Heart Shot – Dritto al cuore: recensione del cortometraggio Netflix

Nikki e Samantha sono due adolescenti innamorate, che progettano un futuro assieme. Ma Nikki non è tranquilla: deve ancora chiudere i conti col suo pericoloso passato...

Quante storie può contenere al suo interno un cortometraggio di appena 19 minuti (15, se consideriamo i titoli di coda)? Heart Shot – Dritto al cuore plana su Netflix e sembra il pilot / presentazione di una serie televisiva: ci sono due ragazze, c’è il loro flirt amoroso, c’è una svolta che modifica totalmente i connotati alla vicenda, di quelle che lasciano a bocca aperta. E c’è, soprattutto, una voluta e frustrante sospensione, nel momento in cui cala il sipario senza che nulla sia stato davvero spiegato.
D’altronde, il curriculum della regista Marielle Woods semina più di qualche indizio, costellato com’è di nuovi classici del cinema d’azione: è stata infatti dietro la macchina da presa in due episodi di Cobra Kai, oltre ad essersi occupata degli stunt di Baby Driver – Il genio della fuga e John Wick – Capitolo 2 (entrambi del 2017). Occorre quindi affacciarsi a Heart Shot con la mente sgombra, da qualunque pregiudizio di qualsiasi tipo, pronti a farsi travolgere da questa inaspettata botta di adrenalina.

Heart Shot: una tenera storia d’amore tra adolescenti… o forse un action-thriller

Heart Shot - Cinematographe.itHeart Shot inizia come una storia d’amore adolescenziale LGBTQ+. Samantha è una giovane donna che sta per andare al college. Sua madre è preoccupata: deve andarsene per un paio di giorni con le altre due figlie, e teme che Sam ospiti a casa Nikki. D’altro canto non sarà possibile frequentare l’appartamento di Nikki, perché la ragazza non ha ancora fatto coming out con i suoi genitori. L’incontro tra le due è una boccata di aria fresca, e sembra che davvero sia tutto destinato ad esaurirsi così.

Ma Nikki nasconde evidentemente qualcosa: lo capiamo dagli sguardi sospettosi, da un certo tipo di timidezza, dal fatto che porta sempre con sé un’arma da offesa (si tratti di una pistola o di una bottiglia vuota). C’è un elemento di incertezza, nella vita della giovane, e del resto è lei stessa a confessare alla compagna che prima di poter pianificare il loro futuro assieme lei deve chiudere alcuni importanti capitoli. Di lì a poco deflagrerà il caos: al mattino, Nikki cerca di andarsene ma viene messa all’angolo da un gruppo di assassini armati e pronti a ucciderla.

“Cerco di non mentire, ma ci sono cose di me e della mia famiglia che non ti ho detto”

Heart Shot - Cinematographe.itSarebbe sbagliato rivelare di più, vista anche la scarsa durata del film. Basti dire che uno dei momenti chiave è la rivelazione che Nikki fa a Sam in relazione all’educazione tossica ricevuta da una madre evidentemente violenta. Si passa dalla tranquillità e dalla leggerezza alla scarica di tensione, in una sorta di anomala ma per nulla scoordinata fusione tra il sentimentalismo di Tuo, Simon – tanto per citare una delle teen romantic comedy di maggior successo degli ultimi anni – e l’incedere nervoso e sincopato del sopraccitato John Wick o di un film alla Jason Bourne.

Una volta che la tensione si spezza, Heart Shot diventa un’opera decisamente mista: una pellicola d’azione elegantemente coreografata con molte domande senza risposta. I perché, i chi e i come sono lasciati lì, a penzolare. Come storia fatta e finita, questo colpo al cuore è tanto frustrante e incompleto quanto affascinante. E resta un ottimo biglietto da visita: Marielle Woods dimostra infatti il suo talento sia nella gestione del delicato dramma interpersonale che nel controllo delle derive muscolari con scambi viscerali di spari e scazzottate. Ora, però, vogliamo qualcosa di più.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1

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