Felicia Impastato: trama, cast e storia vera del film TV sulla mamma di Peppino Impastato
Chi era Felicia Impastato? Ecco tutto quello che c'è da sapere sul film tv in onda questa sera su Rai 1!
In occasione dell’anniversario della morte di Peppino Impastato, questa sera in prima serata su Rai 1 andrà in onda Felicia Impastato, film tv diretto da Gianfranco Albano e con protagonista Lunetta Savino, nei panni di Felicia Bartolotta, madre del giovane ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.
Trama, cast e storia vera di Felicia Impastato
Trama
Il corpo del militante demoproletario Peppino Impastato di Cinisi viene ritrovato dilaniato lungo una ferrovia e la prima ricostruzione dei Carabinieri lascia pensare a un attentato messo in atto dallo stesso Peppino, del quale sarebbe rimasto vittima. La madre Felicia, il fratello Giovanni e i vari amici del giovane non si arrendono però a questa versione dei fatti. Secondo loro, Peppino è stato ucciso dalla mafia, a causa della sua attività politica. Iniziano così a cercare le prove del coinvolgimento del boss locale Gaetano Badalamenti e solo dopo diversi anni trovano magistrati come Rocco Chinnici e Antonino Caponnetto disposti a credere alla loro versione dei fatti.
Cast
Felicia Impastato vede nel cast Lunetta Savino, Carmelo Galati, Barbara Tabita, Linda Caridi, Alessandro Agnello, Gaetano Aronica, Paride Benassai, Alessandro Idonea, Francesco La Mantia, Fabrizio Ferracane, Giorgio Colangeli e Antonio Catania.
Chi era Felicia Impastato?
Nata a Cinisi, in provincia di Palermo, il 24 maggio del 1916, Felicia Bartolotta proveniva da una famiglia di agricoltori di agrumi e olivi. Suo padre era un impiegato del comune di Cinisi, mentre sua madre era una casalinga. Dopo un matrimonio combinato mancato, nel 1947 sposò Luigi Impastato, un piccolo allevatore legato a Cosa nostra, in quanto cognato del capomafia di Cinisi Cesare Manzella. Dal loro matrimonio nacquero tre figli: nel 1948 Giuseppe detto “Peppino”, nel 1949 Giovanni, morto di meningite nel 1952 a soli 3 anni, e nel 1953 il terzo figlio, chiamato anch’esso Giovanni.
Nel 1963 Cesare Manzella morì in un attentato. La sua morte diede inizio alla lotta contro la mafia da parte di Peppino, il quale fondò Radio Aut, una radio libera in cui era solito attaccare i mafiosi. Ciò portò il giovane a litigare sempre più frequentemente e violentemente con suo padre Luigi, che non ebbe mai la forza di rompere i propri legami con l’ambiente malavitoso, né di accettare il fatto che suo figlio, a causa della sua attività anti-mafia, rischiasse di venire ucciso per volere di Gaetano Badalamenti, successore di Cesare Manzella come capomafia locale. Felicia Impastato, dal canto suo, nonostante la sua forte preoccupazione per Peppino, sapeva che, finché il marito Luigi era in vita, Badalamenti non avrebbe mai osato fare del male a Peppino, in quanto figlio di un suo amico.
Nel 1977, Luigi Impastato morì in un presunto incidente. Nella notte del 9 maggio 1978 Peppino, che nel frattempo si era candidato alle elezioni comunali nelle liste di Democrazia Proletaria, venne assassinato dai mafiosi. Il suo cadavere venne posto sui binari della ferrovia, in modo tale da far credere che fosse rimasto ucciso mentre stava progettando un attentato. La stampa e le forze dell’ordine inizialmente sostennero questa ipotesi, per poi iniziare ad affermare invece che Peppino si era suicidato. Felicia ruppe pubblicamente i rapporti con i parenti legati a Cosa nostra e, con l’aiuto del figlio Giovanni e della nuora, consapevole delle reali circostanze in cui era morto il figlio, iniziò a rendersi protagonista di un’attività costante finalizzata a fare in modo che la giustizia scoprisse la verità e punisse i responsabili. Badalamenti è stato riconosciuto come colpevole dell’uccisione di Peppino e condannato nel 2002. Felicia Impastato è scomparsa il 7 dicembre 2004, all’età di 88 anni. La sua abitazione è stata rinominata “Casa memoria Felicia e Peppino Impastato“.