Maria Grazia Cucinotta su Il vecchio e la bambina: “è una favola” tra l’Italia e la poesia di Hernest Hemingway
Il vecchio e la bambina è una favola ambientata in Italia e ispirata a Hernest Hemingway.
Il vecchio e la bambina è il nuovo emozionante docufilm di Sebastiano Rizzo, attore di teatro, interprete di numerose fiction, regista di videoclip e autore del lungometraggio Nomi e cognomi nel 2015. Ambientato nelle fantastiche location disseminate nel Veneto, il film è stato realizzato in collaborazione con un partenariato di GAL Veneti, da sempre impegnante nella promozione e sviluppo del territorio, e che anche attraverso il cinema trasmettono la ricchezza artistica e storica di una regione come il Veneto.
Il vecchio e la bambina e il Veneto di Hemingway
Il film si ispira a Hernest Hemingway, al suo amore e ai frequenti periodi che lo scrittore, simbolo del ‘900, trascorse in Veneto. Attraverso straordinari scorci di località e cittadine come Rovigo, Padova, Portogruaro e meravigliosi paesaggi naturali, un uomo anziano ripercorre la controversa figura di Hemingway, dai ricordi della prima Guerra Mondiale in poi, citando alcune delle più celebri frasi dello scrittore statunitense. Il vecchio, del titolo, accompagna così sua nipote, la bambina, in quegli stessi luoghi, partendo alla scoperta di un mondo ricco di Storia e di arte.
“Il vecchio e la bambina è una favola, capace di trasmettere la cultura attraverso immagini meravigliose” ha dichiarato Maria Grazia Cucinotta che interpreta la nonna della bambina. “Hemingway è rimasto affascinato dalle bellezze della nostra Italia, è un luogo che gli ha regalato grandi emozioni che ha poi trasformato in racconti e romanzi“. Amante dell’Italia, Hemingway soggiornò in molte città e località italiane, sia durante la Prima Guerra Mondiale, che negli anni ’50. Dall’Isola di Torcello, a Cortina fino a Lignano Sabbiadoro, andando a caccia e ospitato da famiglie aristocratiche del posto, Hemingway scrisse il romanzo Across the River and into the Trees. Il libro all’epoca non riscosse un grande successo, ma segnò l’importante ritorno di Hemingway come scrittore, dopo i primi lavori da giornalista, due guerre mondiali, un periodo di salute precaria a cause di malattie, un grave incidente, e la profonda sofferenza per il figlio John, ferito e catturato dai tedeschi.
Un paesaggio straordinario
Il regista Sebastiano Rizzo ha inoltre a lungo raccontato e nominato le GAL Veneti che hanno partecipato, tra cui la Gal della Montagna Vicentina, la GAL Alta Marca Trevigiana e la GAL Venezia Orientale, che insieme hanno collaborato alla realizzazione di un film che è sicuramente un omaggio al Veneto, ma anche una rievocazione dell’arte. “Questo è il momento giusto per parlare di cinema, arte e bellezza, proprio ora con tutte queste cose terribili che stanno accadendo“, ha sottolineato il produttore Corrado Azzolini, riferendosi alla triste situazione di guerra tra Russia e Ucraina.
“Il protagonista di Il vecchio e la bambina è il paesaggio, il territorio del Veneto. Il film è particolare, si è voluta dare la giusta forza a un territorio. La figura di Hemingway è la sotto traccia del film, lui è rimasto affascinato da un paesaggio che passa dal mare alle colline fino alle grotte“, ha dichiarato Sebastiano Rizzo. “È stato un lavoro complesso raccordare elementi narrativi e territorio, per creare una storia e creare un film speciale, non si tratta infatti di una pellicola classica“. Il vecchio e la bambina effettivamente si avvale di una geografia emozionale, di un rimando a Hemingway e a molti altri artisti e poeti italiani, e di un rapporto d’amore e insegnamento. “È stata un’esperienza molto bella e intensa, sia per la storia raccontata, sia per tutte le persone coinvolte e per l’intera truope che mi ha sempre fatto sentire a mio agio“, ha poi concluso la piccola Giada, la bambina del film, simbolo di un filtro di meraviglia e stupore che contraddistingue l’infanzia.