioni tra i personaggi. Gli attori stessi hanno seguito ottimamente le linee narrative ed è evidente che si sono sentiti particolarmente liberi di improvvisare e di dare il peso che volevamo all’intera pellicola, dedicando anima e corpo ad un progetto cinematografico nobile e significativo.
Abbiamo già parlato delle tematiche presenti all’interno della realizzazione e ci teniamo a ribadire che il lungometraggio affronta con fierezza e in modo del tutto originale una tematica che purtroppo dovrebbe toccare tutti noi in maniera particolare. Il merito maggiore del progetto è quello di avvicinare veramente tutti in chiave immediata e divertente, non lasciando mai da parte discorsi profondi e per nulla scontati sul mondo delle malattie mentali. Purtroppo parlare di questi argomenti è solitamente un campo minato ma per fortuna il risultato di questa pellicola è davvero degno di nota, a tal punto da riuscire a coinvolgere il pubblico in parecchi momenti: difficile non emozionarsi quando si riflette su un’iniziativa di solidarietà così tanto ricca di amore e spirito di comunità.
Crazy for Football – Matti per il calcio è un’opera leggera che riesce, con comicità e dramma, ad affrontare tematiche già ampiamente conosciute, ma con uno sguardo del tutto nuovo e fresco sull’argomento. Usare il mondo del calcio come metafora è sicuramente vincente e questo premia anche la caratterizzazione dei personaggi. La sceneggiatura, nonostante sia funzionale nel racconto della storia, si perde qualche passaggio così anche come la regia. Anche gli interpreti coinvolti, tutti i nomi di punta come Castellitto, Tortora, Ghini e altri forniscono il loro importante contributo alla realizzazione, un progetto realmente destinato a tutti coloro che apprezzano le commedie e il cinema impegnato al tempo stesso.