Mr. Robot: 10 incredibili curiosità sulla serie TV con Rami Malek
Adatta a chi ama i computer, la tecnologia e gli hacker. Ma non solo.
Non sarà diventata celebre come altre serie televisive uscite negli ultimi anni, ma Mr. Robot non ha comunque nulla da invidiare ai prodotti più riusciti della serialità televisiva. Composta da quattro stagioni, in onda dal 2015 al 2019, Mr. Robot ha saputo ritagliarsi una fetta importante di pubblico sempre più affezionato alle strane – e per lunghi tratti incomprensibili – vicende dei suoi protagonisti. Per celebrare la serie, scopriamo dieci cose di Mr. Robot che in pochi sanno.
1. Mr. Robot, la lunga strada per il successo
Arrivare a realizzare Mr. Robot non è stata un’impresa semplice. Il suo creatore, Sam Esmail, ha impiegato ben 15 anni per farlo. Originalmente doveva essere un film, ma vista la lunghezza della sceneggiatura Esmail decise quasi subito di trasformarla in una serie televisiva. E per fortuna c’è stato chi – nella fattispecie USA Network – ha creduto nella sua idea.
2. Tratto dalla (propria) storia vera
Da dove ha tratto Sam Esmail ispirazione per uno show così particolare? Beh, un po’ da qui e un po’ da là, a detta dello stesso regista e sceneggiatore. Anche dalla propria esperienza personale. Durante gli anni di college, infatti, Esmail è finito nei guai proprio perché era un hacker.
3. Mr. Robot e il pesce QWERTY
L’animale di compagnia di Elliot, il protagonista di Mr. Robot, è un pesce chiamato QWERTY. Perché un nome così strano? Guardate le prime sei lettere della fila più in alto della tastiera del vostro computer. Quale ‘parola’ formano? Esatto, proprio QWERTY.
4. Mr. Robot è appassionato di Pink Floyd
Tutto Mr. Robot è percorso da una vena sotterranea musicale e, in particolare, pinkfloydiana. A ben guardare, sono tanti i riferimenti alla celebre band inglese. Elliot scrive su un CD Wish You Were Here, titolo di uno degli album dei Pink Floyd. Inoltre, in un episodio il personaggio interpretato da Rami Malek parla di Roger Waters e compagni. E nascosti qua e là ci sono altri riferimenti (fate attenzione all’appartamento di Elliot) che non vi sveliamo: scopriteli!
5. Titoli particolari
Ve ne sarete accorti se avete guardato la serie. I titoli di tutti gli episodi sono particolari perché contengono un’estensione che li fa assomigliare a file di un computer. Per esempio, tutti i titoli della prima stagione richiamano i formati video (.avi, .mp4 e via dicendo). Quelli dell’ultima stagione sono invece legati a errori del protocollo HTTP. Ingegnoso, vero?
6. Lo showrunner di Mr. Robot è una persona d’oro
Lo hanno detto un po’ tutti. In particolare, Portia Doubleday (che nella serie interpreta Angela Moss) ha affermato che il cast poteva telefornargli a ogni ora del giorno e in qualsiasi giorno della settimana per chiedere dei chiarimenti e ogni volta lui rispondeva sempre molto disponibile.
7. Ma quanto è accurato Mr. Robot?
Risposta: parecchio. Dal punto di vista tecnico è tutto reale. Gli hacking messi in scena avvengono davvero (e sono realizzati da veri hacker). Addirittura Esmail ha assoldato alcuni ex agenti dell’FBI che si occupavano di cyber security per ottenere il maggiore realismo possibile.
8. Un abito di scena particolarmente consumato
Il look di Rami Malek in Mr. Robot è immediatamente riconoscibile: una felpa nera e il cappuccio tirato sulla testa. È riconoscibile anche perché indossa sempre la stessa felpa nel corso delle quattro stagioni. Malek si è infatti rifiutato di cambiarla, tanto da costringere la crew a interventi di ‘restauro’ perché non cadesse a pezzi. La scelta è dovuta a un maggiore realismo: secondo Malek, Elliot non era tipo da shopping.
9. Una mano dall’esterno in Mr. Robot
Rami Malek ha ottenuto il ruolo di Elliot grazie alla moglie di Sam Esmail. Che non è esattamente nessuno, ma Emmy Rossum, attrice celebre soprattutto per Shameless. Rossum è stata conquistata dall’interpretazione offerta da Malek nella miniserie The Pacific, tanto da suggerirlo al marito per il ruolo di Elliot. Che Malek ha comunque dovuto faticare per ottenere, superando la concorrenza di oltre un centinaio di altri attori.
10. Mr. Robot, un’unica mano alla regia
Contrariamente a quanto di solito accade con la regia delle serie televisive, spartita tra più persone, nel caso di Mr. Robot Sam Esmail si è occupato di dirigere sostanzialmente tutti gli episodi. Ben 38 su 45 portano la sua firma (ha curato integralmente la seconda, terza e quarta stagione). Questo spiega il tono uniforme e coeso dell’intera serie.