Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo: recensione del film prequel
In uscita il 18 agosto, Minions 2 è il divertente prequel sulle origini di Gru e sull'incontro con i suoi gialli aiutanti
Fin dal 2010, Gru e i suoi discepoli hanno conquistato le sale cinematografiche e il cuore dei più piccoli grazie alla comicità leggera e ad un eroe peculiare, un villain che in Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo – al cinema con Universal Pictures dal 18 agosto 2022 – è un bambino con una grande ambizione: quella di diventare un cattivo temuto e rispettato.
Nel cast originale spiccano i nomi di Steve Carrell (che presta la voce a Gru, doppiato nella versione italiana da Max Giusti), Lucy Lawless, Julie Andrews e Jean-Claude Van Danme.
In questo prequel dedicato agli aiutanti di Gru, i Minions sono il vero punto di forza grazie alle gag divertenti di cui sono i protagonisti indiscussi. Il regista Kyle Balda (già autore del primo film della saga, oltre che di Cattivissimo me 3 e di Toy Story 2) attinge a piene mani dai capitoli precedenti unendo il tono leggero e divertente tipico del primo film alle tematiche care al racconto di formazione. Il risultato è un buon film d’intrattenimento soprattutto per i bambini, ma non solo: Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo sa far divertire anche gli adulti!
Minions 2: l’importanza di un incontro
Siamo negli anni ’70 e Gru non è ancora il malvagio cattivissimo che sarà da adulto. Al momento è un ragazzo di 12 anni che coltiva il suo grande sogno nello sgabuzzino di casa.
Mentre a scuola è vittima di bullismo e delle prese in giro da parte dei suoi compagni, gli unici che credono in lui sono i Minions, piccoli esserini gialli che lo supportano nei suoi piani malvagi. L’invito inaspettato da parte dei Malefici 6 – il gruppo di villain idolatrati da Gru – sembra cambiare le sorti del giovane ragazzo. Se non fosse che anche loro, come tutti gli altri, non lo credono all’altezza dopo solamente una prima occhiata fugace.
Quale miglior occasione per ottenere la propria rivalsa se non quella di rubare l’ultima fatica della banda? Le cose non vanno proprio secondo i piani e gli unici che restano al suo fianco sono proprio i quattro protagonisti formato Minions: Kevin, Stuart, Bob e Otto. Con San Francisco a fare da sfondo, dove l’architettura cittadina diventa un’opportunità per degli sketch irresistibili, unita alla cultura cinese e a scelte canore sempre azzeccate; tra una lezione di kung fu e una piscina piena di alligatori di cui prendersi cura, Gru apre gli occhi sull’importanza della famiglia che va al di là dei legami di sangue.
La nascita di Gru
Le origini di Gru sono una divertente ovazione agli anni Settanta che si rivolge, principalmente, a bambini e famiglie. Riprende tutti i temi cari al coming-of-age e li riadatta in chiave comica, senza dare allo spettatore troppi strati di lettura.
Gru ha un grande sogno, un’ambizione così forte che gli occupa tutta la giornata, ma c’è una grossa differenza tra quello che vorrebbe e la sua vita attuale. Una madre poco lungimirante lo accompagna in una crescita fatta di bullismo a scuola e indifferenza tra le pareti di casa; prese in giro che si ripropongo all’incontro tanto atteso con i Malefici 6. Anche se è intelligente e brillante, Gru viene visto comunque come un ragazzino grasso da non prendere troppo sul serio.
Rubare la pietra zodiacale davanti al naso dei suoi idoli per poi riconsegnarla, trionfante e pronto per essere ricoperto di gloria, sembra l’idea migliore se non fosse che – come nelle migliori commedie – diversi inconvenienti e problemi ostacolano il suo cammino.
I precedenti film della saga hanno reso la loro punta di diamante avere un villain come protagonista e, soprattutto, il forte contrasto dato dal suo aspetto singolare e dal suo cuore tenero. Gru è un buono, ma non è il solito eroe né tantomeno il cattivo per eccellenza.
Un coming-of-age insolito
In Minions 2 vediamo un Gru acerbo che è già alle prese con le proprie ambizioni ma che, in fondo, è solamente un bambino che adora fare scherzi, passare il tempo nella sala giochi e passare del tempo con i propri idoli. L’unica cosa che vuole è essere visto.
Come nella maggior parte dei racconti di formazione e seguendo l’onda della narrazione contemporanea che converge in storie con una ritrovata paternità – The Mandolarian in questo la fa da padrona -, Gru è alla ricerca inconsapevole di una famiglia che lo accetti per quel che è. Di persone che lo supportino e che credono in lui e nei suoi sogni, anche se sembrano troppo grandi e inusuali per un bambino. Minions 2 è un monito per il giovane protagonista che non si accorge che ha già una famiglia su cui contare, anche se non è quella che immaginava.
Come i Minions diventano protagonisti
Lo spaccato tra Gru 12enne e l’adulto che conosciamo tutti è evidente, ma la caratterizzazione del protagonista rimane coerente fino alla fine.
Le sue peculiarità vengono esaltate grazie anche all’interpretazione di Max Giusti, doppiatore di Gru fin dalla sua prima comparsa, che fa un buon lavoro di sottrazione sulla sua voce e non cade nel banale errore di donare al piccolo Gru una stereotipata voce da bambino.
Il punto di forza del film, però, non è Gru – sebbene a lui è dedicato l’arco narrativo portante della storia -, ma sono proprio il gruppo di esserini gialli che gli piombano a casa e fanno di tutto per restare con lui. Minions 2 richiama alla memoria quel tipo di comicità leggera, ma mai demenziale a cui i precedenti film del franchise ci avevano abituati. Il regista non forza mai la mano, creando dei singoli sketch che ben si amalgamo con la storia che sta raccontando.
Una nota di merito va alla breve, ma fortunata scena di Kevin e Stuart – che cercano di pilotare un aereo con non pochi problemi – che allentano la tensione, contribuendo a rendere il film d’animazione frizzante, ma senza troppe pretese.
A fare da collante sono le ambientazioni variegate e ricche: il Golden Gate Bridge spicca tra i toni azzurri che caratterizzano San Francisco per poi arrivare al quartiere di China Town, frenetico e colorato, e al terreno desertico che fa da contrappunto tra i due mondi. Anche grazie alla alla colonna sonora composta da famosi brani degli anni Settanta (come Funky Town e You Can’t Always Get What You Want dei The Rolling Stones)che aiutano a mantenere alto il ritmo dell’intera narrazione, Minions 2 è un divertente film che fila dritto verso il suo obiettivo: quello di intrattenere grandi e piccini.