Locke & Key – Stagione 2: recensione della serie Netflix
Si torna Key House in un'eccitante caccia alle chiavi magiche, nonostante qualche incertezza in più rispetto alla prima stagione.
Nato su carta, dalla mente di Joe Hill e dai pennini di Gabriel Rodriguez, Locke & Key raggiunge la seconda stagione su Netflix e riprende a raccontare la storia dei Locke ripartendo proprio da dove l’aveva lasciata. Purtroppo, la trama non è l’unica cosa che la serie si è trascinata dietro dalla prima stagione, ma ci sono anche tutte quelle problematiche legate al bisogno di dover per forza accontentare il pubblico di teenagers appiattendo così le potenzialità della serie, ma andiamo con ordine e vediamo dove eravamo rimasti.
Locke & Key – Stagione 2: nuove chiavi, vecchi problemi
Dopo essere riusciti, almeno apparentemente, a sconfiggere la malefica Dodge gettandola dentro la porta nera, i Locke si godono la vita da liceali e i poteri sia delle vecchie che delle nuove chiavi. Nella prima puntata infatti il piccolo Bode mostra subito le potenzialità della chiave Ercole, chiave che combinata insieme ad un’apposita cintura consente all’utilizzatore di ottenere una forza sovraumana. Nel mentre, suo fratello Tyler, si gode la vita insieme alla fidanzata Jackie e Kinsey continua la sua storia con Gabe inconsapevole delle verità che il ragazzo nasconde (uno dei colpi di scena più belli della prima stagione).
I problemi però non tardano ad arrivare perché la “maledizione” di Key House impedisce agli adulti di ricordarsi della magia e automaticamente fa dimenticare qualsiasi evento legato ad essa. Nina, la mamma dei tre giovani Locke e lo zio Duncan sono stati più volte colpiti da questa maledizione e ora sembra che anche Jackie e Tyler, ormai prossimi all’età adulta, siano vittime di questo meccanismo. Fortunatamente, c’è sempre una chiave per tutto e ad aiutare i Locke a ricordare arriverà un’inaspettata mano dal passato, mentre le creature fuggite dalla porta nera cercano un modo per fabbricare una nuova chiave.
Locke & Key – Stagione 2: quando il teen rovina la magia
Locke & Key è una serie fanta-horror tratta dall’opera omonima a fumetti, molto più adulta ed oscura, che racconta sempre l’epopea dei Locke e delle chiavi magiche di Key House. La prima stagione di Locke & Key adattava il linguaggio generale della versione cartacea, fortemente bloccato negli anni 80, e aggiornava i personaggi aggiungendo piccole sottotrame in modo che la serie TV fosse più in linea con la sua epoca. Niente di anormale, anzi si tratta di procedimenti necessari quando si va a traslare un’opera nata in un’altra epoca e su un altro medium. L’unico problema era la spinta esageratamente teen che mandava quasi fuori dal binario principale la storia delle chiavi magiche in favore di tematiche adolescenziali, mai affrontate approfonditamente e sempre solo accennate, per fare da intermezzo tra il ritrovamento di una nuova chiave e l’altra.
La seconda stagione di Locke & Key doveva quindi fare solo una cosa: riportare sul binario principale la storyline delle chiavi magiche lasciando le sezioni teen a pochi brevi momenti. Purtroppo però pare che il treno delle buone idee sia completamente deragliato e abbia lasciato il binario ad una serie teen davvero superficiale con rari sprazzi di magia. L’unico personaggio che per tutta la serie continua a fare cose interessanti è Bode e saranno diversi i momenti in cui vi troverete a sospirare dicendo “Ok, bene, bravi, ma quando arriva Bode?”
Che poi le scene teen non sarebbero nemmeno un problema se fossero trattate meglio: non dico di raggiungere i livelli della prima stagione di Sex Education, ma nemmeno di rasentare la superficialità con momenti inseriti tanto per arrivare alla fine della puntata.
Locke & Key – Stagione 2: la chiave di volta è la lore
Nonostante la partenza lenta, ostacolata dalle tematiche appena descritte, la serie continua comunque ad espandere la storia dei Locke – portando lo spettatore nel passato della famiglia e della città – e ad aggiungere nuove chiavi al mazzo. Chi scrive è uno che ha letto la serie a fumetti e vi assicuro che ci sono veramente tantissime chiavi ancora da scoprire, alcune con poteri ancora più interessanti di quelli mostrati in questa seconda stagione. Il fascino dietro le chiavi magiche e la loro storia è infatti innegabile ed è un peccato vedere che questa seconda stagione non abbia osato in tal senso. La lore descritta nei fumetti è estremamente profonda e la prima stagione era riuscita a costruire qualcosa di paragonabile al cartaceo, ma questa seconda stagione, pur proseguendo con una narrazione interessante degli eventi, ha rallentato il tutto.
E non solo per via dell’eccesso nel dramma adolescenziale, ma anche la regia sembra molto più pigra rispetto alla prima stagione, quasi frettolosa. Key House è sempre una location splendida – anche se non esiste purtroppo ed è solo un elaboratissimo set – e Matheson è una città bellissima, eppure le riprese di questa seconda serie appaiono stanche, così come gli attori, Connor Jessup (Tyler) e Griffin Gluck (Gabe), non appaiono al massimo della forma. Mentre Jackson Robert Scott, l’interprete del piccolo Bode, nonostante sia visibilmente cresciuto rimane sempre adorabile. Un plauso inoltre anche a Hallea Jones, cattivissima nei panni di Eden. FUN FACT: Ha mangiato quasi più pizza lei in queste 10 puntate che le tartarughe ninja in tutta la loro carriera.
Locke & Key – Stagione 2: uno sguardo al futuro dal buco della serratura
Vista l’iniezione di multiverso fatta dalla Marvel nel suo intero sistema di intrattenimento, sarebbe stato bello vedere una cosa simile anche in Locke & Key, con chiavi magiche in grado di aprire porte in qualsiasi universo narrativo, leggi: serie TV, di Netflix. Lasciando da parte le fantasie però, questa seconda stagione di Locke & Key si posiziona un gradino sotto la prima, con poche ma geniali frecce nel suo arco, come la Chiave Piccolo Mondo e il ragno gigante, e una realizzazione generale un pochino sottotono.
Netflix ha già rinnovato la serie per una stagione 3, ancora prima che gli episodi della seconda venissero rilasciati. Speriamo solo che questa terza serie riveda le sue priorità e lasci tutte le incertezze del passato ben chiuse dietro la porta nera.