La fantastica signora Maisel – stagione 4: recensione della serie Prime Video

Dal 18 febbraio su Prime Video torna la comedian interpretata da Rachel Brosnahan e creata da Amy Sherman-Palladino. La nostra recensione dei primi episodi!

Diretta e scritta da Amy Sherman-Palladino, già creatrice dell’apprezzatissimo Una mamma per amica, La fantastica signora Maisel torna su Prime Video dal 18 febbraio 2022 con una quarta stagione. Nei primi due episodi si ritrova naturalmente il cast che si è consolidato negli anni, capitanato – appunto – da Miriam Maisel (Rachel Brosnahan) e dalla sua manager Susie Myerson (Alex Borstein). Alcuni personaggi comparsi solamente nella terza stagione fanno ritorno a loro volta, e mentre alcune porte inevitabilmente si chiudono, altre continuano a mostrare possibili future evoluzioni. Il tono, in generale, resta fedele alla verve che ha reso la signora Maisel tanto amata dai fan, e che ne sancisce la fortuna e la resistenza in un periodo in cui tante, troppe serie chiudono i battenti prima del tempo.

La fantastica signora Maisel – Stagione 3: recensione

La quarta stagione de La fantastica signora Maisel (The Marvelous Mrs. Maisel, in originale) è disponibile dal 18 febbraio su Amazon Prime Video, i cui Studios producono anche lo show. Si tratta di uno dei prodotti più attesi e di maggiore qualità di un catalogo già piuttosto brillante, che si distingue per immettere sul mercato una produzione meno massiva di certa concorrenza, ma con scelte spesso più raffinate.

Il ritorno di Midge ne La fantastica signora Maisel 4

fantastica signora maisel 4 cinematographe.it

Alla fine della terza stagione il pubblico de La fantastica signora Maisel aveva assistito a un incredibile turning point, in cui tutti i sogni che Midge (e Susie) si erano costruite dopo la lunga gavetta stavano finalmente iniziando a realizzarsi. La prospettiva di andare in tounée mondiale con il cantante Shy Baldwin (LeRoy McClain) si infrange a causa della “lingua troppo lunga” di Miriam – o, meglio, a causa del perbenismo della società americana degli anni 60 in cui l’omosessualità era ancora un tabù intoccabile. Nella sua spregiudicatezza, ma in questo caso specifico, nell’innocenza di Midge, l’ambizione della Signora Maisel si disintegra e viene immediatamente liquidata al momento della partenza. La quarta stagione inizia proprio qui, alla reazione di Midge e Susie. La rabbia delle due donne, costrette a fare i conti con un nuovo fallimento, con un inaspettato incidente di percorso, esplode in un incipit liberatorio, in cui la protagonista fa quello per cui è nata: un monologo di stand-up in cui ironizza ferocemente sulle sue sventure.

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Nel frattempo, anche gli altri personaggi proseguono le proprie linee narrative. Joel (Michael Zegen), che nel corso delle stagioni è diventato sempre più interessante, riabilitandosi dal suo pessimo inizio, continua la sua “battaglia culturale” in quel di Chinatown, con il suo club ancora ai primi passi e con una storia d’amore – per il momento – clandestina, con Mei (Stephanie Hsu). I genitori di Midge Rose (Marin Hinkle) e Abe (Tony Shalhoub) dopo varie vicissitudini coniugali e professionali ritrovano il loro posto nella classe intellettuale newyorchese e Abe inizia la sua carriera da critico teatrale. Susie porta avanti anche una linea narrativa a sé, con i segreti che cela a Midge e il rapporto tragicomico con la sua famiglia d’origine.

Un mondo di uomini

la fantastica signora maisel; cinematographe.it

Nonostante la sua collocazione temporale sia molto ben definita, oltre che nella scrittura anche dal consueto e magnifico lavoro di costumi, scenografia, colonna sonora, trucco e parrucco, Amy Sherman-Palladino si riserva di “usare” Midge e le sue avventure per commentare situazioni di costume ancora attuali. In questo incipit di quarta stagione, questa tendenza è quanto mai spiccata, e mette la protagonista in varie situazioni in cui il suo “essere donna” non la rende sufficiente. Nonostante una delle conquiste maggiori della terza stagione, l’acquisto della casa che dovette lasciare dopo la separazione, ora è diventata concreta, Midge è costretta a tacere la propria emancipazione. O, ancora, il suo linguaggio esplicito e libero è soppesato con misure decisamente diverse da quelle applicate ai suoi colleghi maschi. E, ancora una volta, si troverà dietro le sbarre. Che questa, però, sia una volta particolarmente fruttuosa?

Naturalmente Midge si muove in un contesto in cui i limiti sociali di genere sono molto più stringenti che nel contemporaneo, ma non si può fare a meno di sorridere amaramente di tutti gli strascichi che quella mentalità conserva ancora oggi. Una donna libera, autosufficiente, che parla a voce chiara e forte delle idiosincrasie degli uomini fa ancora molta paura.

La fantastica signora Maisel 4: un esordio coerente ed entusiasmante

Già dai primi due episodi de La fantastica signora Maisel 4, è piuttosto chiaro che questa quarta sarà una stagione piena di colpi di scena, in cui si assisterà – si spera – alla grande rinascita di Midge. In un dialogo-chiave tra Miriam Maisel e Susie Myerson nel solito diner, la comedian propone alla manager di “cambiare lo show business“. Nella determinazione di quelle battute e dell’espressione della protagonista, si basa quello che (forse) sarà l’obiettivo della stagione: creare uno showbiz a dimensione della scandalosa Midge. Si possono intuire quali saranno i suoi alleati, e si vedono pian piano convergere le energie messe in campo dalla sceneggiatura verso questo obiettivo. Nonostante la frustrazione della protagonista il suo sempre spirito di rivalsa cresce esponenzialmente (e in questa quarta stagione sembra essere più consapevole che nella terza, dove il personaggio era abbagliato dalle luci della ribalta).

Torna per un cammeo anche la terribile Sophie Lennon (Jane Lynch), che innesca un altra bomba a orologeria pronta a far danni. Insomma, i soldati sono tutti schierati in campo, pronti per una nuova, gustosissima battaglia.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Recitazione - 4
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozioni - 4

3.8