Così Gucci omaggia il cinema di Stanley Kubrick: tutte le scene citate nella campagna Exquisite
La campagna pubblicitaria per la collezione autunno inverno 2022/2023 Exquisite di Gucci in collab con Adidas omaggia le opere cinematografiche del grande Stanley Kubrick
Exquisite è il titolo dell’ultima collezione autunno inverno 2022/2023 di Gucci, realizzata in collaborazione con Adidas. Per l’occasione, Alessandro Michele ha scelto di sorprendere tutti con una campagna pubblicitaria in completo stile Stanley Kubrick. Non a caso, è a partire dalla sua nomina avvenuta nel 2015 che lo stilista e direttore creativo sta rivoluzionando il volto del brand del Made in Italy con un carattere anticonformista che sfida le convenzioni sociali e le regole tradizionali della moda. Dopo la sfilata Gucci Love Parade sull’iconica Hollywood Boulevard con riferimenti al cinema classico e alla vecchia Hollywood degli anni 50, Exquisite omaggia il mondo cinematografico di Kubrick.
Gucci in stile Stanley Kubrick: moda e cinema si sposano nella pubblicità di Alessandro Michele
La campagna pubblicitaria per la collezione autunno inverno 2022/2023 Exquisite appare come un vero e proprio cortometraggio che instaura una narrazione diretta con lo spettatore poiché riproduce alcune delle scene più iconiche della filmografia del leggendario Stanley Kubrick. La campagna è stata fotografata e diretta dai celebri Mert Alas e Marcus Piggot insieme alla direzione di Christopher Simmonds. I costumi originali sono stati realizzati dalla costumista italiana Milena Canonero (vincitrice di quattro premi Oscar ai Migliori costumi, tra cui il primo per Barry Lindon nel 1976) con Charlotte Walter; invece le scenografie riprodotte fedelmente sono frutto di Gideon Ponte.
Ma da cosa nasce questo gioco di usi, riusi e costumi? “Lo strano connubio tra i codici di Adidas e Gucci è stato un esperimento chimico” ha affermato Michele per motivare la scelta di creare una campagna pubblicitaria ibrida, capace di mescolare generi e stili differenti. “È stato come lavorare a un vero film” ha aggiunto lo stilista che ha dovuto seguire tutti gli step previsti di norma nella produzione di un film, affrontando diversi ostacoli come “ottenere l’accesso ai costumi originali dei film, perché non tutto era conservato correttamente, quindi abbiamo dovuto ricrearne alcuni rapidamente, ma con precisione” e la scelta del casting “trovare i volti giusti per ogni scena ha richiesto molto tempo”.
Gucci Exquisite sposa il cinema con la moda e dimostra che la settima arte è interconnessa con i generi come, per esempio, l’architettura, la letteratura, la pittura, la musica e la moda. Quest’ultima affascina e incanta perché si racconta attraverso una storia che, a sua volta, si anima grazie alla macchina da presa. Lo stesso Alessandro Michele lavora secondo questo modus operandi: “Quando penso a un vestito non lo immagino mai separato dalla storia e dalla vita di chi lo indossa. Un abito, per me, non è mai solamente un pezzo di stoffa, piuttosto lo strumento attraverso cui riusciamo a narrare chi decidiamo di essere, a mettere in forma i nostri desideri e il senso ultimo del nostro stare. Per questo motivo ho sempre pensato alle mie collezioni come a dei film capaci di restituire una cinematografia del presente: una partitura di storie, eclettiche e dissonanti, capaci di sacralizzare l’umano e la sua capacità metamorfica”.
Le pellicole di Stanley Kubrick diventano il palcoscenico in cui Gucci e Adidas possono posizionarsi sotto le luci dei riflettori con un effetto sogno che si riaggancia alla cultura del revival e alla volontà di riproporre il passato confrontandolo e modellandolo in base al presente. Come è possibile vedere nel video qui sotto riportato e di seguito analizzato, i modelli attraversano le scene dei film e diventano parte integrante degli spazi con i personaggi presenti (anch’essi modelli). Analizziamo insieme alcune immagini che rendono questa campagna tanto unica quanto raffinata.
