Il cast su Studio Battaglia: nella fiction Rai la sorellanza va ben oltre i rapporti codificati
Il legal drama torna protagonista su Rai Uno con uno sguardo tutto al femminile: Lunetta Savino, Barbara Bobulova e Miriam Dalmazio sono le tre protagoniste e avvocate di Studio Battaglia.
Dal 15 Marzo 2022 per quattro serate Studio Battaglia arriva in prima serata su Rai Uno, diretto da Simone Spada – sua già la regia di Rocco Schiavone per la Rai -, prodotto da Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction, su sceneggiatura di Lisa Nur Sultan, che ha realizzato un adattamento italiano della serie britannica The Split ma seguendo una traccia di pura ispirazione per raccontare la storia di tre donne, con focus sulle dinamiche relazionali nella società contemporanea.
“Questa sceneggiatura nasce dalla serie The Split, ma l’intento è stato renderlo molto nostro a partire dall’adattamento dei casi legali, con il passaggio dal common law alla nostra legge italiana. Al centro c’è la solidarietà femminile, la sorellanza, che va ben oltre i rapporti codificati: le protagoniste sono personaggi contraddittori che ci permettono di avere insieme più punti di vista e di portare avanti le istanze di posizioni contrastanti“, ha spiegato la sceneggiatrice in occasione della presentazione della serie.
Protagoniste della serie sono tre avvocate interpretate da Lunetta Savino, Barbara Bobulova, Miriam Dalmazio. Nel cast anche Marina Occhionero, Massimo Ghini, Giorgio Marchesi, Thomas Trabacchi e Carla Signoris.
Studio Battaglia: un ambientazione legale per raccontare un family drama
Al centro della fiction di Rai Uno c’è sempre la famiglia, ma più che raccontare vicende che iniziano e finiscono all’interno del nucleo familiare, lo sguardo privilegiato è indagare su come si sia evoluto oggi il concetto di famiglia e come si rapporti alla società contemporanea. Attraverso i casi che vengono affrontati in Studio Battaglia e che vengono affidate a tre brillanti avvocate: uno sguardo quindi tutto al femminile.
“Le protagoniste sono madri, sorelle, figlie, che si interrogano su cosa voglia dire essere oggi donne affermate e madri. Recuperiamo il mondo degli avvocati, facendo di questo genere una lente d’ingrandimento per esplorare la società contemporanea e gli universi familiare oggi. Sono temi centrali del nostro quotidiano”, come ha rilevato il Producer Rai Luigi Mariniello.
Motore che muove ogni cosa, alla base di ogni scelta sia delle protagoniste che dei loro assistiti è sempre l’amore che colora e sconvolge le loro vite: “Questa è una storia che parla d’amore nell’accezione più ampia del termine, perché parla dei sentimenti in maniera classica ma alla luce della modernità. Dirigere un cast così brillante per me è stato un privilegio e la più bella impressione è che sul set si sia creata una vera e propria famiglia”, ha raccontato il regista Simone Spada.
Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Barbara Bobulova: “Una battaglia confrontarsi con questi personaggi”
Lunetta Savino, Barbara Bobulova e Miriam Dalmazio sono le tre avvocate protagoniste – rispettivamente madre e figlie – di Studio Battaglia colte in momenti completamente diversi nella loro vita, sia nell’ottica lavorativa che personale e sentimentale. Fuori dal coro è la più piccola di famiglia interpretata da Marina Occhionero, che fa la baby sitter ed è in procinto di sposarsi. Tra loro c’è un affettuosa e silente battaglia ben assemblata, merito anche di un ottimo lavoro coordinato sul set. Per le tre attrici confrontarsi su questi personaggi è stata a sua volta una battaglia: “Interpretare una donna così forte è un privilegio – spiega Barbara Bobulova, nel ruolo di Anna Battaglia -. La sceneggiatura così ricca di sfumature mi ha affascinata e mi ha trasmesso anche una certa responsabilità che all’inizio mi ha deragliata. La mia è stata anche una battaglia come attrice e spero di aver portato questo personaggio in questo suo percorso fino alla fine”.
Entusiasta anche Lunetta Savino – nei panni della madre e avvocata Marina Battaglia – , alle prese con un personaggio a lei nuovo e che l’ha conquistata sin da subito: “Un personaggio nuovo per me, piacevolmente scorretto e dal cinismo tagliente, ma nel quale ogni donna può riconoscersi. Un’avvocata che non è legata alle etichette e che nella vita come nella professione cela sempre il suo lato accogliente e sentimentale”.
Per Miriam Dalmazio – Nina Battaglia – invece c’è stato un grande lavoro di comprensione del suo personaggio, per farlo arrivare anche al pubblico: “Nina rappresenta molto i trentenni di oggi: indecisi, confusi, ignari di dove vogliano andare, lo vedo in molti miei coetanei. Mi sono chiesta che tipo di donna fosse: l’ho vista irrisolta, infantile, antipatica e dovevo trovare un motivo per volerle bene e soprattutto, trovare elementi che permettessero al pubblico di volerle bene. Lei ha risentito più di tutte l’abbandono del padre, avvenuto quando era adolescente, come se lei fosse rimasta ferma a quell’età”.