Cheer: Jerry Harris condannato per pedopornografia
Jerry Harris si è dichiarato colpevole a febbraio 2022.
Jerry Harris – star della docuserie Netflix Cheer – è stato condannato a 12 anni di carcere per pornografia infantile. Secondo Usa Today, Harris avrebbe infatti fatto richiesta ad alcuni minorenni di video e foto di natura pornografica. Il ventunenne, originario degli Stati Uniti, era stato già arrestato nel 2020 in seguito alle accuse di due fratelli gemelli, i quali avevano dichiarato di aver subito molestie online e dal vivo da parte di Harris – all’epoca dei fatti le vittime erano tredicenni, mentre l’ex cheerleader aveva diciannove anni.
Jerry Harris – Quali sono le accuse a suo carico?
La condanna a 12 anni è avvenuta in seguito alla confessione di Jerry Harris, che nel febbraio 2022 si era dichiarato colpevole di due accuse di violenza sessuale su minore e di estorsione di materiale pedopornografico – avrebbe contatto un ragazzino su Snapchat chiedendo foto esplicite in cambio di denaro. Allo scadere del dodicesimo anno di carcere, Harris dovrà poi rimanere per otto anni in libertà vigilata. La prima a commentare la notizia è stata l’allenatrice di cheerleader Navarro Monica Aldama, tramite un post su Instagram: “Il mio cuore è in mille pezzi… Sto pregando intensamente per le vittime e tutte le persone colpite”.
Successivamente anche Netflix ha risposto alle accuse con una dichiarazione: “Come tutti, siamo scioccati da questa notizia. Qualsiasi abuso di minori è un crimine terribile e rispettiamo il processo legale”. La seconda stagione di Cheer ha incluso nella narrazione il processo e le accuse contro Harris, avvenute mentre la serie era in pausa a causa della pandemia da Covid-19. La produzione dello show ha infatti coinvolto i gemelli che hanno denunciato Harris ed ha raccolto i commenti di alcuni protagonisti, fra cui quello di Gabi Butler: “Onestamente pensavo di vivere in un brutto sogno. Mi sentivo come se qualcuno fosse appena morto”. Anche Harris ha poi rilasciato una dichiarazione prima della lettura della sentenza definitiva: “Sono profondamente dispiaciuto per il trauma che i miei abusi hanno causato. Prego nel profondo che la vostra sofferenza finisca. Non sono una persona malvagia. Devo ancora capire chi sono e qual è il mio scopo”. Attualmente l’ex atleta è trattenuto in una prigione federale negli Stati Uniti.