The Sandman: tutte le differenze tra il fumetto e la serie TV Netflix
Pochi giorni dopo l'uscita, The Sandman è il nuovo fiore all'occhiello di Netflix. Ma quali sono le differenze tra la serie e il fumetto da cui è tratta? Scopriamolo insieme
Dopo anni di tentativi e progetti mai conclusi, l’adattamento televisivo di The Sandman ha visto la luce. La prima stagione, uscita su Netflix il 5 agosto 2022, è stata elogiata sia dalla critica che dal pubblico generalista, ma soprattutto ha conquistato i fan dell’opera originale, ovvero la serie a fumetti da cui è tratto lo show, scritta da Neil Gaiman e pubblicata tra il 1989 e il 1996 dalla DC Comics, diventata presto un cult grazie al complesso e affascinante universo narrativo in cui ci immette.
Una storia che è stata più volte definita come impossibile da adattare senza venir meno alle atmosfere oniriche e da fiaba horror che caratterizzano la storia di Morfeo e degli altri Eterni. Per questo la notizia che Netflix ne aveva acquistato i diritti, intenzionata a creare una serie tv, ha spaventato i fan di vecchia data, rassicurati però dalla presenza di Neil Gaiman come supervisore. The Sandman ha rispettato le aspettative (come abbiamo scritto anche nella nostra recensione), sebbene alcune modifiche siano state inevitabili per adattare il fumetto al racconto filmico. Ma quali sono le differenze tra i due? Scopriamole insieme.
La prigionia di Morfeo in The Sandman: quali differenze tra il fumetto e la serie TV
Sia nel fumetto che nella serie TV, Morfeo viene catturato nel 1916 da Roderick Burgess e tenuto rinchiuso per decenni in una prigione di vetro. Nell’opera originale, però, Sogno riesce a liberarsi nel 1989 che è anche l’anno di pubblicazione del primo volume. La serie tv è invece ambientata in epoca contemporanea, aumentando di più di trent’anni il periodo prigionia di Sogno.
Questo cambiamento ha portato con sé altre modifiche: la prima riguarda l’appuntamento con Hob Gadling che ricade ogni secolo, la seconda si è riversata sulla scelta del cast.
Ma andiamo con ordine. Morfeo incontra Hob in una taverna nel 1389, l’uomo si sta lamentando con degli amici di quanto la morte sia stupida e insensata. Quando esprime il desiderio di essere immortale, Morte decide di accontentarlo. Spinto dalla curiosità di sapere quando Hob si pentirà del suo desiderio, Morfeo gli dà appuntamento ogni secolo, allo stesso giorno e nella stessa locanda. La liberazione di Sogno, nei fumetti, coincide con il loro appuntamento; nella serie TV, invece, Morfeo non può tener fede all’impegno in quanto si trova nei sotterranei di casa Burgess. Nel 2021 il re dei sogni torna alla locanda trovandola in rovina, prima di accorgersi che ne è stata aperta una poco lontano e di cui Hob è il nuovo proprietario.
Il tempo in The Sandman ha influito sulla scelta del cast
La scelta di ambientarla ai nostri tempi non ha solo influito sulla trama, ma anche sulle scelte di casting. The Sandman è già di per sé un’opera inclusiva, ma per la serie TV si è scelto di apportare alcune modifiche al genere e all’etnia dei personaggi. Una decisione che è stata approvata da Neil Gaiman che non solo ha ricoperto il ruolo di produttore, ma anche quello di supervisore della scrittura ed è anche co-sceneggiatore della prima puntata. Nel fumetto Lucifer è rappresentato come una creatura androgina che richiama l’iconografia cristiana degli angeli; un’interpretazione molto vicina a quella adottata per Gwendoline Christie, che veste i panni dell’astro del mattino. Anche Lucienne, nell’originale un uomo bianco, nella serie TV è interpretata dall’attrice di colore Vivienne Acheampong.
Uno dei personaggi portanti della saga, nonché aiutante di Morfeo, è John Constantine, antieroe per eccellenza e detective dell’occulto. In The Sandman a prendere il suo posto è Johanna Costantine (Jenna Coleman), ma non è un semplice gender swap. Johanna infatti è un personaggio nato dalla mente di Neil Gaiman già negli anni ’80 ed è una discendente di John Constantine.
Infine c’è Morte, la sorella di Morfeo, a cui è dedicata la sesta puntata. In origine, Morte è una ragazza bianca che si contraddistingue per il suo carattere dolce e il suo stile gotico. Nello show Netflix, invece, è interpretata dall’attrice nera Kirby Howell-Baptiste, inoltre i vestiti gotici sono rimpiazzati da un abbigliamento più classico, ma contraddistinto dalla collana con un Ankh penzolante, simbolo egizio della vita.
