Una spia e mezzo: recensione del film con Dwayne Johnson e Kevin Hart

Una spia e mezzo è un’ulteriore prova di come una traduzione possa condannare terribilmente un film! La pellicola, in originale Central Intelligenceè il nuovo lavoro di Rawson Marshall Thurber, padre di Come ti spaccio la famiglia con Jennifer Aniston rilasciato in questo stesso periodo nel 2014.

Dopo due anni il regista americano ci riprova proponendo una differente storia su una piccola “famiglia” davvero particolare con protagonisti Kevin Hart e Dwayne Johnson.

Tutto inizia nel 1996 in un liceo americano, mentre si tiene l’ultima riunione studentesca per celebrare l’ultimo anno e premiare uno studente prodigio di nome Calvin Joyner (Kevin Hart), quando improvvisamente Robert Wheirdicht (Dwayne Johnson) viene catapultato completamente nudo in palestra da alcuni bulli, mostrando a tutti il suo fisico grasso.

Mentre l’aula non riesce a contenere il proprio divertimento in quella scena drammatica per il povero Robert, Calvin lo aiuta cedendogli il proprio cappotto per coprirsi. Trascorsi vent’anni la vita di Calvin Joyner è cambiata, ora è sposato con la fidanzata conosciuta al liceo e lavora in un’azienda come commercialista.

Una spia e mezzo: una action-comedy divertente e godibile

La sua vita è completamente piatta e questo porta Calvin a non apprezzare più non solo se stesso ma nenache il proprio matrimonio, fino a quando arriva una richiesta di amicizia anonima su Facebook da Rob Stone.
Confuso e incuriosito accetta e scopre con molta sorpresa che il profilo non è un fake ma si tratta di Robert Wheirdicht. I due decidono così di incontrarsi e con molto stupore Calvin nota il cambiamento di Robert: un tempo timido, adesso alto, robusto, muscoloso, forte, esuberante; insomma un “superoe” buono e un tenero amante di unicorni.

The Rock: l’equivalente americano di Bud Spencer

Sulla riga di una semplice rimpatriata tra “vecchi” amici si svolge la commedia action movie tra “The Rock” e Kevin Hart, impegnati in una segreta missione ricca di azione e pugni volanti da fare invidia a Bud Spencer.

D’altronde The Rock è un Bud Spencer americano, in grado di recitare e tenere alti diversi profili alternando un’espressione da Teddy Bear a una “cazzuta” nella sequenza successiva continuando a stimolare il proprio amico a riprendersi la vita di quando era un campione e ricordandogli implicitamente il suo passato legato a traumi adolescenziali e l’attuale cambiamento.

Una spia e mezzo

Lo spy movie, in chiave del tutto ironica, si sofferma anche sulle insicurezze di questi due uomini in cui il destino sembra aver giocato ad invertire i ruoli. Entrambi sono due facce della stessa medaglia, legati da una profonda ammirazione reciproca e una da forte intesa, che emerge soprattutto in un divertente scambio di complimenti/insulti:

“Tu sembri un Will Smith nero!”

La faccia di Hart si corruccia mentre registra la stranezza di questo commento:

“Credo che sia razzista” – risponde – “ma lo prenderò come un complimento!”.

Tuttavia, non è solo la sceneggiatura a far da padrona in Una spia e mezzo, bensì i dialoghi, composti da battute che fanno riferimento svariati tasselli del mondo cinematografico, come i favoriti film di Bob Un compleanno da ricordare Il duro del Road House. 

Dialoghi sicuramente divertenti, capaci di caratterizzare l’intero film, rendendolo un prodotto ideale per intrattenere il pubblico grazie alla leggerezza e alla comicità che, unite ai camei di personalità famose come Aaron Paul (Breaking Bad), Jason Bateman (Come ammazzare il capo) e Melissa McCarthy (Ghostbusters), fanno di Una spia e mezzo un film godibile.

Il film è al cinema dal 14 luglio, distribuito da Universal Pictures.

Regia - 2
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.3