Me contro Te – La famiglia reale: recensione della serie TV Amazon Prime
Sofì e Luì sono i fortunati vincitori di una vacanza studio ad Ardesia, ospiti di una nobile famiglia in un castello mozzafiato. Ad attenderli nuove e sorprendenti avventure.
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare in occasione dell’uscita al cinema di La vendetta del Signor S., i Me contro Te non avrebbero bisogno di alcuna recensione. Non per mancanza di difetti, ovviamente, ma perché con loro la critica perde totalmente la sua funzione sociale e culturale: non sarà certo una analisi o un approfondimento a convincere genitori o parenti vari a far vedere o meno ai più piccoli le (dis)avventure del dinamico duo siciliano.
È un risultato eccezionale, se ci pensiamo: Sofì e Luì – al secolo Sofia Scalia e Luigi Calagna – riescono ormai a muoversi trasversalmente utilizzando tutti i media a disposizione, con grande disinvoltura ed efficacia: dopo lo straordinario successo dei loro video su YouTube (pillole quotidiane di 10 minuti) si è passati ai lungometraggi, presentati in sala come eventi e come tali recepiti dal pubblico, approdando ora anche al formato della serie tv.
Me contro Te – La famiglia reale: dentro un castello da favola
Senza dubbio, la cosa che salta subito all’occhio di Me contro Te – La famiglia reale (8 episodi da 20 minuti l’uno, disponibili su Amazon Prime dal 30 settembre) è che non servirebbe alcuna conoscenza pregressa. Chiunque lo può guardare, perché per entrare in sintonia coi due protagonisti – lei più razionale e strategica, lui invece decisamente confusionario e sbadato – bastano un paio di frasi, giusto due minuti per tratteggiare per sommi capi caratteri e intenzioni. E soprattutto capire che di loro ci si può fidare, perché sono e saranno sempre animati da buone e sincere intenzioni.
Qui, la coppia arriva con un calesse in un fantomatico castello abitato da una regina; in quella nobile magione potranno soggiornare e curiosare tra le varie stanze, colorate e simili ad un parco giochi, addobbate come le feste di compleanno dei bambini. Più di ogni altra cosa però potranno interagire con i suoi abitanti, perché se c’è una regina c’è anche una famiglia al seguito. Nello specifico i tre nipoti Divina, Tronaldo ed Emma, la severa governante Cornelia e il bonario maggiordomo Bruno.
Un occhio ai più piccoli, un occhio agli adolescenti
Fari puntati in particolar modo su Emma, rampolla ribelle e non omologata allo snobismo familiare (jeans strappati, chewing gum, linguaggio giovanile – pur sempre edulcorato e mai offensivo). È lei a segnare il tentativo dei Me contro di Te di ampliare un po’ il target di riferimento, fino a questo momento inchiodato alla fascia 5-10 anni. Il personaggio di Emma alza l’asticella, e cerca di inglobare anche i tween preadolescenti e i teenager 13-14enni. Sul lungo termine sarà interessante capire se questo allargamento terrà tutti insieme senza scontentare nessuno.
Anche perché ne La famiglia reale non sono presenti né i classici balletti, né le ormai più che rappresentative parentesi cantate; e in generale si punta di più sul dialogo, che crea maggiori e migliori dinamiche tra i protagonisti. Anche la morale è più strutturata, con i ragazzi che alla fine scoprono il vero motivo della permanenza nella reggia: la regina li ha voluti lì per far conoscere ai nipoti la semplicità e la genuinità della vita di due persone normali. Insomma, non erano Sofì e Luì a dover imparare qualcosa, ma – di fatto – sono loro gli insegnanti.