Le differenze di Morfeo tra il fumetto e la serie tv di The Sandman
Anche l’aspetto di Sogno ha subito delle modifiche per meglio adattarsi al racconto filmico. Morfeo, interpretato da Tom Sturridge, ha un aspetto in tutto e per tutto umano. Non differisce di molto dalla sua controparte fumettistica in quanto l’aspetto di Morfeo creato da Neil Gaiman è una figura alta, slanciata e coperta – il più delle volte – da una veste nera. La differenza maggiore sono però gli occhi: Sogno ha degli occhi neri ricchi di riflessi cangianti, descritti simili a dei pozzi neri su cui si riflettono le stelle. Un omaggio a questa peculiarità è stato fatto nelle prime puntate della serie, in special modo nella prima, mentre Morfeo maledice Alex in un suo sogno, condannandolo ad un secolo di incubi senza fine.
La famiglia Burgess
Un’altra differenza riguarda proprio Alex, o per essere più precisi la famiglia Burgess. In The Sandman, Roderick Burgess vuole imprigionare Morte per costringerla a riportare in vita il suo primo figlio che considera il suo unico erede. Alex e Roderick hanno un rapporto complicato: Roderick disprezza apertamente suo figlio minore, mentre quest’ultimo, timido e sottomesso, cerca di accontentarlo in tutto. Alex è un personaggio ambiguo nella serie tv a causa dell’attrazione mista a paura che prova per Morfeo, ma plasmato ancor di più dalla voglia di essere elogiato da suo padre.
Nell’opera originale, Alex è l’unico figlio di Roderick. Lo stregone non è altro che un uomo ricco di famiglia che vuole chiamare a sé Morte per dimostrare agli altri maghi – ad Aleister Crowley soprattutto – di essere potente, per conquistare il loro rispetto e incutere timore. Inoltre, Alex non promette a Sogno di liberarlo una volta che il padre morirà (per poi rimangiarsi la parola data), né uccide il corvo di Morfeo come invece accade durante il pilot.
Anche la morte di Roderick è leggermente differente. Mentre nella serie TV l’uomo muore a seguito di una collisione con Alex, nel fumetto Burgess muore semplicemente di vecchiaia mentre inveisce contro Sogno.
John Dee alias il Doctor Destiny
La quinta puntata ambientata interamente all’interno di un diner e la cui struttura narrativa ricorda un film horror, ha come protagonista John Dee interpretato da un magistrale David Thewlis. Come accennato nell’introduzione, The Sandman è una saga targata DC con vari rifermenti al mondo supereroistico che nella serie sono stati eliminati. Uno di questi è l’identità di Doctor Destiny l’alias di John Dee, confinato nel famoso Arkham Asylum.
John è il figlio di Ethel, amante di Roderick, fuggita da lui dopo che gli ha rubato il rubino che permette ai sogni di avverarsi. Nel fumetto, Ethel è fuggita con il suo amante dopo che assieme hanno rubato a Roderick una piccola fortuna. La storia è resa più drammatica e cruda nella serie tv, dove Ethel è vittima di abusi da parte di Burgess e decide di scappare da lui dopo che l’uomo la voleva costringere ad abortire.
John Dee è un uomo consumato dal potere del rubino, che ha tenuto con se per anni e riadattato in modo che obbedisca solo a lui. John non sogna fama, soldi o una vita piena di agi, ma desidera un mondo dove tutti sono onesti gli uni con gli altri e la puntata dal titolo 24 ore è, in tutto e per tutto, un suo piccolo esperimento sociale che, nella sua mente distorta, ha come risultato una carneficina perché gli esseri umani sono così famelici e cattivi quando a guidarli è il loro istinto.
Gault e la rappresentazione degli incubi in The Sandman
Un altro personaggio creato appositamente per l’adattamento televisivo è Gault, l’incubo che fa visita a Jeb nei suoi sogni all’interno dei quali plasma una realtà dove il bambino è lontano dagli abusi degli zii. Nei suoi sogni, Jeb è un supereroe chiamato Sandman, un omaggio a Gault per il suo creatore. Il ruolo di questo incubo è, come per gli altri sogni antropomorfi, ambiguo. Come lei stessa dice, Gault ha dei desideri che si scontrano con la sua natura di incubo.
Lei vorrebbe essere un bellissimo e rassicurante sogno invece di dover mostrare agli umani le loro paure ed insegnare ad affrontarle. Nella saga, il sonno di Jeb (anche lì vittima di abusi da parte dei suoi affidatari) è tormentato da due creature, Glod e Brute, che sono riusciti a scappare dal regno dei sogni durante l’assenza di Morfeo.
Corinzio, il villain della serie Netflix
Continuando a parlare degli incubi, l’ultima differenza riguarda proprio il villain della stagione, Corinzio. L’uomo che è senza occhi, ma che tutto vede è un altro incubo modellato da Morfeo che è riuscito a sfuggire, trovandosi molto più a suo agio nel mondo della veglia dove ha portato scompiglio e ha creato un esercito di serial killer che si fanno chiamare “i collezionisti”.
Nel fumetto Corinzio esiste, ma ha un ruolo ben minore della storyline a lui riservata nella serie tv. Anche grazie alla prova recitativa di Boyd Holbrook, Corinzio come Gault è un personaggio ben più complesso di un semplice incubo che porta terrore tra gli esseri umani. Il finale lascia intendere che rivedremo presto un nuovo incubo a cui Morfeo sta già lavorando, intenzionato a renderlo simile a Corinzio, ma senza i difetti che il primo aveva.