Balla coi lupi: il film con Kevin Costner è ispirato a una storia vera?
Ancora oggi, Balla coi lupi viene puntualmente inserito nella classifica dei migliori film western di ogni epoca. Ma i fatti raccontati sono ispirati a eventi reali?
Balla coi lupi è un western, considerato (a ragion veduta) uno dei migliori di sempre mai realizzati. Kevin Costner lo ha diretto, impersonando John J. Dunbar, un veterano della Guerra Civile, sito nella frontiera occidentale di Fort Sedgwick, un luogo deserto, minacciato dall’attacco degli indigeni. Nonostante la situazione, Dunbar decide di restare. Incontra membri dei Sioux e sviluppa lentamente un improbabile legame attraverso la pazienza e l’approccio premuroso.
La pellicola Balla coi lupi è splendidamente girata e rende il giusto omaggio a una delle tribù più longeve. Non sorprende, perciò, l’enorme successo ottenuto. Le vicende rappresentate sul grande schermo sono ambientate all’interno delle comunità emarginate dalla diaspora americana. Dunque, andiamo a scoprire la veridicità del racconto e il suo significato storico.
Le analogie tra Balla coi lupi e i fatti di vita vera
Iniziamo col dire che Balla coi lupi non è tratto da una storia vera. Tuttavia, le dinamiche dei nativi indigeni vengono correttamente rappresentate. Il lungometraggio è un adattamento dell’omonimo romanzo di Michael Black, da cui Costner ha preso fortemente ispirazione. Proprio perché voleva che fosse una corretta proiezione dei pensieri dello scrittore, Costner ha affidato la sceneggiatura a Blake.
Anzi, il progetto doveva direttamente essere una sceneggiatura in principio, poi, però, Costner convinse Blake a scriverci un romanzo. Tale approccio avrebbe, infatti, scaturito maggiore interesse tra le società di produzione, in quanto avrebbe già potuto contare su una preesistente base di fan letterari.
John Dunbar è un personaggio immaginario creato da Michael Blake. In realtà, ne esisteva davvero uno con tale nome. Un missionario cristiano che cercò di convertire gli indiani Pawnee del Nebraska in apertura del diciannovesimo secolo. Tuttavia, l’opera non presenta collegamenti espliciti con le gesta di Dunbar, sicché lo ritrae come un ufficiale militare. D’altra parte, il maggiore Fambrough è basato su un ufficiale effettivamente suicidatosi, sulla scia dell’impatto inquietante della Guerra Civile.
Alzata Con Pugno, la sposa di Dunbar, è una sorta di intermediario tra l’uomo e i Sioux. La sua figura fa riferimento a Cynthia Ann Parker, una donna caucasica accolta dai Comanche all’età di dieci anni. È cresciuta con il nome Naduah e ha vissuto con la tribù per 24 anni. Suo figlio, Quanah Parker, divenne un leader spirituale Comanche.
A dispetto delle analogie, Balla coi lupi si discosta dal romanzo originale in alcuni passaggi. Ad esempio, nel libro, Dunbar abita con i Comanche anziché con i Lakota Sioux. Il cambiamento si è reso necessario poiché la tribù Comanche in Oklahoma non aveva abbastanza risorse umane da soddisfare le richieste della narrazione.
Al contrario, il South Dakota aveva un fiorente pool di Sioux che sapevano parlare la lingua lakota. Inoltre, il personaggio di Dunbar, nel film lascia la tribù per evitare la difficile situazione di un maschio caucasico che entra totalmente tra le fila degli indiani nativi mentre nel libro Dunbar e consorte rimangono con loro.
Balla con i lupi è stato elogiato per la sua rappresentazione autentica dei Sioux. Ha contribuito a inaugurare una nuova era favorevole alle popolazioni indigene, insieme a pellicole quali L’ultimo dei Mohicani, Geronimo e Pocahontas. Anche se il lavoro di Costner non è basato su una storia vera, ha il pregio di smentire vari luoghi comuni e di attenersi il più possibile alle reali abitudini dei nativi.