The Midnight Club: recensione della serie Netflix 

Dopo Hill House e Midnight Mass, Mike Flanagan torna su Netflix con una nuova ed entusiasmante serie young adult in salsa orrorifica tratta dal romanzo omonimo di Christopher Pike. Disponibile dal 7 ottobre 2022.

Per Mike Flanagan il non c’è due senza tre ha il gusto inconfondibile dell’ennesimo formidabile risultato, quello ottenuto con la serie targata Netflix dal titolo The Midnight Club, che gli ha permesso di centrare tre volte su tre il bersaglio grosso al primo colpo. Portano, infatti, la sua firma altri fortunati precedenti all’insegna del brivido presenti nel catalogo seriale della grande N, ossia Hill House e Midnight Mass. Con lo show rilasciato il 7 ottobre 2022, tratto dal romanzo omonimo di Christopher Pike, il regista e sceneggiatore statunitense è di fatto diventato per la piattaforma a stelle e strisce e per i suoi abbonati una vera e propria certezza sulla quale poter contare quando si tratta di prodotti sulla lunga distanza. Una distanza, in questo caso, da coprire in dieci ore circa, tutta d’un fiato e in modalità binge watching. Tante sono le ore distribuite in altrettanti episodi da sessanta minuti cadauno, dei quali non ne è stato sprecato nemmeno uno, che Flanagan e il suo nutrito gruppo di lavoro (la co-sceneggiatrice Leah Fong e i co-registi Michael Fimognari, Emmanuel Osei-Kuffour, Axelle Carolyn, Viet Nguyen e Morgan Beggs) hanno sfruttato per dare forma e sostanza all’adattamento delle pagine del libro dello scrittore americano, specializzato in storie young adult, horror soprannaturali e mystery/thriller. Ingredienti, questi, che il lettore prima e lo spettatore ora possono trovare mescolati senza soluzione di continuità nel plot di turno.

In The Midnight Club le linee verticali si esauriscono nei singoli episodi, per poi riversarsi narrativamente in quella orizzontale

The Midnight Club cinematographe.it

In The Midnight Club si racconta la storia, anzi le storie come avremo modo di approfondire, di un gruppo di ragazzi malati terminali che vivono in un hospice allestito in una vecchia casa gestito da un’enigmatica dottoressa. Qui ogni giorno, a mezzanotte, si incontrano per raccontarsi storie dell’orrore. In una di queste occasioni fanno un patto: il primo di loro che morirà dovrà mettersi in contatto con gli altri dalla tomba. Quando un decesso arriva sul serio iniziano ad accadere cose bizzarre e inquietanti. Eventi che metteranno a dura prova la loro amicizia e quelle flebili speranze di sopravvivere alle reciproche malattie. I corridoi, le stanze e soprattutto i sotterranei della clinica nascondono e custodiscono antichi segreti, compresi dei misteriosi simboli e codici dei quali si spera, probabilmente in una prossima stagione, sapremo qualcosa in più. Nel frattempo ci sarà da fare i conti con le terrificanti storie dell’orrore che, come da tradizione, i protagonisti decidono di raccontarsi intorno a un focolaio. Racconti che a loro volta si trasformano nelle linee verticali che si esauriscono nei singoli episodi, per poi riversarsi narrativamente in quella orizzontale.

The Midnight Club è una serie che regala un cocktail di brividi, tensione e jumpscare

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La narrazione si sviluppa dunque su due piani che si intersecano dando forma e sostanza a un racconto corale e al contempo antologico, che funziona su entrambi i fronti. Le storie narrate dai membri del club durante le reunion notturne attingono a generi e stilemi differenti, passando dalla ghost-story al soprannaturale, dalla sci-fi al serial-thriller. Il ché consente alla serie di intercettare i gusti di un pubblico variegato, al quale regala un cocktail di brividi, tensione e jumpscare. Quest’ultimo rappresenta il meccanismo principale con il quale Flanagan e il suo team puntano per coinvolgere attivamente lo spettatore e rendere la fruizione un susseguirsi di sussulti e colpi ad effetto. Meccanismo, quello del jumpscare difficile da utilizzare, ma che qui si tramuta il valore aggiunto e l’arma in più nelle mani degli autori per allontanare lo spettatore dalla comfort zone dove è solito rinchiudersi per difendersi da qualsiasi attacco.

The Midnight Club è una serie che porta all’attenzione della platea temi universali dal peso specifico rilevante

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Ma The Midnight Club non è un prodotto di genere fine a se stesso, completamente votato alla causa dell’intrattenimento. Flanagan e la Fong fanno della serie, delle storie che trasferisce sullo schermo e dei personaggi che le popolano un veicolo per portare all’attenzione della platea temi dal peso specifico rilevante, che dal romanzo di formazione si allargano a macchia d’olio all’amicizia, all’amore, all’esplorazione e alla scoperta di se stessi, alla malattia, alla vita e alla morte. Con e attraverso di essi si alza la temperatura di un prodotto che provoca emozioni cangianti a seconda delle corde che va di volta in volta a toccare, ma anche brividi lungo la schiena e scariche elettriche che fanno saltare dalla sedia. E il merito è anche del nutrito cast a disposizione, dove spicca un gruppo di giovani interpreti di talento da tenere sott’occhio da qui ai prossimi anni.      

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4

Tags: Netflix