Il Colore della Libertà: trailer e data d’uscita del film prodotto da Spike Lee
Il Colore della Libertà è una coinvolgente storia vera sul movimento per i diritti civili degli anni '60.
Barry Alexander Brown dirige Il Colore della Libertà, presto nei cinema italiani con Notorious Pictures
L’ultimo film del regista candidato all’Oscar Barry Alexander Brown, Il colore della libertà, arriverà nei cinema italiani dal 2 dicembre 2021, distribuito da Notorious Pictures. La pellicola, prodotta dal premio Oscar Spike Lee (Fa’ la cosa giusta, Da 5 Bloods), vede nel cast Lucas Till, Lucy Hale, Cedric The Entertainer e Brian Dennehy. Tratto dal libro di memorie di Bob Zellner, il film racconta la storia vera del movimento per i diritti civili degli anni ’60.
Tratto dal celebre libro di memorie The Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement di Bob Zellner e Constance Curry, il film ripercorre alcuni degli anni più bui della storia degli Stati Uniti, quelli della ferocia del Ku Klux Klan – un argomento non nuovo per il produttore Spike Lee, avendo già perfettamente parlato nel suo film del 2018 BlacKkKlansman – e delle battaglie fondamentali per la fine della segregazione razziale.
Ambientata negli anni ’60 e basata su una stori vera, la pellicola offre un ritratto reale e coraggioso del giovane Bob Zellner, nipote di un membro della setta razzista (interpretato da Lucas Till) che si ritrova, suo malgrado, a dover scegliere ad un certo punto della sua vita da che parte della storia voler stare. Il colore della libertà viene descritto come “un ritratto crudo e reale, fatto anche di contraddizioni e inquietudini, di un giovane che si ritrova a fare i conti con un risveglio morale del tutto inaspettato e per cui dovrà scontrarsi anche con gli affetti a lui più cari”.
Nel film le storie dei singoli personaggi si incontrano e si alternano con immagini di repertorio, in cui si riconosce in modo inequivocabile il percorso decennale del regista al fianco di Spike Lee come suo montatore. Barry Alexander Brown riesce, così, a restituire con estrema verosimiglianza tutte le assurdità e le crudeltà degli Stati del Sud di quegli anni – le stesse che, purtroppo, ancora oggi vengono denunciate dal movimento di Black Lives Matter – mostrandosi come un vero e proprio “grido di rivolta”, un monito a non dimenticare il passato, a continuare a raccontare un pezzo di storia che oggi più che mai è di grande attualità.