Miguel Bosé e quel traumatico rito di passaggio, imposto dai genitori: “sono stato cucito vivo nella carcassa di un cervo”
Nella sua autobiografia Miguel Bosé ha rivelato dettagli ai limiti del surreale sulla propria infanzia.
Il padre di Miguel Bosé lo costrinse a sottoporvisi per via della sua “scarsa carica di testosterone”
Tra le pagine dell’autobiografia Il figlio di capitan Tuono (Rizzoli), Miguel Bosé svela dei dettagli sconcertanti riguardo la sua infanzia. In particolare, un aneddoto fa accapponare la pelle: quando all’età di 10 anni, il padre lo portò da una donna in Mozambico per sottoporlo a una specie di “rito di passaggio” all’età adulta.
Secondo quanto rivelato da Miguel Bosé, lo cucirono vivo dentro la carcassa di un cervo. Avevano svuotato l’animale dalle viscere, lasciando poi Miguel lì dentro. Che svenne per la claustrofobia, per la mancanza d’aria e per la brutalità del gesto. Il libro di memorie è una raccolta di retroscena della prima parte della vita dell’icona anni Ottanta. Difatti, ha deciso di raccontare nel volume solo i fatti antecedenti al suo esordio nell’industria discografica. Dalle testimonianze vedrà la luce pure una serie televisiva, che andrà in onda su Paramount+.
L’arco temporale copre il primo ventennio di Miguel Bosé, incentrato soprattutto sull’infanzia vissuta insieme al padre, il torero Luis Miguel Dominguín, erede di una famiglia di toreri e sex symbol spagnolo visto come “un dio in terra”; e la madre Lucia Bosé, attrice e Miss Italia, musa del surrealismo e “donna più bella del mondo”.
Due “dei” ma anche “due mostri” che gli hanno “reso l’infanzia un inferno”, come lui stesso racconta nel libro. I retroscena narrati sono ai limiti del surreale, a partire proprio dai racconti del padre. Che si faceva chiamare con l’appellativo di maestro e si era preso carico dell’educazione di Miguel Bosé, onde evitare potesse diventare omosessuale (i termini sono di gran lunga peggiori, ndr).
Per essere alla sua altezza avrebbe dovuto imparare a sparare col fucile, a fare sesso e a fumare prima del compimento dei 13 anni. Il viaggio in Mozambico e il rituale del cervo sarebbe servito ad aumentare la sua “scarsa carica di testosterone”.
E non è tutto: il padre gli aveva pure organizzato un incontro con una ragazza del luogo appena 16enne. Un “dono” che lui rifiutò. Così se la prese lui, mentre Miguel ascoltava terrorizzato le urla della poverina, rannicchiato intorno al fuoco da campo.