La Storia, iniziate le riprese della serie tratta dal romanzo di Elsa Morante
In cabina di regia ci sarà Francesca Archibugi.
Sono iniziate le riprese della serie tv La Storia, diretta da Francesca Archibugi e tratta dal grande classico di Elsa Morante. Coprodotta da Picomedia e dalla francese Thalie Images in collaborazione con Rai Fiction, la serie televisiva vedrà come protagonista un cast di primissimo livello composta da Jasmine Trinca, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo e Francesco Zenga. Le riprese dureranno 22 settimane e si terranno a Roma e a Napoli, oltre che in alcune zone del laziale. Anche la crew è di primo livello: Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi si occuperanno della sceneggiatura, mentre Luca Bigazzi (storico collaboratore, tra gli altri, di Paolo Sorrentino) sarà il direttore della fotografia.
Che cosa sappiamo di La Storia, il romanzo di Elsa Morante?
Pubblicato nel 1974, La Storia è stato un romanzo di grande successo e molto dibattuto. Ambientato all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941, racconta della vedova Ida Ramundo, madre di Nino e segretamente di origine ebraica, che “viene violentata da un soldato dell’esercito tedesco. Dopo il dolore, lo sgomento e la vergogna, Ida scopre di essere incinta e, nove mesi dopo, partorisce in segreto un bambino che verrà amorevolmente soprannominato Useppe. La famiglia viene stravolta dagli eventi della guerra: Nino decide di partire per il fronte con i fascisti lasciando la madre e il piccolo Useppe a far fronte all’occupazione nazista e ai rastrellamenti in un appartamento nel quartiere romano di San Lorenzo. Nel bombardamento del luglio 1943, Ida perde tutto ed è costretta a sfollare. Da quel momento in poi ogni giorno per lei diventa una lotta per la propria sopravvivenza e per quella del suo bambino“.
Grande felicità da parte di Francesca Archibugi che ha affermato che “mettere in scena La Storia di Elsa Morante è una gioia e una responsabilità infinite. È uno dei grandi capolavori del Novecento, è il libro che nell’adolescenza mi ha aperto gli occhi non solo sugli esseri umani, grandi e piccoli, ma anche su cosa dovrebbe significare ‘raccontare’“.