Found: Ritrovate – recensione del docufilm Netflix di Amanda Lipitz
Tre adolescenti orfane della politica cinese del figlio unico scoprono di essere cugine e di condividere lo stesso interrogativo sulla volontà di conoscere o meno le proprie radici orientali. Found: Ritrovate è su Netflix dal 20 ottobre 2021.
Diretto dalla regista e produttrice di Step, docufilm sulla step dance in un liceo di Baltimora, Found: Ritrovate, disponibile su Netflix dal 20 ottobre 2021, assorbe l’eredità documentaristica del precedente One Child Nation (Nanfu Wang e Jialing Zhang, 2019) e continua sulla stessa linea nel rivelare le conseguenze della politica del figlio unico, la legge emanata dal governo cinese a partire dal successore di Mao Tse-tung nel 1979 con l’intento di controllare le nascite e dunque cercare di tenere a freno la sovrappopolazione del paese. Abolita recentemente nel 2015, nel corso di quegli anni si conta che la legge ha lasciato soli oltre 150 mila bambini, soprattutto bambine, che furono dati in adozione perché abbandonati da quelle famiglie che non potevano permettersi di pagare gli ottomila cinquecento dollari di penale, e la maggior parte di questi venivano ritrovate a pochi giorni dal parto sui cigli di strade potenzialmente popolate da numerosi passanti.
Il documentario di Amanda Lipitz Found: Ritrovate è disponibile su Netflix dal 20 ottobre 2021
Coperti da indumenti contro il freddo della notte e per lo più figli di coppie di contadini a loro volta reduci da estenuanti lavori agricoli delle zone più rurali del paese, gli orfani venivano accolti da tate generose che li accudivano con precari mezzi di sostentamento, fino all’arrivo di coppie o donne single della parte occidentale del mondo come i ricchi Stati Uniti, per adottarli e regalargli un futuro di speranza.
Sadie, Lily e Chloe si ritrovano online per caso e scoprono non solo di essere cugine, ma di condividere lo stesso passato di orfane, accomunate dallo stesso sentimento di appartenenza lontana a qualcosa di ancora sconosciuto, ponendosi gli stessi tormentati interrogativi sull’abbandono e sul significato di famiglia. Identità, radici e appartenenza diventano dunque per le tre, e per il documentario della Lipitz, questioni sulle quali porsi domande senza però avere risposta universale, ricostruendo la loro storia e quella della mediatrice Liu Hao, coordinatrice di un’agenzia cinese che organizza tour nel paese per far conoscere le radici a ragazze ormai pienamente americane, ma con la voglia di conoscere i loro genitori naturali.
In un viaggio memorabile in Cina Sadie, Lily e Chloe cercano di scoprire le loro origini
“Il processo dell’adozione è lutto: bisogna piangere quello che si è perso”. La mamma adottiva di Sadie racchiude perfettamente con questa frase l’evoluzione dolorosa della consapevolezza di essere state prima abbandonate e poi impossibilitate a conoscere i propri genitori naturali. Seguendo le vicende di Sadie, Lily e Chole e delle tre potenziali madri (o padri) costrette sedici anni fa a lasciarle, Found: Ritrovate si avvicina, emozionando, alle conseguenze di una legge molto discussa che ha separato genitori e figlie, che ora tentano tramite un test del DNA di rivedersi e conoscersi.
Il montaggio di Penelope Falk ritaglia e alterna la personale ricostruzione dell’albero genealogico delle tre protagoniste, mettendole difronte l’una all’altra per poi unirle in un unico viaggio insieme; un itinerario che le riconcilierà con le proprie balie, e farà conoscere loro le strade e i quartieri nei quali hanno vissuto i primi mesi di vita. Found: Ritrovate, cerca allora di riponderare il significato di identità e di appartenenza, raccontando tre storie uniche ed affermando, in ultima istanza, l’amore come unico tramite per definirsi ‘famiglia’.