1. Arancia meccanica – 1976
Il video pubblicato il 25 agosto 2022 sulla pagina YouTube di Gucci si apre sulle note di Henry Purcell Funeral of Queen Mary con la scritta bianca “GUCCI” al centro dello schermo su uno sfondo animato. Vediamo una giovane modella bionda in pellicciotto e basco viola con le tipiche bande bianche di Adidas, insieme ai tre Drughi di Arancia Meccanica a bordo dell’auto decappottabile Durango 95 con il vento che le scompiglia i capelli mentre si regge al parabrezza e urla euforica insieme ai ragazzi. Dopodiché l’inquadratura diventa un primo piano su Alex mentre è alla guida con lo sguardo fisso: si rivolge alla camera o agli spettatori?
2. 2001: Odissea nello spazio – 1968
Un cambio di inquadratura improvviso sposta lo sguardo fisso in camera sul protagonista di 2001: Odissea nello spazio, in riferimento alla sequenza conclusiva Giove e oltre l’infinito in cui Bowman ritrova se stesso più anziano. Ma nel video di Gucci, si confronta con lo sguardo inespressivo della modella apparentemente davanti a lui. Basta un secondo e le convinzioni del pubblico vengono infrante perché contrariamente a quanto viene fatto credere dai due tagli, l’astronauta nella tuta rossa e la modella nel tailleur blu oversize con taglio maschile sono posti uno affianco all’altra.
3. Arancia meccanica – 1976
Siamo nell’ingresso della villa dello scrittore Frank Alexander mentre due modelli, uno in completo beige e l’altra in blu vivace scendono le scale osservando Julian che smette di sollevare i pesi sulla panca, si alza, sale le scale e si dirige verso la porta, prima di incontrare Alex, incrociando i due ragazzi come se non si fosse neanche reso conto della loro presenza.
4. Barry Lyndon – 1975
La scelta di inserire questa sequenza è geniale perché così facendo Gucci non solo sta citando il cinema di Kubrick, ma dà origine a un effetto matrioska perché è lo stesso regista ad aver citato a sua volta un’altra arte: la pittura. L’intero Barry Lyndon è un omaggio all’epoca e all’arte vittoriana con veri e proprio tableaux vivants. In questa scena, il lungo abito bianco sportivo diventa il nuovo protagonista con tanto di logo e bande nere che, ovviamente, non possono mancare.
5. The Shining – 1980
La pallina lanciata nella sequenza precedente attraversa lo schermo dall’alto verso il basso e compare dal basso verso l’alto sull’iconico tappeto geometrico di The Shining con il piccolo Danny che gioca con le macchinine e alza la testa quando vede la pallina rosa.
6. The Shining – 1980
È il momento di una delle immagini più famose di The Shining, nonché l’incontro con le due figlie gemelle di Grady. Dalla parte opposta del lungo corridoio, una modella si gira a guardale e ha indosso lo stesso cappello presente nella prima scena di cui abbiamo già parlato. La colonna sonora cambia, il pathos aumenta e le lancette di un orologio scandiscono lo scoccare dei secondi. All’aumentare del ritmo, le scene tributo vengono mostrate sempre più velocemente: si passa da Arancia Meccanica a 2001: Odissea nello spazio, da Barry Lyndon a Eyes Wide Shot fino a quando la scritta “GUCCI” non compare al centro dello schermo su sfondo di colore rosso scarlatto come il sangue che inonda le visioni macabre di Danny.
7. The Shining – 1980
Le citazioni contenute nel filmato The Exquisite Gucci Campaign terminano con il piccolo Danny che lascia la manopola della porta, guarda verso l’alto e neanche un secondo dopo le pupille si spostano alla sua sinistra per far comparire la scritta a film by Mert & Marcus su sfondo blu vivace a tinta unita. L’ultima ripresa che vediamo è quella di Danny che pedala spaventato sul suo triciclo e scappa via.
La campagna pubblicitaria per la collezione autunno inverno 2022/2023 ideata da Alessandro Michele per Gucci in collaborazione con Adidas con gli omaggi alle pellicole più significative della carriera di Stanley Kubrick, testimonia il cambiamento intrapreso dal brand a livello di creatività che si aggancia all’idea di vintage come recupero di ciclicità, desiderio di evasione e ritorno al passato collaborando con l’universo cinematografico. Il critico e semiologo Roland Barthes scriveva che “la moda è sempre di moda”, ma anche il cinema non scherza perché, ancora una volta, dimostra di essere un serbatoio infinito di idee e occasioni di crescita culturale.
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