Gli Anelli del Potere: la difesa degli showrunner alle critiche sulla serie
Alcune aspre critiche sono state mosse alla serie TV tratta da Il Silmarillon di Tolkien: ecco la difesa degli showrunner.
Gli Anelli del Potere è una di quelle serie TV che hanno diviso la critica ed i fan a partire dall’annuncio del suo arrivo sullo schermo. L’adattamento televisivo e seriale della celebre opera di Toliken, Il Silmarillon, non vedeva infatti la partecipazione del regista che ha meglio saputo trasporre le vicende ed il mondo tolkeniano sullo schermo: si parla di Peter Jackson, che ha reso la trilogia de Il Signore degli Anelli un assoluto classico del cinema contemporaneo.
Gli showrunner scegli per la serie TV, inoltre, sono due neofiti del genere. J.D. Payne e Patrick McKay si sono trovati a gestire, anche dopo la messa in onda dello show, una lunga serie di critiche mosse da parte di critica e fan, spesso molto familiari con il materiale originario. Ma di cosa viene accusato Gli Anelli del Potere? Ecco le critiche più ricorrenti e la “difesa” dei due showrunner della serie!
Gli Anelli del Potere: le critiche e la risposta degli showrunner
Le lamentele più ricorrenti sono state contate e sono ben 5. Poteva andare meglio ma anche peggio ai due showrunner, Payne e McKay, relativamente nuovi al genere seriale e fantasy insieme.
Ecco una lista dei 5 “capri espiratori”di fan e critici.
- I nani femmina non sono barbute
- Gli elfi non hanno capelli corti o rasati nel materiale d’origine
- Galadriel ha un atteggiamento eccessivamente “mascolino” e nel materiale originale non ha mai messo piede a Numenor
- I costumi indossati dai personaggi hanno un aspetto troppo “nuovo”
- La serie ha un ritmo eccessivamente lento
La barba dei nani è stata applicata con una peluria ai lati del volto, sostengono Payne e McKay. Inoltre, ribadiscono, non è mai stata scritta una guida sui tagli di capelli nella Terra di Mezzo da Tolkien. “Nessuno ha mai detto che Galadriel non è stata a Numenor” afferma Payne, inoltre l’autore afferma che non si comporti in modo mascolino.
Infine, per i costumi nuovi ed il ritmo lento, i due hanno affermato: “I vestiti possono essere lisi o nuovi, dipende dall’occasione. Per quanto riguarda il ritmo, speriamo chei fan vogliano percorrere questo viaggio con noi. Molti blockbuster hann un ritmo molto sostenuto, si passa velocemente da una scena all’altra. Tolkien, invece, ha un ritmo lento e dà al lettore il tempo di conoscere i personaggi e il loro viaggio. I viaggi possono essere duri e difficili nel mondo di Tolkien. Spero che il pubblico abbia la pazienza di prepararsi per un’epica Tolkeniana“. Soddisfatti delle risposte?