Una donna sposata: il capolavoro di Jean-Luc Godard torna al cinema in versione restaurata

La versione restaurata de Una donna sposata è stata presentata alla 17ª Festa del Cinema di Roma.

Jean-Luc Godard è scomparso lo scorso settembre, a 91 anni. La sua arte, però, resterà immortale. I suoi film vengono infatti ancora apprezzati e proiettati come eventi speciali nelle sale di tutto il mondo, ricevendo spesso un’attenzione speciale da parte di pubblico e critica. Ed è per questo che Movies Inspired ha deciso di distribuire al cinema uno dei tanti capolavori del Maestro, in una versione completamente restaurata, Una donna sposata.

Una donna sposata torna al cinema come evento speciale

Dopo il passaggio alla 17ª Festa del Cinema di Roma, la versione restaurata de Una donna sposata sarà al cinema per soli tre giorni, il 7-8-9 novembre. Bernard Noël, Macha Méril, Philippe Leroy, nei panni rispettivamente di Robert, Charlotte e Pierre, danno vita ad un triangolo amoroso, raccontato attraverso la cronaca di 24 ore della vita della donna. Charlotte – una brillante giornalista di bell’aspetto – è infatti incinta ma non sa se il bambino è figlio del marito Pierre, pilota d’arei, o dell’amante Robert, attore di teatro, ne sa con quale dei due uomini continuare la sua vita. Il film – girato nel 1964 – fu considerato innovativo anche per quanto riguarda il montaggio, dal momento che Godard decide di presentare il corpo nudo di Charlotte attraverso una serie di inquadrature frammentate.

Una donna sposata uscita cinema versione restaurata - Cinematographe.it

Il film, restaurato di recente, è stato presentato in occasione della Festa del Cinema di Roma 2022 come omaggio a Jean-Luca Godard, la cui morte è avvenuta lo scorso 13 settembre. Il regista, infatti, è ricorso al suicidio assistito presso la sua casa di Rolle, in Svizzera. Con la imprescindibile libertà che ha sempre caratterizzato la sua vita e la sua carriera, il regista ha infatti deciso di porre fine alla sua vita: “Non era malato, era solo esausto. È stata una sua decisione e per lui era importante che si sapesse. Si tratta di una pratica autorizzata e controllata in Svizzera” – ha infatti dichiarato una fonte vicina al cineasta al quotidiano francese Libèration.

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