Andor: recensione dei primi episodi della serie Disney+

Con Andor la direzione della Disney sembra aver imparato la lezione e ci riporta intelligentemente alle atmosfere di Rogue One: A Star Wars Story,

L’ambiguità della vita, dell’essere umano vista attraverso la lente della fantascienza. È nelle zone di grigio che si muove sapientemente la sceneggiatura di Andor, la serie spin-off di Rogue One: A Star Wars Story. In molti si sono chiesti quale fosse la necessità di riportare sullo schermo il Cassian interpretato da Diego Luna. Il suo arco narrativo era stato scritto e concluso con accuratezza, tra mistero e piccole rivelazioni, nel film del 2016. I dubbi sulla nuova serie di Disney+ si sono accentuati dopo l’uscita di The Book of Boba Fett e il fallimentare Kenobi, serie che hanno messo in dubbio la direzione dell’universo di Star Wars. Per fortuna, dopo aver visto in anteprima i primi quattro episodi di Andor, ogni dubbio è stato spazzato via, e per noi la serie è un grande sì.

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Rogue One ha segnato uno standard all’interno dell’universo espando di Star Wars, soprattutto per i fan più adulti. Il film di Gareth Edwards abbandonava la semplice dicotomia tra bene e male, tra Jedi e Sith, per abbracciare un racconto più vicino alla realtà. Al di là del suggestivo cameo di Darth Vader, ci siamo trovati davanti ad una trama di stampo spionistico fuori dall’ordinario starwarsiano, riuscendo a conquistare pubblico e critica e dimostrando come la galassia creata da George Lucas potesse ancora raccontare qualcosa di diverso. Con Andor riscopriamo quell’aura, quella patina visiva che ha decretato la riuscita del film.

Andor - Cinematographe.it

Il personaggio di Cassian ha consentito agli sceneggiatori di addentrarsi nei vicoli, nei meandri della galassia come neanche The Mandalorian è riuscito a fare. Nella serie di Jon Favreau respiriamo ancora un’aria mitica, accentuata da un protagonista fuori dall’ordinario. Andor, invece, poggia su un livello più umano, reale tangibile. Cassian non è un cavaliere senza macchia, tutt’altro, è un uomo che lotta con i propri demoni, i propri errori e crimini. Diego Luna, come sempre, buca lo schermo, spezza il divario tra noi e lui e ci trascina nel fango della ribellione. Ad aiutarlo troviamo un’ottima sceneggiatura, un cast azzeccato e riprese dal vivo che eclissano ogni CGI. Come dicevamo, Andor ci ha convinti.

Andor e l’alba della ribellione

Andor - Cinematographe.it

La serie di Disney+ in uscita il 21 settembre con i primi tre episodi è uno spin-off, un sequel e un prequel; chi più ne ha più ne metta. L’impero galattico ha gettato la propria ombra su tutta la galassia dopo gli accadimenti di Star Wars: La vendetta dei Sith. Il pugno di ferro delle forze armate dell’imperatore fomenta il dissenso, come la rabbia e la povertà. Dai gradini più alti a quelli più bassi, la galassia comincia a intonare una canzone di rivolta. Andor racconta la genesi della ribellione, dei guerrieri partigiani che si sono opposti ad un regime oppressivo. Cassian vive ai margini della società, tra piccoli espedienti e furtarelli. È alla ricerca di qualcosa, e le sue azioni in tale missione avranno dure conseguenze.

Quando il suo nome finirà nello schedario dell’impero, l’uomo tenterà in ogni modo possibile di lasciare il proprio pianeta. Per farlo si affida a vecchie e nuove conoscenze, come il Luthen Rael di Stellan Skarsgård. Cassian è in possesso di uno strumento su cui Luthen vorrebbe mettere le mani, ma scopriamo ben presto che le sue intenzioni sono ben altre. Egli sta mettendo su un gruppo di rivoltosi in grado di opporsi all’impero, e Cassian sembra far parte dei suoi piani. Non tutto è come sembra, e il personaggio interpretato da Skarsgård lo dimostra a più riprese. Ma non sono solo loro a dare forma alla storia, anche il resto del cast sembra assolvere egregiamente una funzione all’interno della macro trame.

Andor - Cinematographe.it

I primi episodi, da intendersi come uno unico da novanta minuti, posizionano le pedine sulla scacchiera pronte a darsi battaglia. Andor ci mostra quanto ci si può spingere lontani in nome di un ideale, da una parte e dall’altra della barricata, che siano i rivoltosi o membri dell’impero. Ed è proprio questo uno degli espedienti migliori della serie, l’esplorare la psicologia di ambo le parti, senza creare macchiette. Questi è stato un problema reiterato nella storia recente di Star Wars, il dar vita a villain bidimensionali, isterici, irreali. La sceneggiatura non si ferma qui, e ci porta all’infanzia di Cassian attraverso dei flashback. Qui si gioca una partita del tutto differente, e nel farlo la storia sembra attingere da un grande classico come Il signore delle mosche di William Golding, nella messinscena quanto nel contenuto.

