Invictus – L’Invincibile: recensione del film di Clint Eastwood

“Rendo grazie a qualunque Dio ci sia, per la mia anima invincibile. Sono il padrone del mio destino, il capitano della mia anima”.

Clint Eastwood, dopo Gran Torino, torna dietro la macchina da presa nel 2009 con il dramma biografico Invictus – L’Invincibile, trasposizione cinematografica del romanzo Ama Il Tuo Nemico di John Carlin.

Invictus – Morgan Freeman interpreta Nelson Mandela

Invictus, mostra come l’unione tra due poli completamente opposti possa portare ad un trionfo collettivo. Ispirato a fatti realmente accaduti, il film ruota attorno alla figura di Nelson Mandela, interpretato da un memorabile Morgan Freeman, e alla sua collaborazione con il personaggio interpretato da Matt Damon, Francois Pienaar, capitano degli Springboks, squadra di rugby del Sud Africa.

Eastwood presenta un Sud Africa profondamente diviso a causa di gruppi che, in seguito all’apartheid, provano ancora odio e paura nei confronti dei neri. L’obiettivo di Mandela, appena eletto Presidente, è quello di riunificare il paese attraverso lo sport, rendendo Pienaar il tramite della sua azione politica.

Interessante è come Eastwood riesca a dare spazio non solo alle ormai note doti oratorie di Mandela, ma anche in parte alla sua umile personalità e travagliata vita privata.

Invictus

Lo sport diventa un’impercettibile metafora politica, per riunificare un popolo da tempo diviso

Lo sport, in questo caso, viene reso elegantemente da Eastwood in un’impercettibile metafora politica, riuscendo nuovamente a non sfociare nel banale e nel sentimentalismo. Tra il suo pragmatismo, però, sono innegabili alcune scene in cui lo spettatore non può non immedesimarsi: il momento in cui gli Springboks si recano nel carcere in cui è stato imprigionato Mandela e il finale, la speranza di una vittoria che può portare ad un futuro migliore.

Il titolo Invictus è ispirato anche ad una poesia scritta da William Ernest Henley, che ha motivato Mandela durante gli anni in prigione. La poesia rappresenta uno degli elementi chiavi dell’intera pellicola, in quanto simbolo di forza e di perseveranza, che ispira gli Springboks conducendoli alla vittoria.

Invictus

Lo stesso Nelson Mandela decise che doveva essere Morgan Freeman ad interpretarlo

Magistrale l’interpretazione di Morgan Freeman che, oltre ad aver recitato nel ruolo di  Nelson Mandela, è stato anche un suo grande amico. Lo stesso presidente aveva affermato che solo l’attore poteva interpretarlo. Freeman si preparò molto per la parte, tanto da arrivare a perfezionare il suo accento, il modo di parlare e anche il modo di muoversi.

Anche l’interpretazione di Matt Damon non è da meno. L’attore si immedesima totalmente nel ruolo del capitano, su cui grava un’intensa responsabilità. Quella che Francois Pienaar deve raggiungere non è una semplice e normale vittoria da Campionato del Mondo, ma una vittoria capace di unificare un paese ormai diviso da molto tempo.

Invictus

Invictus è una profonda storia di umanità tra Nelson Mandela e il suo popolo, tra un uomo che lotta per l’unione e il suo paese

Semplice e senza particolari virtuosismi è la colonna sonora di Invictus, composta da Kyle Eastwood e Michael Stevens. Ai brani più melodici e dolci di Kyle Eastwood si affiancano le canzoni più popolari degli Overtone, gruppo del Sud Africa, tra cui non si può dimenticare il coro dei tifosi durante la finale del Mondiale.

Nominato nella categoria Miglior attore protagonista e Miglior attore non protagonista agli Oscar 2010, Invictus evidenzia un profondo legame umano tra il personaggio che rappresenta il vertice politico e il suo popolo, tra un uomo che lotta per la riconciliazione e il suo paese.

 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.8