Will Smith e lo schiaffo a Chris Rock: verità o finzione da Oscar?
Analizziamo insieme i motivi a favore della tesi della montatura.
Verità o finzione? Cosa si nasconde realmente dietro lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock durante la cerimonia degli Oscar 2022?
Fra i commenti e le reazioni più diffuse sullo schiaffo di Will Smith a Chris Rock durante la cerimonia degli Oscar 2022 vi sono sicuramente quelli sulla natura del gesto. Molti infatti, nelle ore successive alla serata, si sono chiesti se il gesto fosse spontaneo o se fosse invece frutto di una messa in scena. La reazione di Smith sembra, ad un primo sguardo, dettata dalla rabbia e quindi totalmente “naturale” ma i motivi per gridare alla “montatura” ci sono. Analizziamoli insieme.
Il primo elemento è sicuramente lo schiaffo in sé. Se si guarda attentamente il momento in cui Smith colpisce Rock – isolandolo dal contesto – si nota che il comico si copre la faccia, come se si aspettasse di essere colpito. Inoltre pare che lo schiaffo fosse diretto al microfono di Rock, quasi a volerlo zittire e non a volerlo colpire in piena faccia – e qui basta ascoltare con attenzione l’audio del momento fatidico. Infine sia Smith che Rock hanno espressioni ambigue dopo l’incidente. Strano anche il tempismo dei commenti di coloro presenti alla serata.
Il secondo punto a favore della tesi di una montatura è poi la natura del discorso di Will Smith. Come in molti hanno sottolineato – fra i “commentatori” italiani ad esempio Linus – la coincidenza totale fra il discorso di ringraziamento di Will Smith e quanto accaduto è sconcertante. L’attore si è infatti detto “sopraffatto” dall’importanza del suo ruolo soprattutto per la responsabilità di dover difendere la veridicità di una storia vera ma anche le protagoniste – reali e del film. Un’aderenza quasi simbiotica fra Smith e Richard “King” Williams, costretti dal ruolo e dalla circostanze a difendere le “donne” della propria famiglia. Va ricordato, inoltre, che lo schiaffo è avvenuto esattamente quindici minuti prima della vittoria di Smith come miglior attore protagonista – fra i premi più scontati della serata.
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Terzo elemento, invece, sarebbe il tempismo con cui è avvenuto il gesto. Non solo l’alterco fra Smith e Rock è avvenuto prima della vittoria dell’attore, ma si è collocato negli ultimi venti minuti di diretta, quando la cerimonia aveva ormai “sforato” la runtime prevista. Un’altra ipotesi, dunque, potrebbe essere che l’Academy non avesse orchestrato tutto dall’inizio, ma che abbia deciso di coinvolgere Smith in un episodio che giustificasse l’essere andati oltre l’orario stabilito. Dopo le numerose polemiche seguite al “taglio” di ben 8 premi dalla cerimonia ufficiale, in nome di una maggiore fruibilità e di una cerimonia più breve, l’Academy non poteva infatti permettersi un nuovo polverone dovuto al fatto che i suoi tentativi di accorciare l’evento erano, di fatto, falliti. Di qui l’idea di piazzare negli ultimi venti minuti un bel ceffone in diretta, che giustificasse l’essere andati fuori orario e che distogliesse l’opinione pubblica da tutto il resto. Oltretutto Rock stava presentando il miglior documentario – premio solitamente assegnato prima nella scaletta – e la battuta rivolta a Jada Pinkett Smith non c’entrava assolutamente niente con la sua presenza sul palco. E qui si arriva all’indizio più importante, ovvero la domanda chiave: perché Will Smith? Perché coinvolgere una fra le star notoriamente più posate e diplomatiche dello star system? Ovviamente Smith gode anche di una fama da “duro”, ma nella vita privata ha sempre cercato di appianare i conflitti. I motivi del suo coinvolgimento ci sono però tutti. Innanzitutto la sua capacità di improvvisare, che ha permesso all’Academy di coinvolgerlo in una montatura architettata all’ultimo momento. Secondo, la ruggine già esistente fra lui e Rock, che permetteva di non dover creare un contesto nel quale inserire il gesto. Bastava accendere la miccia e tutti avrebbero capito il perché. E la miccia è stata una battuta sulla moglie di Smith e sulla sua alopecia. Come chiarito dall’attore nelle sue scuse, però, nel suo mestiere si deve essere abituati ad incassare i colpi e sorridere a denti stretti alle battute. Perché allora reagire, oltretutto fisicamente? Smith entra in azione vedendo la reazione della moglie. E qui si torna, come in un cortocircuito, al tempismo e al discorso di Smith. Will Smith era il personaggio perfetto da coinvolgere. C’era un movente pregresso, una circostanza – di lì a poco avrebbe vinto l’Oscar – e la totale aderenza con il suo personaggio.
Se sia realmente o no una montatura, soprattutto orchestrata dalla stessa Academy, non lo sapremo mai. Di certo, però, si poteva evitare di arrivare alla violenza.