Il vecchio e la bambina: recensione del docufilm di Sebastiano Rizzo
Il vecchio e la bambina, diretto da Sebastiano Rizzo, con Maria Grazia Cucinotta, è un viaggio alla riscoperta delle bellezze del Veneto.
Diretto da Sebastiano Rizzo, Il vecchio e la bambina, con Totò Onnis, Maria Grazia Cucinotta e Giada Fortini, prodotto dalla Draka Production con Corrado Azzolini e la partecipazione di HGV Italia, è una narrazione suggestiva di una terra, di una figura controversa e di un intero mondo, dove esiste la necessità di soffermarsi per comprendere e vedere a pieno.
Il vecchio e la bambina: l’amore del più celebre scrittore del ‘900 Ernest Hemingway per il Veneto
Il vecchio e la bambina si propone come un viaggio nei luoghi del Veneto che hanno accompagnato e fatto da sfondo all’esistenza di Ernest Hemingway, ripercorrendo gli anni ’20, ’30 e ’40, del primo e secondo dopoguerra. Un uomo inizia un percorso solitario attraverso paesaggi magici e inesplorati di una regione ricca di Storia e di arte, conducendo lo spettatore in angoli di paradiso naturali e urbani. Da Dante e Petrarca, fino a Boccaccio, il film di Sebastiano Rizzo non racconta solo le bellezze venete toccate dal grande autore del ‘900 né si limita a rappresentare la riscoperta di un mondo trattato e descritto dal Premio Nobel per la narrativa. Il vecchio e la bambina è un film poetico, delicato, costruito come un vero e proprio viaggio, prima solitario, poi insieme a una giovanissima accompagnatrice.
Un racconto generazionale sull’importanza del territorio, della cultura artistica e storica di quei luoghi che hanno ospitato uno dei più grandi scrittori del’900. Dagli Stati Uniti alla Francia, dal Messico alla Spagna, fino in Italia, Hemingway durante la sua vita girò il mondo. Nei 3 anni che trascorse in Italia, dal 1946 al 1949 si innamorò del Veneto, dove iniziò ad essere molto conosciuto da gestori di hotel e case private presso cui veniva ospitato. Fu ospite di famiglie aristocratiche a Cortina d’Ampezzo, Lignano Sabbiadoro, l’Isola di Torcello e molti altri. Dall’incontro con la laguna Veneta e tutte le sue meraviglie nacquero le parole del romanzo Di là del fiume e tra gli alberi, che è ambientato proprio nel territorio Veneto, e Friulano, dove l’autore si recò visitando anche altre regioni italiane. Anche se il libro non ebbe la stessa risonanza di altre opere segnò l’importante ritorno di Hemingway nel mondo della letteratura.
Il vecchio e la bambina non è solo un meraviglioso viaggio attraverso il Veneto
Un nonno porta così sua nipote alla riscoperta della memoria storica della propria terra, percorrendo in bicicletta un universo che alterna paesaggi naturali alle storiche architetture di cittadine come Padova e Rovigo, avventurandosi tra ruscelli, sentieri e colline, arrivando fino al mare dove, metaforicamente, la bambina torna a vivere la sua infanzia con occhi diversi. La piccola Giada non ha solo scoperto la Storia e l’arte del Veneto, ma ha potuto in qualche modo capire che ogni luogo, ogni scorcio, ogni angolo del mondo ha una storia, una tradizione più o meno antica che va raccontata, tramandata, con un rimando all’antico che può dirci da dove veniamo. Il film è così un emozionante susseguirsi di immagini capaci di coinvolgere lo spettatore in un microcosmo fatto di paesaggi, laghi, fiumi, montagne, campagne, colline, grotte, coste e mare.
La regia di Rizzo, tanto documentaristica quanto narrativa, traccia con mano sicura un territorio dove nella sceneggiatura si racconta la bellezza stilnovista che si intreccia con quella naturalistica, dal Medioevo all’Umanesimo, dove l‘architettura diventa poesia e l’arte e la letteratura sono sempre capaci di stupire e insegnare qualcosa di nuovo. La fotografia e il montaggio, che non viaggia su due linee temporali ma cronologicamente mostra lo stesso paesaggio filtrato da due persone diverse, rappresenta due generazione anch’esse tra loro molto differenti, capaci di emozionarsi insieme per la bellezza nel suo senso più universale: la conoscenza. Come il nonno fa con la nipote, il vecchio con la bambina, si crea un contrasto tra antico e moderno, arcaico e contemporaneo, passato e odierno, vecchio e nuovo. Due universi lontani a confronto uniti nella scoperta di tutto ciò che la propria terra, in questa caso il Veneto, può offrire.