Erax: recensione del corto fantasy horror Netflix
In Erax, la piccola Nina e la zia Opal devono dimostrare la loro crescita personale combattendo i "mostri" di dubbi e paure.
Mostriciattoli blu che adorano i popcorn, ono i villain che annusano dubbi e timori del nuovo fantasy horror per tutta la famiglia, Erax, disponibile nel catalogo Netflix dal 17 febbraio 2022. Il corto diretto dal regista Hebru Brantley, che è anche co-sceneggiatore insieme a Henry G.M. Jones, da guardare in soli quindici minuti; si ha appena il tempo di accomodarsi su un confortevole divano per poi essere catapultati a casa della piccola Nina, una bambina piena di insicurezze abbandonata dalla madre, che deve fare i conti con una zia negligente e distratta che torna ad occuparsi di lei quando il padre è via.
Erax: nella trama la piccola Nina e la zia Opal devono dimostrare la loro crescita personale combattendo i mostri di dubbi e paure
L’intreccio di Erax sembra suggerire che se gli adulti non ascoltano i bambini vanno incontro a grossi guai. E infatti basta l’edizione speciale di un libro magico raccattato in una piccola libreria di strada ad animare il giorno del compleanno della piccola Nina, testimone insieme a sua zia Opal di un’esperienza bizzarra a contatto con strani esserini che escono da un volume titolato “Orrore oltre l’immaginazione”.
Solo un piccolo scambio di battute tra Nina e sua zia la quale cinicamente dice alla piccola di pensare a se stessa, perché altrimenti nessun altro lo farà; poi la bimba inizia a leggere lo strano libro ad alta voce. Una storia che riguarda loro due: una donna di nome Opal e una bambina di nome Nina, che raffigura dei mostri denominati erax. Ma chi sono davvero? E cosa vogliono dalle due? Tutto fa pensare che siano bloccati nel libro (e se fossero solo altri umani caduti nella trappola?), e che ora si trovano a piede libero, ovunque intorno alle protagoniste. Con l’immaginazione spontanea e creativa dell’infanzia, Nina è la prima che riesce a capire il senso degli eccezionali avvenimenti in corso: mentre i granelli di sabbia nella clessidra corrono, la sfida è riuscire a far tornare gli erax nel libro, con il rischio di diventare a loro volta erax e di rimanere intrappolate nella storia. Una volta dischiuso l’universo in cui vivono gli erax tutto acquista nuove sembianze, anche le porte interne dell’abitazione diventano delle impenetrabili pagine illustrate. Nelle scene di massimo pathos Opal capisce di doversi scusare per le sue mancanze verso la bambina che invece inizia ad acquisire sicurezza, quando realizza che la zia l’avrebbe protetta in qualsiasi circostanza.
Un prodotto visivamente piacevole che non mostra elementi di originalità
Il nuovo corto di Netflix è un prodotto visivamente piacevole che ha il merito principale di far entrare immediatamente lo spettatore nel ritmo della narrazione, quando Opal raggiunge Nina nella sua stanza e l’atmosfera inizia ad addensarsi di irrealtà. Da Jumanji a Babadook, la formula che mescola fantasy e horror e con cui si va alla scoperta delle inquietanti caratteristiche di un misterioso oggetto trovato per strada è di successo (in questo caso la storia del libro magico da cui saltano fuori mostri orribili), però è stata già sperimentata in passato, e non offre vere occasioni di sorpresa. Erax non mostra infatti elementi di originalità e neanche i suoi mostri sono terrorizzanti, probabilmente i più piccoli ne riderebbero mentre le due protagoniste cercano di “combatterli” (cioè di reintrodurli nel libro) non con chissà quale astuzia – o qualsivoglia potere magico – ma con un semplice corpo a corpo.