Love Hard: recensione del film Netflix di Hernan Jimenez
Netflix accende le prime luci di Natale e dal 5 novembre avvia la stagione (pre)festiva con la commedia-romantica Love Hard, una storia di catfishing e ruoli familiari, a metà fra Ricatto d’amore e Cyrano de Bergerac. Con Nina Dobrev e Darren Barnet.
Reduce da incontri deludenti e incubi ad occhi aperti su uomini inadatti al suo costante desiderio d’innamoramento, la disillusa Natalie, (protagonista di Love Hard, dal 5 novembre su Netflix), non cede ai match sbagliati della app d’incontri che utilizza con costanza per trovare il partner, tant’è che l’ultimo tentativo pare, finalmente, essere quello giusto. A cinque mila chilometri di distanza da West Hollywood, il bel Josh, che sul profilo ha il volto di Darren Barnet, sembra conciliarsi per affinità elettive e sguardo sul mondo con la scrittrice online di storie d’amore in stile posta del cuore, tanto da portarla ad azzardare un viaggio nella cittadina montana di Lake Placid nella costa orientale per conoscerlo all’infuori dello schermo dello smartphone. Ma colui che si troverà davanti, in verità, è un giovane asiatico con la passione per le candele profumate (Jimmy O. Yang), costretto ad un catfishing con dovizia di particolari da Photoshop, per mostrare una buona volta alla famiglia iper tradizionalista di incarnare anche lui, e non solo il fratello maggiore (Harry Shum Jr.), i canoni virili del figlio perfetto.
Sostenere l’inganno del profilo posticcio e del contraffatto idillio romantico, per Natalie, che nel frattempo ha messo gli occhi sul finto/vero Josh, cioè l’amico di sempre Tag a cui è stato rubato il volto, innescherà, come è solita fare la commedia romantica congegnata sull’equivoco, una sequela di situazioni ad orologeria e, per questo, comiche nella loro portata di scambi ridicoli fra vera, imperfetta interiorità e prestanza fisica, tra bugie a fin di bene e realizzazioni parentali di legami, molto spesso, frainesi.
Love Hard: illusioni da dating apps e realtà deludenti
Love Hard, rom-com con Nina Dobrev e diretta dall’anche documentarista Hernan Jimenez, inaugura con tutti i cliché del caso la stagione natalizia del catalogo Netflix 2021, rendendosi disponibile alla visione dal 5 novembre. Scritta da Daniel Mackey e da Rebecca Ewing, il film aggiorna stilemi e prevedibilità delle più note commedie di natale sulle fatiche della ricerca amorosa, puntando sull’evocazione estetica e atmosferica della settimana finale dell’anno, puntuale e accolta con personalissima frenesia, che costringe tutti di ritrovarsi in famiglia, indossare una maschera e sottostare bonariamente alle sue complesse e pericolanti dinamiche interne.
La realizzazione infatti, nonostante il prologo costruito sui perigli e sull’inerzia delle app d’incontro online dei millennial disincantati, sembra voler ricadere in ultima ipotesi proprio sugli ingranaggi familiari che si potenziano (e depotenziano) a Natale, inserendo la sua protagonista in una parentela di caratteri stravaganti e atteggiamenti iper accoglienti che la circondando per tutta la durata della permanenza, e dunque, del patto stretto con (il vero) Josh, come fosse il Cyrano de Bergerac.
Il triangolo Nina Dobrev, Darren Barnet e Jimmy O. Yang protagonista della prima commedia romantica del Natale su Netflix
Il titolo che accorpa in crasi (citandoli) Love Actually e Die Hard, due pellicole contese fra i protagonisti come il miglior film di Natale di sempre, fonde anche ‒ rendendolo uno fra i pochi reali meriti della sua scrittura ‒ la tradizione e la contemporaneità, soprattutto per colonna sonora, mescolata fra canzoni intramontabili riviste ironicamente in politically correct (il White Christmas cantato da Bill Cosby ora ha tutt’altro significato), e quelle del repertorio pop-rock semi-contemporaneo.
In Love Hard, tuttavia, manca di netto la peculiarità nel voler osare e sfidare lo stereotipo del genere oltre all’intrattenimento, fondendo la congettura del partner a proprio vantaggio in stile Ricatto d’amore con il binomio fra indole e parvenza, avviando una progressiva presa di coscienza da parte della sua protagonista sul reale compromesso amoroso in bilico costante fra l’idea di perfezione e la propria inattesa verità. Tra sembianza e sostanza, Love Hard pende più sulla prima, inaugurando tuttavia con spensierata leggerezza, il clima natalizio dell’offerta Netflix, fin qui, a quanto pare, poco memorabile.