Il bambino nascosto: intervista a Roberto Andò e Silvio Orlando, così abbiamo cambiato il finale [VIDEO]
Abbiamo incontrato il regista e l’attore che ci hanno raccontato la loro esperienza. Un film che parla di un rapporto speciale che salverà due vite.
Film di chiusura dell’ultima edizione del Festival di Venezia Il bambino nascosto, nuovo film di Roberto Andò, arriva al cinema dal 3 novembre, prodotto da Bibi Film Tv con Rai Cinema. Gabriele Santoro (Silvio Orlando) è un uomo schivo e silenzioso, vive in una grande casa in un quartiere popolare di Napoli e insegna pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella. Un giorno si ritrova in casa un bambino, Ciro, che scopre poi essere il figlio dei vicini che abitano nell’attico del suo stesso palazzo. Inizialmente il bambino non parla e non spiega a Gabriele il motivo della sua intrusione, nonostante questo l’uomo decide di tenerlo con sé in casa perché intuisce che sta scappando da una situazione pericolosa. Ciro, infatti, è figlio di un camorrista disposto a sacrificare suo figlio per rispettare le “leggi mafiose”.
Il film è liberamente ispirato all’omonimo romanzo scritto dallo stesso regista: “Con Franco Marcoaldi (sceneggiatore del film insieme ad Andò) abbiamo capito che in certi aspetti della storia dovevamo staccarci dal romanzo – ci ha spiegato Roberto Andò – e così, per esempio, è accaduto con il finale che ha una sospensione maggiore rispetto al libro, è come se lasciasse capire alcune cose ma non determinasse come sarà il futuro”.
Un film che parla di un “figlio di mafia” che il protagonista tenta di salvare da un futuro di morte: Gabriele e Ciro diventano così una famiglia “di fatto”: “Si incrociano due temi – ha continuato il regista – uno è uno stato affettivo non normato, si sono incontrati e hanno scoperto un legame e probabilmente l’idea di futuro potrebbe essere affidato a uno Stato che glielo consenta, dall’altro c’è anche il tema di spezzare il legame familiare che molto spesso è perverso, dove c’è un solo modello e non c’è via di uscita”.
Silvio Orlando interpreta Gabriele, un uomo che dopo aver vissuto una vita al riparo dagli altri decide di rischiare per salvare Ciro, rivelando una grande umanità: “Gli incontri ti salvano – ci ha spiegato l’attore – Ciro mette davanti a Gabriele come un piccolo specchio la sua incapacità di vivere un affetto fino in fondo e attraverso questo rapporto recupera una specie di massaggio cardiaco che gli consente di aprirsi”.
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E sul suo rapporto con il piccolo Giuseppe Pirozzi che nel film interpreta Ciro ci ha detto: “È una lezione per un attore che ha fatto tanti film e rischia di cadere nel “mestieraccio” trovarsi di fronte a un bambino che non sai bene come ti risponderà, è una bella ginnastica”.