Anna Faris e l’accusa al compianto Ivan Reitman: “Mi ha molestata e urlato contro sul set”
L'attrice ha confessato l'accaduto durante l'ultimo episodio del suo podcast, intitolato Unqualified.
“Mi ha dato uno schiaffo sul sedere e mi ha urlato contro durante le riprese“. Inizia così il racconto di Anna Faris – attrice statunitense nota nota soprattutto per le sue interpretazioni nella serie di film Scary Movie e per essere stata la protagonista della serie tv Mom – sul suo rapporto con il regista Ivan Reitman, scomparso lo scorso febbraio, sul set de La mia super ex-ragazza, commedia del 2006 diretta dal regista di Ghostbusters e con protagonisti Uma Thurman e Luke Wilson.
Anna Faris e quell’accusa a Ivan Reitman di condotta inappropriata sul set de La mia super ex-ragazza
Anna Faris ha accusato Ivan Reitman di condotta inappropriata sul set de La mia super ex-ragazza nel corso di un episodio del proprio podcast Unqualified, in compagnia dell’attrice Lena Dunham. La ex moglie di Chris Pratt ha rivelato che il regista le diede uno schiaffo sul sedere e le urlò contro durante la lavorazione del film, lasciandola “rabbiosa, ferita e umiliata”. “Una delle mie esperienze più dure è stata con Ivan Reitman. L’idea di realizzare una commedia in quel, per così dire, regno di terrore… Era uno che urlava. Se la prendeva con qualcuno ogni giorno. Nel mio primo giorno, toccò a me“, ha dichiarato la Faris.
Il racconto però non finisce qui. “Stavamo girando una scena in cui ero su una scala e dovevo prendere dei libri da uno scaffale, e lui mi schiaffeggiò il sedere con forza davanti alla troupe. Riuscii solo a ridacchiare“, ha continuato Anna Faris. “Quando alcuni membri della troupe mi chiesero cosa avessi intenzione di fare, pensai: “Beh, non è una cosa seria. Su col morale, Faris. Fatti una risatina”. Ma mi fece sentire piccola. Non l’avrebbe mai fatto al protagonista maschile“.
In seguito, Anna Faris ha scoperto un altro dettaglio direttamente dal suo agente. “Ricordo che lo stesso regista disse al mio agente, che lo disse a me, che avevo delle belle gambe e quella era una delle ragioni per cui ero stata scritturata. In che, intendiamoci, è un gran bel complimento. Amo le mie gambe. Ma questo influì sull’esperienza con quel progetto. Non penso che il protagonista maschile sia stato assunto perché aveva belle gambe. Perciò mi sentii come se fossi stata assunta per queste qualità, non per il mio talento“.