La solita vecchia galassia lontana lontana, nuovi volti, nuove prospettive

Fiona Shaw - Cinematographe.it

È ancora presto per dare un giudizio effettivo di Andor, tuttavia sembra aver imboccato la strada giusta fin dall’inizio. Non tutto è perfetto, questo è certo, e alcune scelte le abbiamo trovate fin troppo scontate, ma il proseguire della narrazione risolve per il meglio ciò che prima ci faceva storcere il naso. Disney+ rilascerà i primi tre episodi insieme che, come dicevamo, vanno intesi come uno unico. La scelta di montaggio alla fine di ognuno lascia un po’ a desiderare, come se si chiudessero in modo repentino. Un problema che in seguito non abbiamo riscontrato nel quarto, più a fuoco, più convincente.

La fotografia naturale e un utilizzo della CGI centellinata rendono Andor un prodotto reale; Disney+ sembra volersi far perdonare gli scooter in salsa Power Ranger di The Book of Boba Fett. A questo aspetto si aggiunge una recitazione mai forzata, mai sopra le righe, ben dosata e carica di pathos. Diego Luna è un tutt’uno con Cassian, non riusciamo a distingure l’attore del personaggio. Il protagonista incarna in sé la frustrazione, il risentimento e la rabbia verso una galassia assente, suo un discorso che ci ha ricordato la famosa frase del Freddo in Romanzo Criminale – La serie. Seppur con risvolti differenti – nella serie di Sky tratta dal romanzo di Giancarlo De Cataldo si raccontava di veri e propri criminali – quel rancore umano verso uno stato assente lo riscontriamo anche in Star Wars.

Mon Mothma - Cinematographe.it

I volti sono quasi tutti nuovi, fatta eccezione per il protagonista e il ritorno di Mon Mothma, interpretata da Genevieve O’Reilly. Oltre agli scritti e alle serie animate, non sappiamo molto sulla senatrice al comando della ribellione. Andor ne esplora il passato, le pulsioni che l’hanno spinta a opporsi all’impero, dalla cima del senato fino ai nascondigli ai confini della Galassia. La sua storia si intreccia in modo intelligente con quella di Luthen Rael, ma è quando Skarsgård e Luna sono insieme che la serie dà il suo meglio. Una nota di merito va anche a Fiona Shaw (la zia Petunia di Harry Potter) nei panni di Maarva e a Adria Arjona in quelli di Bix. Detto ciò, Tony Gilroy torna alla sceneggiatura dopo Rogue One e non possiamo che esserne felici; forse anche lui vuole farsi perdonare qualcosa chiamato The Great Wall, chi lo sa.

Riscopriamo le possibilità dell’universo di Star Wars

Andor - Cinematographe.it

Era dai tempi della prima stagione di The Mandalorian che la direzione Disney non portava a casa un successo. Gli ultimi due film della trilogia sequel non sono entrati nelle grazie dei fan, men che meno Boba Fett e Kenobi. Esattamente come l’attuale livello produttivo del Marvel Cinematic Universe, calato drasticamente dopo Avengers: Endgame, anche l’universo di Star Wars ha subito una battuta d’arresto inevitabile, derivata dall’eccessiva proliferazione contenutistica. Il troppo, come sappiamo, stroppia, e la qualità visiva quanto narrativa ne vanno a risentire. Tenere insieme i fili di un universo espanso e complicato come quello di Guerre Stellari non dev’essere semplice, ma viene da chiedersi fino a che punto ci si possa spingere pur di sfruttare un franchise.

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Andor sembra compensare queste lacune, almeno in parte. Ma come sempre, quello con i fan, è rapporto basato sulla fiducia, sulla speranza che qualcosa di meglio possa uscire dal cilindro del mago. In questo senso la serie sarà in grado di riallacciare un rapporto incrinato da qualche tempo a questa parte, soprattutto con il fandom di vecchia data, molto più attento ora alla sceneggiatura che alla mera spettacolarizzazione. Andor è una serie adulta, nel senso stretto di prodotto ideato per un certo target. Ci allontaniamo dall’umorismo Marvel e ci avviciniamo alla tragedia, alla caducità dell’essere umano e alla sua redenzione.

Cassian Andor - Cinematographe.it

Tornando al Cassian di Diego Luna, per quanto il suo arco narrativo fosse ben delineato, ci siamo sempre chiesti di quali crimini si fosse macchiato l’uomo in nome della Ribellione. Alcuni di noi, quasi tutti noi… Abbiamo fatto cose terribili in nome della Ribellione. […] Non potrei guardarmi allo specchio se mollassi ora. Con queste parole rivolte a Jyn Erso, Cassian lasciava spazio all’immaginazione del pubblico, ma ora vedremo veramente di quali crimini di è macchiato Cassian e quali conseguenze e turbamenti ne sono conseguiti. La ribellione ha inizio da qui.

Composta da 12 episodi, Andor esordisce su Disney+ il 21 settembre 2022 con un triplice appuntamento.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.8