Squid Game: uomo condannato a morte in Corea del Nord. Il motivo è assurdo
La polemica in merito a Squid Game ha assunto contorni preoccupanti a causa della condanna a morte di un uomo.
Il fenomeno Squid Game continua a far parlare di sé. Questa volta, però, la vicenda non si è limitata ad una semplice discussione.
Squid Game – serie Netflix rilasciata lo scorso settembre – è divenuta immediatamente un fenomeno mediatico, diventando la serie coreana più vista di sempre e scatenando polemiche e discussioni di ogni genere. Parole, nulla di più, che mettevano in evidenza la violenza della serie e la necessità di vietarla ad un pubblico troppo piccolo. Ciò che è successo prima della diffusione della serie in tutto il mondo – ad aprile per la precisione – ha però superato i limiti della semplice discussione.
Stando ad un report dell’agenzia di stampa indipendente RFA – con sede negli Stati Uniti – un uomo rischia la condanna a morte per fucilazione per aver introdotto illegalmente una copia della serie in Corea del Nord attraverso una chiavetta USB. Ma non è l’unico. Stando sempre all’agenzia: “Uno studente che ha acquistato un disco è stato condannato all’ergastolo, mentre altri sei che hanno visto lo spettacolo sono stati condannati a cinque anni di lavori forzati. Insegnanti e amministratori scolastici sono stati licenziati e rischiano l’esilio per lavorare in miniere remote”. Secondo Radio Free Asia, infatti, pare che il contrabbando sia stato scoperto a causa di alcuni studenti che stavano guardando la copia della serie. Una situazione decisamente preoccupante, ma che purtroppo non è nuova in Corea del Nord. Il paese, infatti, ha approvato – nel dicembre 2020 – la legge Elimination of Reactionary Thought and Culture, la quale vieta l’introduzione e la diffusione di materiale culturale soprattutto dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti. Chiunque venga sorpreso a guardare un film o a leggere un libro proveniente da quelle nazioni o semplicemente a diffonderli in Corea del Nord è punibile e perseguibile dalla legge. La rabbia della Corea del Nord si è scagliata, in questi ultimi mesi, soprattutto su Squid Game. Il sito di propaganda Arirang Mear ha infatti criticato fortemente la serie poiché “raffigura la triste realtà di una bestiale società sudcoreana”.
Il rapporto di RFA sostiene infine che nel Paese c’è grande ansia per la sorte degli studenti coinvolti e che le indagini potrebbero allargarsi fino a coinvolgere molta più gente. Variety ha contattato Netflix per una dichiarazione su quanto avvenuto, ma il colosso dello streaming ha ribadito il servizio non è disponibile in quelle nazioni ma che il prodotto è stato ugualmente piratato. Non ci resta dunque che attendere ulteriori notizie su questa inquietante e pericolosa notizia.