Io, lui, lei e l’asino: le location della commedia francese di Caroline Vignal
Ecco dov'è stata girata la commedia francese della regista Caroline Vignal candidata ai premi César, Io, lui, lei e l'asino.
Io, lui, lei e l’asino è un film del 2020 diretto da Caroline Vignal, dal titolo originale Antoinette dans les Céveness. Come suggerisce appunto la versione originale del titolo, protagonista della pellicola è Antoinette, così come lo è la zona stessa delle Cévennes, il film è stato infatti definito una lettera d’amore al luogo in cui è ambientato, tra i più bei parchi naturali francesi. Premiato con un César alla Miglior attrice protagonista, Laure Calamy e candidato anche come Miglior film, insieme ad altre nomination, Io, lui, lei e l’asino racconta la storia di Antoinette, insegnante in procinto di partire con Vladimir, padre di una delle sue studentesse, Alice. I piani vanno però in frantumi quando Vladimir le comunica che sua moglie ha organizzato un’escursione per tutta la famiglia nelle Cévennes, in compagnia di un asino. Antoinette decide così di mettersi sulle loro tracce nelle Cévennes, insieme a un asino che chiama Patrick. Perdendosi tra i boschi e facendo di Patrick quasi un confidente, Antoinette ripercorre la propria vita, arrivando poi al rifugio dove incontra Vladimir e la famiglia, che le propongono di fare un’escursione insieme il giorno dopo, lasciando momentaneamente Patrick per tornare poi a prenderlo. Io, lui, lei e l’asino è appunto caratterizzato da delle location che diventano protagoniste oltre che ambientazione e sito del film. Ecco dove si sono svolte le riprese.
Dov’è stato girato il film Io, lui, lei e l’asino
Le riprese di Io, lui, lei e l’asino si sono svolte nella Francia meridionale, in particolare a sud del Massiccio Centrale, dove è presente uno dei Parchi Nazionali più famosi di tutto il Paese, il Parco Nazionale delle Cévennes. Inserito dall’UNESCO tra le riserve della biosfera nella rete mondiale è caratterizzato da una varietà di paesaggi che offre valli, gole, foreste, castagni, querce, faggi, abeti, campi di narcisi e menhir. Un paesaggio naturale dove si possono vedere animali come lontre, castori e salamandre e dove non mancano quei piccoli angoli segreti di paradiso da scoprire durante escursioni e passeggiate.
Centro di attività sportive per appassionati di tutte le età, nelle Cévennes si possono praticare numerosi sport d’acqua. Con una superficie di 321.380 ettari, il Parco Nazionale delle Cévennes è stato il set del film di Caroline Vignal che, con la sua pellicola, fa una chiara ed esplicita dichiarazione d’amore a questa regione, raccontando una storia immersa nella natura e nelle sue bellezze. Torrenti, fiumi, sentieri, tra brughiere, pascoli, il sito dell’osservatorio meteorologico e il castello di Florac, anche l’architettura delle Cévennes, ricca di granito, scisto e pietra calcarea, rende il Parco una delle più particolari sedi della biodiversità.
Specialità gastronomiche del sud della Francia
Il Parco delle Cévennes è meta di migliaia di turisti da quando venne istituito nel 1970. Gli appassionati o i curiosi visitatori avranno la possibilità anche di assaggiare i numerosi prodotti locali che non mancano e che conservano una loro unicità lontana dai piatti tipici presenti in altre zone della Francia. Tra queste pietanze delle Cévennes, spiccano il Pane Beaucaire, caratterizzato da una briciola a nido d’ape; la Bajana, tipica zuppa tradizionale a base di castagne bianche che, dopo esser state cotte nel brodo, vengono insaporite con un goccio di latte. Le castagne possono essere mescolate a delle verdure, sia d’inverno che d’estate, anche se solitamente il piatto si mangia nei primi mesi d’inverno.
Anche il maiale Cévennes si può annoverare tra i piatti tradizionali: cotto saltato in padella viene insaporito con castagne, funghi, cipolle dolci ed erbe di Provenza. Le stesse cipolle dolci delle Cévennes vengono coltivata in un’area ristretta dell’Occitania e la sua produzione è stata denominata dal 2008 di origine protetta. Per citare un piatto di pesce è presente la Brandade di merluzzo, esportato anche in alcune regioni italiane come la Liguria. Il Brandade di merluzzo viene preparato facendo emulsionare olio e baccalà pestandoli in un mortaio, aggiungendo poi limone, aglio, prezzemolo e altre spezie, cotto con latte e olio d’oliva. Molto usato anche lo Stufato di toro, costituito da vari tagli di carne, come collo e guancia stufate con vino rosso, e condite con alloro, timo, sale, pepe, aceto, scorza di arancia, aglio e cipolla.
Tipicamente dell’Occitania, la Bouillabaisse, zuppa di pesce stufata cucinata utilizzando triglia, scorfano, gallinella e grongo, a scelta da alternare con rombo, dentice, cefalo, ricci o granchi, o, eventualmente, polpo o aragosta. La zuppa, cotta a fuoco lento, viene accompagnata da una salsa composta da pane, aglio, tuorlo d’uovo, olio d’oliva, peperoncino, zafferano e sugo di pesce. Impossibile non nominare anche il Cassoulet, del quale sono presenti molte versioni, composto da carne e fagioli; si può usare sia la carne d’anatra, che il lardo, la cotenna, la salsiccia, la carne d’agnello, di pernice o lo stinco di maiale, alle quali, sempre a scelta, si possono aggiungere, carota, sedano o pomodoro. La base del Cassoulet sono comunque i fagioli regionali, chiamati appunto fagioli da Cassoulet.