L’avete riconosciuto? Fu un talentuoso latin lover, ebbe un flirt clandestino con Sophia Loren e la sua morte fu un fulmine a ciel sereno
Stregò innumerevoli cuori femminili ed entrò nelle grazie dei più grandi registi: avete capito di chi si tratta?
Non c’era nessuno che sapesse resisterne al fascino…
Per ammissione della stessa Sophia Loren, negli Anni Sessanta ebbe con lui un flirt clandestino, malgrado all’epoca fosse già sposata con il produttore Carlo Ponti. Tra i flirt conclamati anche una storia importante con Maureen Donaldson, durata quattro anni, dal 1973 al 1977. Ha condotto una vita piena, Cary Grant, per cui, in occasione della sua scomparsa, nel rispetto delle volontà espresse, non fu tenuto alcun funerale pubblico né alcuna iniziativa cerimoniale e il suo corpo fu cremato.
In maniera improvvisa lasciò la moglie Barbara e la figlia Jennifer, generando un vuoto incolmabile per tutta l’industria del grande schermo. L’American Film Institute lo ha inserito al secondo posto tra le maggiori stelle cinematografiche della storia, davanti ad altre icone quali James Stewart, Marlon Brando e Fred Astaire (sopra di lui il solo Humphrey Bogart).
Al secolo Archibald Alexander Leach, Cary Grant nacque a Bristol, in Inghilterra, il 18 gennaio 1904, ma in apertura degli Anni Venti tentò fortuna negli Stati Uniti. Una audace scommessa, che gli tornò indietro con tanto di interessi. Difatti, fu uno dei divi di Hollywood per eccellenza, dotato di un’eleganza naturale e raffinata, di una notevole prestanza fisica e di un sottile senso dell’ironia.
Ha recitato in un centinaio di pellicole, perlopiù commedie brillanti, senza disdegnare comunque parti in pellicole di stampo sentimentale, drammatico e thriller, rigorosamente di Alfred Hitchcock. Che lo dichiarò apertamente come l’unico attore da egli realmente amato.
A rendergli onore e merito fu, inoltre, Ian Fleming: secondo quanto dichiarò la mente dietro alla saga di James Bond, per delineare la figura dell’agente segreto ne prese ispirazione.
Cary Grant portò avanti una carriera scintillante fino alla fine dei suoi giorni: mentre stava impartendo le direttive al proprio staff in previsione di un’esibizione teatrale serale, un’emorragia interna, dovuta a un ictus fulminante, se lo portò via il 29 novembre 1986, ma non poté cancellarne il ricordo.
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