Rita Pavone ricorda Lina Wertmuller: “non c’è canzone dove non ci sia il suo zampino”

La loro collaborazione è nata con l'iconico sceneggiato RAI Il giornalino di Gian Burrasca.

Rita Pavone, che è stata più volte diretta da Lina Wertmuller, ha lasciato il suo ricordo della grande regista italiana

Il rapporto professionale che lega Rita Pavone a Lina Wertmuller risale agli anni ‘ e, più precisamente, al 1964, anno in cui viene realizzato l’iconico sceneggiato RAI Il giornalino di Gian Burrasca, tratto dall’omonimo romanzo di Luigi Bertelli. La scelta della Wertmuller di far interpretare il protagonista maschile dall’allora giovanissima Pavone, pionieristica per l’epoca, significò per quest’ultima l’inizio di una prolifica carriera da attrice e da cantante. Le due collaborarono poi alla realizzazione di due lungometraggi: Rita la zanzara e Non stuzzicate la zanzara.

Il loro rapporto non si limitava alla sfera professionale: le due donne erano legate anche da una profonda amicizia, che le ha portate a frequentarsi spesso anche al di fuori dei set. Lina Wertmuller, che come è oramai noto è venuta a mancare durante le prime ore del 9 dicembre 2021, è stata ricordata da un’affranta Rita Pavone con queste parole: “Ho un ricordo bellissimo di lei, era una donna poderosa, forte, coraggiosa, sentimentale, divertente. In lei confluivano tante di quelle doti…“.

Rita Pavone, che non esita a indicare la regista come la sua “madre artistica”, ricorda come anche la sua carriera da cantante sia stata influenzata in positivo dalla Wertmuller: “Per me ha scritto tanti brani: Fortissimo, Una notte intera, Gian Burrasca. C’era la sua firma anche in Masters, l’album che ho pubblicato nel 2013. Non c’è canzone dove non ci sia il suo zampino“.

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