Man on Fire – Il fuoco della vendetta: il film è ispirato a una storia vera?
Man on Fire - Il fuoco della vendetta, il thriller action con Denzel Washington e Dakota Fanning, è basato su fatti realmente accaduti?
Man on Fire – Il fuoco della vendetta, diretto da Tony Scott e tratto da un romanzo, dopo la sua aggiunta al catalogo Netflix, ha raccolto ed entusiasmato altre fette di pubblico. Tratto dal libro di A.J. Quinnell il film è un remake del film del 1987 diretto Elie Chouraqui, dal titolo Kidnapping – Pericolo in agguato, anch’esso basato sul romanzo di Quinnell. Con recensioni tiepide da parte della critica, il film, uscito nel 2004, ebbe un buon riscontro al botteghino: con un budget di 20 milioni di dollari, ne incassò più di 130. Con Denzel Washington e l’allora attrice bambina Dakota Fanning, Man on Fire – Il fuoco della vendetta racconta il rapimento della piccola Pita, figlia della ricca famiglia Ramos. Pita viene protetta da Creasy, guardia del corpo con un passato nella CIA, coinvolto in attività antiterrorismo, ma vittima dell’alcool e degli orrori della guerra che ha visto in combattimento. Inizialmente riluttante, Creasy inizierà pian piano ad affezionarsi a Pita, a rimettersi in sesto e soprattutto a ritrovare quella luce, umanità ed empatia ormai persa da tempo. Quando Pita viene rapita con un piano organizzato nei minimi dettagli e che neanche Creasy riesce a sventare, e con successiva richiesta di riscatto, Creasy tenterà il tutto per tutto per salvare la bambina, svelando un universo fatto di corruzione, tradimenti, inganni e brutalità. Nel cast di Man on Fire sono presenti anche Radha Mitchell, Marc Anthony, Giancarlo Giannini, Christopher Walken, Rachel Ticotin e molti altri.
Man on Fire – Il fuoco della vendetta è ispirato a una storia vera?
Man on Fire – Il fuoco della vendetta non è direttamente ispirato a una storia vera, ma il romanzo da cui è tratto è tratto da fatti realmente accaduti. L’autore, di nome Philip Nicholson e del quale A.J. Quinnell è uno pseudonimo, si è basato su due eventi di rapimento e richiesta di riscatto. Il primo ruotava attorno al sequestro del figlio maggiore di un uomo d’affari, avvenuto a Singapore, e del quale era responsabile l’organizzazione criminale chiama The Triad. Il padre del giovane ha rifiutato di pagare il riscatto: trattare e accettare l’ingente somma avrebbe messo in pericolo gli altri figli, che sarebbero potuti diventarsi nuovi bersagli e rapiti anche loro per ottenere altre somme di denaro. A causa del rifiuto, suo figlio è stato ucciso, ma nessuno degli altri suoi figli è mai stato rapito.
Il secondo sequestro che ha ispirato Nicholson per Man on Fire è il rapimento Getty, nipote di J. Paul Getty, noto, negli anni ’70, come l’uomo più ricco al mondo. Rapito all’età di 16 anni mentre era a Roma, Paul Getty, che si chiamava appunto con lo stesso nome del nonno, sarebbe stato rilasciato per la cifra di 17 milioni di dollari. Inizialmente Getty si rifiutò di pagare il riscatto, sia per proteggere i suoi 13 nipoti e sia perché credeva che Paul avesse inscenato il rapimento per ottenere così i soldi per se stesso. Paul Getty era contrario allo stile di vita libertino del nipote e non credeva che fosse stato realmente rapito. L’invio alla madre, da parte dei rapitori, di una ciocca di capelli e dell’orecchio tagliato del giovane Paul tolsero comunque ogni dubbio, Getty pagò 2,2 milioni di dollari alla ‘ndragheta e il ragazzo venne rilasciato dopo 5 mesi totali di rapimento. Il rapimento Getty, passato alla Storia e avvenuto in particolare in piazza Farnese a Roma, in pieno centro, ha inoltre ispirato il film del 2017, Tutti i soldi del mondo, diretto da Ridley Scott.
Alcune differenze tra romanzo e adattamento cinematografico
Il film Man on Fire – Il fuoco della vendetta si discosta inoltre per una serie di elementi dal romanzo, sia per quanto riguarda l’ambientazione, che nel libro è in Italia, che per le dinamiche del sequestro e per il destino della bambina e del personaggio di Crasey, che sono completamente diverse rispetto alla trama raccontata nel romanzo. Nonostante questo l’autore Nicholson ha apprezzato particolarmente il film, elogiando la sceneggiatura che aveva mantenuto intatti molti dialoghi e lodando le interpretazioni sia di Denzel Washington che dell’allora astro nascente Dakota Fanning.