Cameron Diaz: “Ho riso della misoginia per sopravvivere ad Hollywood”
Cameron Diaz si è ritirata dalla recitazione nel 2018.
Cameron Diaz ha ricordato quanto fosse difficile per una donna lavorare ad Hollywood negli anni 2000
Cameron Diaz è una fra le attrici più apprezzate ed amate degli ultimi decenni, in grado di trasformarsi in vera e propria icona grazie a pellicole anni ’90 – 2000 (Tutti pazzi per Mary, The Mask, Charlie’s Angels). Ha inoltre preso parte a film indipendenti o ad autentici blockbuster, collaborando con alcuni fra i registi più brillanti di Hollywood – Danny Boyle, Terry Gilliam, Spike Jonze, Oliver Stone, Ridley Scott, Martin Scorsese. Ritiratasi dalla recitazione nel 2018, Diaz ha deciso di raccontare come il successo prematuro l’ha fatta sentire e di denunciare la pesante misoginia che opprime lo star system e che negli anni del suo debutto era ancora più diffusa.
Durante il podcast Rule Breakers di Michelle Visage, l’attrice ha infatti dichiarato che il successo l’ha fatta sentire come una bambina, poichè non si può “più fare niente per te stessa”. Ha poi aggiunto di sentirsi in colpa per non aver fatto abbastanza, in quanto la sua carriera si è sviluppata in un periodo nel quale c’era meno consapevolezza dei problemi delle donne e non esistevano ancora movimenti come il #metoo: “C’erano ancora altri parametri. Gli anni ’90, i primi anni 2000, c’era ancora una misoginia pesante, pesante. Il livello di sfruttamento… ha semplicemente gravato sull’intero settore”. Visage ha poi ricordato all’attrice che in quel periodo la misoginia non veniva presa sul serio e si tendeva addirittura a ridere della questione. Cameron, dal canto suo, ha affermato che quello era l‘unico modo per sopravvivere ad Hollywood: “Era la cosa normale da fare [ridere] ed essere in grado di sopravvivere indenne. Sii quello che ha partecipato abbastanza da far sentire tutti accuditi ma non essere una vittima in quella posizione. Ora è una cosa molto diversa, credo.” Cameron Diaz ha poi precisato, sempre nel corso del podcast, di quali ruoli va maggiormente orgogliosa: Natalie Cook nella saga Charlie’s Angels e la principessa Fiona in Shrek – nella versione originale doppia la protagonista – poichè le hanno permesso di sovvertire un certo tipo di narrazione sul femminile.